Aglio, seminare solo bulbilli sani

Attacchi di marciumi su bulbilli in fase di conservazione
L'Italia è il secondo produttore di aglio in Europa. Una coltura da difendere sin dalla semina, evitando materiale di propagazione malato. Ecco i sintomi da riconoscere e le azioni di prevenzione da intraprendere

L’aglio rappresenta una coltura che in Italia trova degli areali di coltivazione limitati ma con una produzione che si attesta al secondo posto in Europa dopo la Spagna.

Nel Centro Italia, l’Abruzzo (Valle Peligna e Bacino del Fucino) è la regione rappresentativa per la coltivazione del bulbo, con circa 240 ha.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Le malattie più comuni

L’aglio è interessato, oltre che dall’attacco di diversi insetti, anche da molte fitopatie.

Tra gli agenti fungini più importanti ricordiamo:

  • peronospora (Peronospora schleideni),
  • ruggine (Puccinia porri e P. allii),
  • carbone (Urocystis cepulae),
  • alternaria (Alternaria porri),
  • elmintosporiosi (Helmintosporium allii),
  • sclerotinia (Sclerotium cepivorum),
  • muffe (Penicillium spp., Aspergillus niger, A. alliaceus),
  • muffa grigia (Botrytis allii).

Di rilievo anche una batteriosi (Pseudomonas fluorescens) e due virus: il virus della striatura gialla del porro (LYSV) e il virus latente comune dell’aglio (GCLV).

I principali sintomi

Ancora prima di mettere a dimora i bulbilli, poiché non vi sono possibilità di lotta, dobbiamo essere certi che i bulbi di partenza siano virus-esenti. Stessa considerazione va fatta per quanto concerne la batteriosi, quindi i bulbilli da piantare devono provenire da coltivazioni esenti da batteri.

Per quanto riguarda le malattie fungine che attaccano i bulbi in conservazione, Penicillium e Aspergillus, bisogna assolutamente evitare l’utilizzo di bulbilli infetti poiché essi, anche se riescono a germogliare, svilupperanno piantine dall’aspetto clorotico, con crescita stentata e con le teste di aglio di ridotte dimensioni.

Una volta messi a dimora i bulbilli sani, bisogna tenere sotto controllo la eventuale comparsa di “muffa bianca” causata dal fungo Sclerotium cepivorum. Esso, grazie alla possibilità di svernare nel terreno per mezzo degli sclerozi, colpisce le giovani piante di aglio non appena le temperature superano i 15 °C. Tale malattia può essere veicolata anche da sclerozi che rimangono nel materiale di moltiplicazione (bulbilli).

I primi sintomi sono osservabili a livello fogliare con un ingiallimento delle punte delle foglie più esterne; sui bulbi, invece, si può rinvenire la classica muffetta biancastra che si sviluppa anche a livello del colletto e delle radici. Le piantine giovani, in condizioni favorevoli, sono sensibili al fungo.

Un’altra malattia, che può comparire nelle prime fasi di sviluppo delle piantine, è rappresentata dal Pythium spp. che attacca a livello del colletto determinando la moria. Tale genere fungino si avvantaggia dei ristagni idrici che, quindi, vanno assolutamente evitati anche per l’insorgenza di altre problematiche.

Tecniche di difesa

Poiché non è ammessa la concia chimica, bisogna, come detto, effettuare una accurata cernita dei bulbilli affinché sia assicurata una perfetta sanità degli stessi in fase di messa a dimora.

Per tutte le malattie dell’aglio che compaiono nelle prime fasi di sviluppo delle piantine, valgono le stesse regole agronomiche: estirpazione rapida delle piantine che presentano sintomi di sofferenza e su cui compaiono manifestazioni di marciumi, trapianto dei bulbilli con spazio adeguato sulla fila, pulizia degli attrezzi in caso di lavorazione su diversi appezzamenti. È inoltre essenziale eseguire rotazioni colturali soprattutto nelle situazioni di attacchi pregressi ed importanti di funghi di marciume.

Accanto alle precauzioni di natura agronomica, possiamo intervenire, in maniera preventiva, con microrganismi naturali che ostacolano l’attaccano di funghi patogeni allocati nel terreno (Coniotirium minitans, Trichoderma asperellum TV1). Nel caso dell’utilizzo di tali formulati, essi andrebbero utilizzati da qualche mese prima del trapianto fino al trapianto dei bulbilli. In taluni casi sono richieste successive applicazioni in drip.

In caso di attacchi in corso di coltivazione passeremo anche a trattamenti fitosanitari con i pochi principi attivi ammessi dai Disciplinari:

  • solfato di rame,
  • Trichoderma hartianum Rifai,
  • Coniothyrium minitans contro la Sclerotinia spp.;
  • ossicloruro di rame da solo o abbinato a idrossido di rame,
  • Pyraclostrobin + Boscalid,
  • Ciprodinil + Fludioxonil per Botrytis cinerea;
  • Pyraclostrobin + Boscalid per Penicillium spp.;
  • Streptomice griseoviride,
  • Trichoderma asperellum TV1,
  • Trichoderma hartianum Rifai contro Pythium spp.
  • e T. asperellum TV contro Rhizoctonia spp.
Aglio, seminare solo bulbilli sani - Ultima modifica: 2021-01-22T00:37:02+01:00 da K4

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