Telemetria, scoprire il guasto prima che avvenga

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Grazie a questo sistema il proprietario e l’officina possono non solo visualizzare i dati di lavorazione di una macchina, ma anche intervenire per problemi software. E rendersi conto del momento in cui stia per avvenire un malfunzionamento

In campo si producono due generi di dati: sulle lavorazioni e sulla macchina. I primi vanno dagli ettari coltivati alla resa per ettaro (o frazione di esso), passando per data e ora di ogni lavorazione, quantità di concime e seme utilizzati, tipo di lavorazione effettuata eccetera. Le informazioni relative alla macchina – o alle macchine – riguardano invece consumi orari, regime medio e massimo del motore, regime della Pto, profondità di lavoro (in caso di attrezzi Isobus), temperatura dei fluidi e via elencando.

Naturalmente alcuni dati sono inter-categoria, nel senso che i consumi sono un’informazione di interesse anche agronomico (o quantomeno economico) e i tempi di lavoro sono legati alla necessità di manutenzione delle macchine, per esempio.

A ogni modo, senza scendere troppo nei dettagli, possiamo dire che i dati del primo gruppo sono destinati all’agronomo che segue i terreni, mentre quelli relativi alle macchine operatrici interessano, oltre che il proprietario dei mezzi, soprattutto il servizio di assistenza. Ed è di questi ultimi che ci occuperemo nelle prossime pagine.

Di cosa si tratta

Partiamo dalla definizione. Detta in modo non molto scientifico ma comprensibile, si indica con telemetria la rilevazione e raccolta di dati a distanza. Un esempio noto a tutti sono le centraline meteo, che misurano temperatura, pressione, umidità e le inviano ai centri elaborazione dati.

Nel nostro ambito, si indica con telemetria la raccolta e trasmissione dei valori operativi di un mezzo o un’attrezzatura. Temperatura di esercizio, carico del motore, consumi istantanei e medi, temperatura e pressione dell’olio e molti altri valori sono monitorati costantemente dalle centraline elettroniche dei mezzi più moderni e utilizzati per valutare lo stato di funzionamento della macchina, individuando situazioni critiche ed eventuali malfunzionamenti.

Le informazioni sono registrate nella memoria del sistema operativo e possono essere letti o scaricati da un tecnico tramite un dispositivo di analisi e diagnostica: in altre parole, un computer che tramite un cavo speciale si connette al terminale del mezzo.

Le stesse informazioni, tuttavia, possono anche essere trasmesse via radiofrequenza sia al proprietario della macchina, sia al servizio di assistenza. E qui le cose cominciano a farsi interessanti.

La condivisione dello schermo rende possibile per un operatore o un tecnico visualizzare ciò che vede l’operatore a bordo del mezzo

Telemetria su più livelli

Esistono vari livelli di telemetria, a seconda delle esigenze di chi acquista la macchina e, di conseguenza, di ciò che è disposto a spendere. Allo stadio più elementare, permette di sapere dov’è la macchina e cosa sta facendo, ovvero se è ferma o in movimento. È uno strumento utile soprattutto in caso di furto (anche se, va detto, i ladri bravi smontano la centralina prima di rubare il trattore) oppure per sapere se qualcuno sta facendo un uso improprio della macchina.

Salendo di livello, il proprietario può non soltanto sapere dov’è il suo mezzo, ma ricevere anche i messaggi di allerta, per esempio in caso di problemi di funzionamento o superamento di valori-limite che mettono a rischio la tenuta della macchina.

Vi è poi la condivisione dello schermo, la cui completezza varia da marchio a marchio. Nei casi più semplici il proprietario vede, sul pc o sul telefono, a che regime lavora la macchina e quanto sta consumando, oltre agli ettari lavorati nella giornata e poco altro. A uno stadio superiore è possibile visualizzare il monitor del trattore come se si fosse alla guida dello stesso.

È anche possibile, in questo caso, suggerire correzioni all’operatore, che però dovrà dare il consenso per applicarle, per ragioni di sicurezza. L’addetto in azienda potrebbe per esempio modificare i giri del battitore e la ventilazione su una mietitrebbia, per migliorarne le prestazioni. Se l’operatore a bordo della macchina convalida l’intervento, le correzioni diverranno operative.

Due nuove funzioni

L’ultima frontiera in materia di controllo a distanza delle macchine prende però i nomi di assistenza da remoto e telemetria predittiva, due funzioni che presuppongono l’intervento del servizio di assistenza.

