Fra una ventina di giorni, si inizierà finalmente il lancio in campo dei parassitoidi per contrastare la cimice asiatica.
Si tratta della Vespa samurai il cui allevamento finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, sulla base del primo prezioso nucleo di 100 esemplari del Trissolcus japonicus, specializzato nel parassitare le uova di cimice, è arrivato la scorsa settimana dal CREA.
Il nucleo importato dal Crea
Si andrà a moltiplicare solo questo imenottero per poi avere un confronto fra le varie
regioni che hanno effettuato il lancio e rendere così facile anche il paragone sull’effetto nelle varie zone, ci dice Claudio Ioriatti dirigente del CTT della Fem. Ioriatti è anche coordinatore del gruppo di lavoro costituito in collaborazione con Centro Agricoltura Alimenti Ambiente dell’UNI Trento, nonché componente del gruppo di lavoro Regioni- Ministero. Da settembre dello scorso anno l’ingresso per vie naturali delle Vespe samurai è stato segnalato anche nei frutteti trentini.
Lanci a metà giugno
«Si partirà con i rilasci verso metà giugno, afferma il coordinatore, su una ventina di siti che sono stati individuati sulla base di criteri unici nazionali, ma l’obiettivo è quello di portare i siti di lancio a 40 nell’arco di poco tempo».
L’iniziativa di cittadinanza attiva
Com’è noto la vespina si riproduce a spese del suo ospite, deponendo le proprie uova all’interno della cimice asiatica. Al fine di favorire un rapido sviluppo la FEM già a febbraio aveva lanciato un appello alla cittadinanza perché raccogliesse e poi consegnasse alla Fondazione esemplari di Halyomorpha halys.
Durante il periodo dell’emergenza Covid 19 erano i tecnici FEM ad andare a prendere le cimici da chi le aveva raccolte. Il risultato è molto buono, sono stati raccolti oltre 17.000 esemplari che hanno già prodotto oltre 1200 ovature. Ma la raccolta prosegue ancora si punta a raggiungere l’obiettivo delle 30.000. Questo favorisce un grande sviluppo nell’allevamento della Vespa samurai.
I luoghi di lancio
I parassitoidi saranno lanciati in tutte le zone frutticole a maggior presenza di cimice del Trentino cercando di garantire rilasci in Val di Non, Piana Rotaliana, Val di Cembra, Val d’Adige, Valsugana, Vallagarina, Alto Garda e Valle Laghi. Il lancio durerà fino a fine luglio in modo da massimizzare il successo dell’operazione nel periodo del picco della deposizione delle uova da parte della cimice asiatica.
La tempistica verrà stabilita in base ai risultati dei monitoraggi sulla presenza secondo il piano operativo previsto dal piano nazionale di lotta biologica per il controllo della cimice al quale ha aderito la FEM.
Drosofila nel mirino
Il progetto SWAT-FEM, prevede di sviluppare un programma di lotta biologica classica anche nei confronti di un’altra specie invasiva: la Drosophila suzukii, che sta procurando danni ingenti alla produzione di ciliegie e piccoli frutti del Trentino.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’assessore all’Agricoltura della Provincia Giulia Zanotelli, che sottolinea come questo traguardo sia il frutto di un percorso che ha visto Provincia, FEM, e mondo agricolo lavorare fianco a fianco.