Xylella, misure inapplicate. La corte Ue condanna l’Italia

La Regione Puglia: dal 2016 abbattute oltre 5.000 piante

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I giudici di Bruxelles imputano alle autorità italiane ritardi e mancanze nelle ispezioni e nell'abbattimento delle piante infette. Le associazioni di categoria: ora si proceda con gli espianti

L'Italia non ha applicato le misure europee obbligatorie per impedire il diffondersi della Xylella in Puglia. Lo ha stabilito la Corte di giustizia Ue, che ha accolto il ricorso della Commissione contro ritardi e mancanze nelle ispezioni e nell'abbattimento delle piante infette da parte delle autorità nazionali. Si tratta di una condanna per primo inadempimento, che prevede solo il pagamento delle spese processuali. Le associazioni di categoria in coro: sentenza annunciata, ora l'Italia segua alla lettera le disposizioni dell'Europa.

L'Italia non ha eseguito gli espianti in tempo

La sentenza conclude la prima fase di una procedura di infrazione che risale al 2015. Le misure di eradicazione Ue prevedono azioni di diversa intensità secondo aree delimitate. In particolare, una zona infetta, delimitata a nord da una fascia di 20 km, a sua volta confinante con una zona cuscinetto dove la lotta al batterio prevede l'abbattimento anche delle piante sane nel raggio di 100 metri. Nel 2016 la Corte di giustizia aveva già dichiarato la validità, sotto il profilo del diritto dell'Unione, di tali misure di eradicazione. La Corte constata, in primo luogo, che l'Italia non ha proceduto immediatamente alla rimozione di almeno tutte le piante infette nella fascia di 20 km confinante con la zona cuscinetto. In secondo luogo, la Corte constata che l'Italia non ha garantito, nella zona di contenimento, il monitoraggio della presenza della Xylella mediante ispezioni annuali eseguite al momento opportuno durante l'anno.

Nel maggio 2019 l'Italia ha adottato un decreto per accelerare l'applicazione delle misure di quarantena e sostenere il settore oleicolo della Puglia con un piano da 150 milioni di euro per il 2020 e 2021. Nel giugno scorso, esperti della Commissione europea hanno compiuto un'ispezione in Puglia e Toscana. Il rapporto finale è in corso di stesura. Secondo gli ultimi aggiornamenti, per quanto riguarda la situazione in Puglia le attività di indagine 2018-2019 svolte nell'area delimitata sono state concluse nel maggio 2019, rilevando 165 piante infette nella fascia di 20 km e nessuna pianta infetta nella zona cuscinetto. Sono in corso le attività di abbattimento.

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Eradicazioni di olivi infetti. I ritardi e i ricorsi al Tar contro le misure di lotta obbligatoria hanno vanificato i tentativi di fermare il batterio

Coldiretti: manca strategia condivisa tra enti

«Continua a mancare una strategia condivisa e univoca tra enti regionali, nazionali e comunitari per fermare la Xylella e ridare speranza di futuro ai territori che hanno perso l'intero patrimonio olivicolo e paesaggistico». Lo afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, in riferimento  alla condanna inflitta all'Italia dalla Corte di Giustizia europea sul caso Xylella. «Gli errori, le incertezze e gli scaricabarile che hanno favorito l'avanzare del contagio - evidenzia Coldiretti - hanno provocato 21 milioni di ulivi infetti e danni per 1,2 miliardi di euro. Sotto accusa, però - prosegue l'associazione - ci sono anche le responsabilità comunitarie, a partire dal sistema di controllo dell'Unione europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto. A causa della Xylella fastidiosa - rileva Coldiretti - sono andate perse quasi tre olive su quattro in provincia di Lecce, con il crollo del 73% della produzione di olio di oliva nell'ultimo anno. "L'avanzata della malattia - conclude l'associazione - ha lasciato milioni di ulivi secchi dietro di sé, con conseguenze economiche, produttive e sociali: cinquemila posti di lavoro persi nella filiera dell'olio extravergine di oliva, con i frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia».

Confagricoltura, politica ha sottovalutato il problema

«La politica, sia locale che nazionale, ha preso troppo alla leggera la questione. E queste sono le conseguenze. Dal precedente governo avevamo avuto rassicurazioni, promesse e in parte anche fondi. Ma una buona parte degli interventi necessari per risanare il Salento e permettere all'Italia di non perdere la faccia su questa storia sono ancora lontani. Chiediamo al nuovo Governo e al neoministro Teresa Bellanova di ottimizzare quanto fin qui fatto e procedere in una direzione finalmente chiara». Lo sottolinea in una nota il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, dopo la decisione della Corte di Giustizia europea sul caso Xylella.

«La sentenza della Corte di Giustizia - prosegue Pantaleo Greco, presidente della federazione nazionale olivicola di Confagricoltura, delegato per il dossier Xylella - conferma quanto da noi sostenuto e purtroppo evidenziato nel corso di questi ultimi anni. Il comportamento ondivago delle istituzioni italiane ci ha portato in questa situazione - aggiunge Greco - e al danno si aggiungerà la beffa. Ora qualsiasi aiuto che speravamo di avere dall'Unione europea verrà meno».

