«La sostenibilità ambientale, sociale ed economica è una sfida ambiziosa che dobbiamo mettere in atto per cambiare il paradigma del nostro sistema agroalimentare. Abbiamo un budget importante per realizzare l’agricoltura del futuro e le nuove generazioni in questo scenario sono fondamentali».
Queste le parole del ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli durante la presentazione a Roma del progetto “Le nuove voci dello sviluppo rurale”, parte del piano di comunicazione 2021-23 organizzato dalla Rete Rurale Nazionale per comunicare i risultati conseguiti dalla politica di sviluppo rurale e le opportunità dei fondi europei nell’ambito del programma comunitario Rete Rurale, coinvolgendo tutti gli attori che operano in agricoltura. Particolare attenzione è dedicata alle nuove generazioni, beneficiarie del sostegno dei Psr regionali.
« Siamo in un momento di confronto con il mondo rurale – ha specificato il ministro – per fare in modo che diventi ancora di più forza trainante per l’economia del Paese e in questo senso il ruolo della Rete Rurale è fondamentale per costruire relazioni tra tutti i soggetti coinvolti in questa rivoluzione».
La tappa romana della presentazione del progetto ha visto il coinvolgimento di giovani agricoltori provenienti da tutta Italia, le cui esperienze, veicolate attraverso attività di digital interaction, hanno evidenziato la grande propensione a investire su due tematiche centrali: innovazione e sostenibilità.
Sostenibilità, ricambio generazionale e un piano ambizioso
Simona Angelini, direttrice generale dello sviluppo rurale del Mipaaf, ha sottolineato l’importanza di comunicare agli addetti ai lavori, al pubblico e alle istituzioni il valore aggiunto della Pac e del programma Rete Rurale Nazionale in merito alla necessità di adottare pratiche sempre più sostenibili. Angelini ha ricordato che la Pac molto ha fatto e fa per incentivare l’agricoltura, per evitare lo spopolamento delle zone rurali e per far sì che l’agricoltura possa espletare molteplici funzioni, non solo la produzione, ma anche il presidio del territorio. «Siamo impegnati con istituzioni, Regioni e Province per la costruzione del nuovo piano strategico – ha affermato – che è l’atto di programmazione della nuova Pac. Quindi chiediamo il sostegno di tutti per costruire un nuovo periodo».
Silvia Michelini, direttrice della Dg Agri della Commissione europea, ha ricordato che il ricambio generazionale è uno degli obiettivi portanti della riforma della Pac. «Con gli strumenti di sviluppo rurale abbiamo sostenuto 12mila giovani – ha spiegato – ma non siamo ancora soddisfatti. L’Italia su questo tema può fare di più: nelle comunità rurali soltanto il 68% ha accesso alla banda larga. Vogliamo zone rurali più forti e resilienti».
Giuseppe Blasi, capo dipartimento delle politiche europee e internazionali dello sviluppo rurale del Mipaaf, ricordando che tra due mesi l’Italia sarà chiamata a presentare alla Commissione europea il Piano strategico nazionale, ha specificato: «Questo piano consentirà di coordinare meglio i vari strumenti di intervento della Pac. La sostenibilità dei processi produttivi è il tema più importante dell’intero impianto. Abbiamo approvato la prima lista di progetti per investimenti nel settore irriguo da finanziare con il Pnrr. Prevedono impegni rilevanti in materia ambientale, soprattutto per il risparmio e il riuso della risorsa idrica. Nel settore zootecnico stiamo lavorando a uno schema di qualità sul benessere animale che serve a fare chiarezza su un mercato popolato da tanti modelli di certificazione e rendere più trasparenti le informazioni ai consumatori».
«Per ridurre l’impiego dei fitofarmaci del 50% come chiede l’Ue – ha concluso Blasi – servono modelli organizzativi e sistemi informativi che consentano di superare le attuali difficoltà di scambio dati tra Stato e Regioni. Attraverso il Pnrr sono stati stanziati 500 milioni per favorire l’introduzione delle innovazioni nel settore agricolo e delle tecniche di precision farming».