Immaginate di poter monitorare tutto quello che avviene tra i filari dei vostri vigneti (anche se ubicati in appezzamenti diversi) e in cantina durante le fasi della vinificazione grazie all'Iot, come ad esempio un sistema di sensori collegati tra loro senza fili che raccolgono una quantità notevole di dati e li convogliano in una piattaforma web, che li elabora e fornisce ai tecnici informazioni, allerte e suggerimenti per la gestione degli impianti e delle operazioni di vinificazione.
La realtà aumentata
Oppure provate a pensare alle ricadute positive a livello di immagine per le vostre etichette se i consumatori potessero seguire comodamente da casa tutte le fasi produttive del vino, dal campo alla bottiglia, sempre con il supporto di sensori piazzati tra i filari, ma anche all’interno delle barrique, che raccolti in un cloud e poi elaborati da un software, forniscono una serie di informazioni sulle caratteristiche organolettiche del vino sfruttando le potenzialità della realtà virtuale e aumentata.
E ancora, nel caso siate coltivatori di uva da tavola, tentate di ipotizzare cosa significherebbe riuscire a ottimizzare gli input colturali come irrigazione, fertilizzazione e trattamenti contro le avversità, ma anche essere informati in tempo reale quando è il momento giusto per la raccolta e di gestire il post raccolta grazie a un packaging interattivo che regola l'atmosfera dove sono racchiusi i grappoli e aumenta la shelf-life del prodotto.
Iot, un potenziale infinito
Fantascienza? No, tutto possibile sfruttando le potenzialità dell'Iot, l'internet delle cose. Attraverso sensori, centraline e software, l'Iot permette agli oggetti di acquisire intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere a informazioni aggregate da parte di altri oggetti e la raccolta di un'immensa quantità di informazioni da sfruttare per prendere decisioni che, nel caso della viticoltura, consentono ad esempio di praticare una più efficace lotta a malattie fungine e insetti, di calibrare in maniera precisa e tempestiva i trattamenti di difesa, la nutrizione e l'irrigazione, consentendo una riduzione degli input e quindi un risparmio per gli imprenditori agricoli e un minor impatto sull'ambiente.
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Anche di questo si parlerà il 7 giugno nel vigneto San Lorenzo dell'azienda Umani Ronchi a Osimo (AN), durante Nova Agricoltura in Vigneto in uno dei sei laboratori tematici dedicato proprio all'internet of things (l'internet delle cose), durante il quale Cristina Micheloni e Matteo Balderacchi spiegheranno come sensori, realtà aumentata e virtuale siano in grado di mantenere sotto controllo il processo produttivo dal vigneto alla tavola dei consumatori passando per la cantina, rendendo la viticoltura più redditizia e sostenibile grazie alla riduzione dell'uso di risorse idriche, agrofarmaci e fertilizzanti, ma anche capace di produrre uve e vini di maggior qualità, andando incontro alle aspettative sempre più alte del mercato.
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