Sempre più apocalittici, sempre meno integrati. Sarà l’effetto della contagiosa coscienza ecologica della giovane attivista Greta Thunberg e degli scioperi per il clima, o magari è colpa delle incertezze della Brexit e dell’orizzonte della Pac che diventa sempre più lontano.
Dodici anni per fermare il global warming
Qualunque sia il motivo, l’atmosfera al 12° Forum for the Future of agricolture a Bruxelles è pesante. «Stiamo saltellando – denuncia l’ex Commissario Janez Potocnik, chairman di FFA2019 – sull’orlo di una catastrofe che noi stessi abbiamo creato: dall’ultimo report d
elle Nazioni Unite emerge che abbiamo non più di una dozzina di anni per incidere sulla mitigazione del climate change e sul consumo delle risorse non rinnovabili». Il Forum di quest’anno è dedicato alla “Next generation”: giovani imprenditori capaci di coniugare reddito e sostenibilità. E per invertire la rotta Potocnik si affida proprio a loro: occorre abbassare l’età del voto politico e adottare un Sustainability Compact legalmente vincolante collegato al Fiscal Compact.
Una Pac più ambiziosa
«La riforma Pac post-2020 – concorda il Commissario Phil Hogan – deve mirare ad obiettivi più ambiziosi sul fronte climatico e ambientale: l’agricoltura può dimostrare, con opportuni incentivi, di essere una soluzione alle sfide ambientali e non parte del problema». Ambizioni per ora frenate dalle incertezze inglesi e da una Pac che ancora non sa su quali risorse potrà contare.
L'agricoltura sia sostenibile e redditizia
«Dobbiamo rendere l’agricoltura – commenta Ertharin Cousin, direttrice del World food program delle Nazioni Unite fino al 2017 – un’attività redditizia se vogliamo coinvolgere le nuove generazioni e dare una risposta alla sfida del millennio: nutrire una popolazione di 9 miliardi di persone in maniera sostenibile». «Serve una spinta sull’innovazione e sinergie tra risorse pubbliche e private».
Cambiare consumi e stili di vita
Il punto focale è proprio questo le proposte emerse a Bruxelles ondeggiano tra interventi drastici (ma poco attuabili) sul contenimento della produzione e il condizionamento della distribuzione alimentare e dei consumi
(molto ascoltato sul palco del FFA l’intervento di Heather Mills, attivista e fondatrice di VBites, primo gruppo industriale per fatturato nel settore dei cibi vegani), oppure concentrarsi sulla possibilità di produrre (e consumare) in maniera più intelligente. E per questo obiettivo serve una politica più aperta all’innovazione agroalimentare.
Accelerare sull'innovazione
«C’è un’innegabile richiesta di innovazione – afferma Alexandra Brand, Chief Sustainability Officer di Syngenta – e di impegno nell’affrontare le sfide del cambiamento climatico, dell’erosione del suolo e della perdita di biodiversità, noi siamo pronti a fare la nostra parte».
Proprio in occasione del Forum Syngenta ha infatti presentato i risultati delle listening session che hanno coinvolto 350 stakeholder consentendo alla società con sede a Basilea di aggiornare i propri obiettivi di sostenibilità (vedi sotto).
Ma anche di ribadire l’importanza del ruolo della ricerca e sviluppo applicare ai settori delle tecnologie digitali, del miglioramento genetico, della crop protection e delle buone pratiche agricole. Un accelerazione sul pedale dell’innovazione per gestire in maniera più intelligente gli input produttivi.
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Syngenta, tre nuovi obiettivi per The Good Growth Plan
Un fertile confronto con 150 tra associazioni ed enti che in qualche modo hanno a che fare a livello mondiale con l’agricoltura e l’ambiente (compreso Wwf che da quest’anno è anche tra i patrocinatori del Ffa). La maratona delle listening session ha consentito a Syngenta di aggiornare i propri obiettivi di sostenibilità con tre nuovi target da inserire nel programma di The Good Growth Plan (che dovrà dare risultati tangibili entro la fine del 2020).
- Innovazione orientata alle esigenze della società e dell’ambiente. Le esigenze
ambientali, così come i bisogni degli agricoltori, diventeranno sempre più motore per l’innovazione. I nuovi prodotti, infatti, saranno sviluppati secondo principi di sostenibilità verificati esternamente.
- Massima riduzione dei residui nelle colture e nell’ambiente. La sfida è quella di ridurre ulteriormente i residui nelle colture, mantenendo inalterata la produttività, continuando a migliorare la salute del suolo, prevenendone l’erosione.
- Investimenti mirati a tutela degli agricoltori e dell’ambiente. Sviluppare, attraverso investimenti in ricerca e sviluppo nuove soluzioni per mercati sostenibili e riferire in modo trasparente sui progressi e ii risultati degli investimenti.