Approvato nella tarda serata di ieri sera, dopo una giornata di tensione, il decreto emergenze (latte ovino in Sardegna, olivo e Xylella, agrumi).
«Oggi possiamo finalmente cominciare a lavorare concretamente per risolvere l’emergenza Xylella e gelate in Puglia, la crisi del settore ovino-caprino, e quello agrumicolo. Il ddl crisi sulle emergenze in agricoltura, come avevo promesso, è stato trasformato in decreto legge e approvato in Consiglio dei Ministri. È stato confermato quello che ho sempre ribadito, ossia che stavamo di fronte a una vera e propria emergenza, e per me quindi lo strumento per uscire dalla crisi non poteva che essere un decreto. Sono molto soddisfatto del lavoro portato avanti e dell’attenzione dei colleghi di Governo, che ringrazio, e che non hanno esitato a darmi ascolto per il bene dell’agroalimentare italiano. Parliamo di fatti, misure concrete, che riporteranno i settori olivicolo-oleario, agrumicolo, lattiero caseario e ovi-caprino al più presto fuori dalla crisi e finalmente competitivi”. È quanto dichiara il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Sen. Gian Marco Centinaio sul Dl Agricoltura, approvato in Consiglio dei Ministri. «Con le norme approvate - conclude il Ministro – oggi interveniamo con strumenti urgenti e decisivi. Fatti e non parole. Da domani mi auguro che finiscano le polemiche e si ricominci a lavorare, ne va il futuro di tutti».
Mattinata complessa
Certo le ore prime del Consiglio dei Ministri erano state complessa. La mattinata è stata infatti caratterizzata dai pesanti commenti degli olivicoltori del movimento dei Gilet arancioni riguardo alla notizia che, invece del promesso decreto legge, era stato predisposto un disegno di legge, con tempi di approvazione molto più lunghi. Un'eventualità smentita dallo stesso ministro Gian Marco Centinaio alla nostra giornalista Laura Saggio nel corso dell'evento sull'etichettatura del made in Italy (vedi video). «Il ddl sarà convertito in decreto emergenze, come promesso, nel Consiglio dei ministri. Il premier Conte ha rassicurato sul caso».
La puntualizzazione di Coldiretti
Un decreto unico per le tre emergenze, ma riguardo agli interventi per fronteggiare la crisi del latte ovino in Sardegna sono scattati altri attimi di fibrillazione. Coldiretti ha diramato infatti a fine mattinata un comunicato stampa che sembra rimettere in discussione i termini dell'accordo.
«Niente soldi pubblici - afferma l presidente della Coldiretti Ettore Prandini - alle realtà di trasformazione e commercializzazione senza la garanzia di un giusto prezzo per il latte consegnato dai pastori sardi».
«Come chiesto dai pastori con l’impegno formale del Governo è dunque necessario – sottolinea la Coldiretti - che gli stanziamenti previsti nel provvedimento siano vincolati al raggiungimento di un accordo che assicuri un anticipo sul prezzo superiore ai costi di produzione determinati dall’Istituto pubblico Ismea con una griglia di indicizzazione ed una clausola di salvaguardia che garantiscano nel tempo il raggiungimento del valore di un euro richiesto dagli allevatori». Una presa di distanza che sembra cogliere di sorpresa il ministro a poche ore dalla chiusura della quadra. Immediata la reazione del Ministro (vedi qui il video di www.agricolae.eu) per una posizione «mai detta prima nel corso dei numerosi tavoli di filiera durati ore ed ore». Il ministro rassicura ancora: «il ddl sarà trasformato in sede di Presidenza del Consiglio in decreto emergenze, come promesso».
Centinaio: «Come concordato i tavoli non sono solo
per emergenza ma anche per aspetti strutturali del settore»
In un comunicato Centinaio ha poi chiarito: «Come abbiamo sempre concordato con i partecipanti ai tavoli che si sono succeduti per affrontare la crisi del settore lattiero caseario e ovi-caprino, gli incontri sono stati finalizzati non soltanto alla risoluzione dell’emergenza ma anche ad una discussione sugli aspetti strutturali, e i contributi che saranno erogati dal Governo, hanno come scopo quello di far trovare un accordo tra i pastori e i trasformatori».
«Vorrei ricordare oggi a tutti che che nell’ultimo tavolo tecnico, svoltosi a Sassari lo scorso 26 febbraio, si è registrato il consenso sui seguenti punti:
- attivazione e piena funzionalità dell’OILOS;
- costituzione di una vera filiera del comparto ovi-caprino, che preveda appunto accordi tra produttori, trasformatori e commercializzatori;
- programmazione delle quote del formaggio e del latte;
- che il sistema di pagamento del latte per la campagna 2019 sarà omogeneo tra cooperazione e industriali privati, come acconto e come valore minimo,
- e si è concordato infine sull'esigenza di confrontarsi sul sistema di assegnazione delle quote dei formaggi D.O.P. Tutti punti scritti nero su bianco sul verbale redatto a conclusione della riunione e da tutti sottoscritto».
Le tensioni dei gilet arancioni
In mattinata la notizia della scelta del ddl per affrontare le emergenze causate da xylella e gelate (poi smentita dal ministro) aveva sollevato reazioni molto accese in Puglia. «Siamo stati rispettosi delle istituzioni, fiduciosi per gli impegni assunti, non abbiamo creato alcun tipo di problema, anche alla luce del fatto che tutti avevano sposato la nostra piattaforma di richieste per affrontare le emergenze xylella e gelate, ma adesso basta». è stato il commento di Onofrio Spagnoletti Zeuli, Portavoce gilet arancioni, che auspicava: «Oggi dal Consiglio dei Ministri DEVE venir fuori il decreto che tutti aspettavamo e che il Ministro - a nome di tutto il Governo - aveva garantito in piazza lo scorso 14 febbraio davanti a 5mila agricoltori».
Sulla stessa linea il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, «E' inaccettabile la trasformazione del decreto legge antixylella e antigelate in disegno di legge. Questa decisione del Governo merita una ribellione civile di tutta la Puglia. Chiediamo allo stesso Ministro Centinaio di non accettare questo oltraggio alla sofferenza della Puglia olivicola e di unirsi alla nostra protesta anche presentando le proprie dimissioni dal Governo».