Con l'utilizzo del compost come fertilizzante Coprob, cooperativa di produttori bieticoli, titolare degli ultimi zuccherifici d'Italia (a Minerbio, Bologna, e Pontelongo, Padova), diventa protagonista dell'economia circolare grazie a una partnership della durata di cinque anni con Herambiente primo operatore nazionale nel trattamento e recupero dei rifiuti.
L'intesa prevede l'utilizzo del compost prodotto con la raccolta differenziata dei rifiuti per fertilizzare i campi di barbabietole degli associati in Emilia-Romagna e Veneto. Herambiente fornirà a Coprob il compost, con certificazione di qualità, da spargere nei piani di fertilizzazione delle aziende agricole associate. Lo scopo è ripristinare nel suolo la dotazione organica indispensabile alla fertilità integrale.
Compost come fertilizzante organico
L'obiettivo è nutrire i terreni con un prodotto organico e allo stesso tempo sperimentare il suo utilizzo, per testarne l'efficacia, con una valutazione qualitativa e quantitativa delle colture coinvolte. Un valido esempio di accordo fra comparti produttivi diversi che punta a dare risposte a tematiche sia ambientali che produttive, spiegano Herambiente e Coprob.
Il compost che sarà utilizzato è prodotto nei sei impianti di Herambiente in Emilia-Romagna, partendo dai rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata locale dei cittadini. Dalle 370.000 tonnellate di rifiuti trattati ogni anno si ricavano 50.000 tonnellate di compost, attraverso un processo naturale di decomposizione.
Il recupero della sostanza organica negli impianti di Herambiente permette di ricavare anche biogas o biometano. Un esempio è l'impianto di Sant'Agata Bolognese che produce 24.000 tonnellate l'anno di compost di qualità da destinare all'agricoltura. A questi si aggiungono 7,5 milioni di metri cubi di biometano utilizzato per mezzi pubblici e privati delle province di Bologna e Modena. Il risparmio equivale a 6.000 tonnellate di petrolio.
Migliorare la qualità dei suli
E ora arriva l'alleanza con Coprob. Le 5.000 aziende socie sono distribuite tra Emilia-Romagna e Veneto ed estendono le loro coltivazioni di bietole su 33.000 ettari di terreno, per una produzione di 250.000 tonnellate di zucchero all'anno negli stabilimenti di Minerbio e Pontelongo (Padova). Si tratta degli unici zuccherifici italiani rimasti e producono zucchero 100% italiano coprendo una quota del mercato nazionale del 23% circa.
Coprob sta portando avanti una politica di conservazione dei terreni che abbraccia tutte le tematiche agronomiche, dalle scelte varietali, alla meccanizzazione e fertilizzazione. Un esempio di agricoltura moderna in sintonia con gli equilibri ambientali e la valorizzazione delle materie recuperabili.
Un gruppo di lavoro congiunto Herambienta-Coprob curerà e verificherà l'andamento delle attività con incontri periodici. Visto il posizionamento geografico dei sei impianti di Herambiente (situati nelle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna) e l'estensione territoriale dei soci Coprob, questa collaborazione ha anche il vantaggio della prossimità territoriale. I disagi e gli impatti ambientali dovuti a lunghi spostamenti sono ridotti al minimo.
Esempio concreto di economia circolare
«Questa partnership con Coprob rappresenta un ulteriore tassello nello sviluppo di azioni concrete di economia circolare messe in campo dal nostro Gruppo – commenta l'amministratore delegato di Herambiente Andrea Ramonda – che per noi rappresenta innanzitutto rigenerazione delle risorse per un loro riuso. In questo caso rimettendo in circolo nei terreni il compost prodotto grazie all'impegno quotidiano dei cittadini nel fare una corretta raccolta differenziata».
«È un bel progetto di economia circolare fondamentale per rispondere al problema della carenza di sostanza organica nei terreni – afferma il presidente di Coprob Claudio Gallerani – che è assolutamente da ripristinare per fare produzioni di qualità in grado di dare sostenibilità economica e ambientale. Un'esigenza soprattutto in questo momento in cui stiamo lanciando la filiera biologica e sostenibile della barbabietola da zucchero. Siamo convinti ci possa essere uno sviluppo rapido dell'utilizzo del compost come fertilizzante da parte dei soci – conclude Gallerani – grazie all'impegno di promozione dei nostri tecnici agricoli e alle prove di Beta, nostra divisione di sperimentazione che ne testerà la validità».