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Disseccamenti causati dalla Xylella

Copagri chiama in causa Emiliano

«Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, anche in veste di assessore ad interim alle Risorse Agroalimentari, faccia chiarezza di fronte a una sentenza che ha accertato l'inadeguatezza della macchina organizzativa regionale per contrastare la Xylella». Lo afferma il presidente di Copagri Puglia, Tommaso Battista, commentando la sentenza Ue. «In particolare - sottolinea - per non aver proceduto immediatamente alla rimozione di tutte le piante infette nella fascia di 20 chilometri della zona infetta e per non aver garantito, nella zona di contenimento, il monitoraggio della presenza del batterio. Da molto tempo - conclude Battista - avevamo sollecitato l'assessorato regionale all'Agricoltura ad assumere decisioni che andassero nella direzione della rimozione immediata delle piante, e affinché venisse effettuato il monitoraggio del vettore su tutto il territorio regionale, superando e semplificando tutti i vincoli burocratici».

Cia preoccupata per tutto il comparto olivicolo

«Accogliamo con estrema preoccupazione la condanna nella causa che vede da una parte la Commissione Ue e dall’altra l’Italia». Così Cia-Agricoltori Italiani commenta l’esito della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea.
«Ora temiamo inevitabili effetti negativi su tutto il comparto olivicolo nazionale, che rappresenta uno dei pilastri del made in Italy agroalimentare - prosegue Cia - non bisogna abbassare la guardia e occorre seguire alla lettera i protocolli scientifici senza rincorrere notizie false e teorie surreali, che tanto credito hanno avuto in questi ultimi anni».

Alleanza coop: vicenda segnata da disinformazione e burocrazia

«La sentenza della Corte di giustizia europea dimostra quanto la disinformazione da un lato e la macchina burocratica dall'altro, giochino un ruolo fondamentale di fronte a emergenze come la Xylella». Lo afferma il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri, nell'augurarsi che «il nuovo ministro, assieme alla Regione Puglia lavorino insieme per affrontare questa gravissima situazione ormai annosa, attraverso concreti piani di azione per recuperare l'olivicoltura pugliese». La Xylella, ricorda l'Alleanza, rappresenta uno dei massimi problemi dell'olivicoltura italiana, che ha bisogno di essere sostenuta ed incentivata ad investire e a ristrutturarsi per tornare ad essere produttivo e guadagnare quelle quote di mercato che negli ultimi tempi sono state occupate da altri.

La Regione: dal 2016 abbattute oltre 5.000 piante

«Dal gennaio 2016 la Regione Puglia ha condotto 3 monitoraggi sulla fascia di 30 chilometri che rappresenta la "trincea" a difesa dell'avanzata del batterio. Il quarto è appena iniziato». Lo afferma il direttore del dipartimento Agricoltura della Regione, Gianluca Nardone, che in una nota fornisce i numeri dei 3 monitoraggi: «Oltre 490.000 celle ispezionate; 520.000 analisi di laboratorio; 5.731 piante trovate infette di cui 5.130 abbattute. Ne restano da abbattere, quindi, circa 600 che, secondo il piano di intervento, saranno tagliate entro i prossimi 30 giorni. Ogni monitoraggio - aggiunge - prevede la suddivisione del territorio in quadrati con lato di 100 metri nei quali procedere ad ispezione visiva e raccolta delle piante da inviare ai laboratori. È opportuno ricordare che la stagione commissariale si chiudeva con l'avvio della procedura di infrazione con cui la commissione Ue denunciava l'Italia per non aver condotto adeguato monitoraggio oltre che per tardivi abbattimenti. Nella procedura d'infrazione avviata il 10 dicembre 2015 - aggiunge - la Commissione europea imputa all'Italia/commissario la "mancata predisposizione di un programma sistematico di monitoraggio" evidenziando che solo l'1% dei quadrati/celle era stato monitorato". Per Nardone «il cambio di passo avviene proprio grazie alla Regione Puglia a partire dal gennaio 2016, che ha realizzato e ripetuto 3 volte un monitoraggio colossale del tutto rispettoso delle regole europee».

Xylella, misure inapplicate. La corte Ue condanna l’Italia - Ultima modifica: 2019-09-05T16:17:46+02:00 da Redazione Terra e Vita

1 commento

  1. Sin dal 2015 in visita in provincia di Lecce mi riferirono della Xylella fastidiosa e del suo pericolo per l’olivicoltura locale e nazionale.
    Ho suggerito di intervenire immediatamente con l’applicazione al suolo di un forte insetticida sistemico(l’Aldicarb) e del fungicida sistemico Milfuran. Irrorando e muovendo il terreno al pedale della pianta con un sufficiente bagnatura. Per poi completare l’operazione con un intervento alla chioma irrrorando una miscela di Aminoacidi+Rame.
    Non stato fatto niente , ma solo esame del problema, chiacchiere scientifiche, interventi della Regione del Ministero dell’Agricoltura e di Bruxelles solo per una speculazione dannosissima per la coltura dell’olivo e della nostra produzione di extravergine..

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