La prima, già attiva per alcuni marchi, consiste nella possibilità non soltanto di visualizzare il terminale della macchina operatrice, ma di intervenire anche su di esso, per esempio eseguendo a distanza un aggiornamento del sistema operativo o il caricamento di nuove funzioni. Se consideriamo che una quota sempre crescente di assistenza è legata a problemi di software, l’idea di aggiornarlo o resettarlo senza muoversi dall’officina è indubbiamente allettante.

Ancor maggiori le aspettative che si stanno sviluppando attorno alla telemetria predittiva, ovvero alla possibilità di individuare un guasto prima ancora che si verifichi.

Si tratta di un’opzione basata sui dati operativi che la macchina raccoglie e, su richiesta, invia al centro di assistenza. Qui i valori sono costantemente monitorati e se uno o più di essi escono dagli standard, scatta un allarme.

Un consumo anomalo di olio o la perdita di pressione di una pompa, il surriscaldamento dei radiatori e altri parametri fuori norma possono indicare un guasto in tempi ravvicinati. Quando si verifica questa situazione, il software di controllo allerta un tecnico e quest’ultimo, dopo aver verificato la natura del problema, avvisa l’operatore, chiedendogli di intervenire sulla macchina o, nei casi più gravi, di interrompere il lavoro e attendere l’arrivo dell’officina mobile.

In questo modo è possibile sia evitare lunghi periodi di fermo-macchina, sia ridurre fortemente i costi di riparazione, perché molto spesso un malfunzionamento, quando diventa conclamato provoca danni in diversi comparti. Con la telemetria predittiva, al contrario, si sostituisce la parte usurata e si riprende a lavorare.

Un settore specifico – e più facilmente realizzabile – della telemetria predittiva sono le manutenzioni predittive. In questo caso non ci sono rischi di guasto imminente, ma ciò nonostante il trattore segnala all’assistenza che si sta avvicinando l’ora del tagliando. In questo modo l’officina può programmare con buon anticipo gli interventi, evitando ingolfamenti nel flusso di lavoro e il proprietario avrà sempre la macchina in ordine e in perfetta efficienza.

La lezione del Covid

In materia di assistenza da remoto e telemetria è stata estremamente istruttiva la lezione del Covid. Nella primavera del 2020 le concessionarie, come ogni altra attività, erano chiuse e restava attivo soltanto il servizio di assistenza, con pesanti limitazioni all’accesso del personale esterno. Solitamente l’agricoltore doveva lasciare il trattore nel piazzale e andarsene.

Passate alcune ore e disinfettato l’abitacolo, i tecnici prendevano in carico la macchina ed eseguivano gli interventi concordati al telefono o via computer. In molti casi, come hanno testimoniato diverse concessionarie, è stato però possibile agire da remoto, condividendo lo schermo del trattore o verificando il corretto funzionamento attraverso i dati di lavorazione trasmessi in concessionaria.

Secondo Enrico Rampin, responsabile del progetto di supporto a distanza di John Deere, durante la prima ondata di Covid si è notato un forte incremento degli accessi ai server del gruppo, in quanto molti concessionari hanno sfruttato le tecnologie digitali per controllare le macchine dei clienti e ridurre gli spostamenti fisici.

«Abbiamo visto chiaramente questa tendenza – prosegue Rampin – sia sul Remote Display Access, sia su Service Advisor Remote. Ci ha fatto anche piacere notare che il sistema ha retto: nonostante il picco di contatti, i server non sono andati in crash e anzi hanno sopportato bene il traffico anomalo. Ciò indica che siamo sulla giusta strada e che le tecnologie di assistenza da remoto sono per noi una realtà ormai consolidata e pienamente applicabile, anche in casi straordinari come questo».

Lo stato dell’arte

John Deere

L’esperienza di John Deere in epoca covid è stata giudicata molto positiva. Un successo che non sorprende, in quanto questo costruttore investe ormai da decenni sulle tecnologie digitali.

Negli ultimi anni, tuttavia, tutti i grandi gruppi si sono mossi in questa direzione: sicuramente lo hanno fatto a partire dal 2019, in quanto uno dei requisiti per ottenere lo sgravio contributivo di Agricoltura 4.0 è proprio la possibilità di visualizzare da remoto i parametri di lavoro di una macchina.

Tornando un attimo a John Deere, il servizio di telemetria è diviso in tre fasi:

- Expert Alert permette agli operatori del servizio di assistenza remota di ricevere gli avvisi di malfunzionamento o le allerte preventive per evitare che un guasto si presenti.

- Remote Display Access permette invece di connettersi con il terminale del trattore, previo consenso dell’utente.

- Service Advisor Remote, infine, può aggiornare da remoto i software e azzerare i codici di errore, ma anche fare diagnostica a distanza in modo che il tecnico, quando esce, sappia già che pezzi di ricambio deve portare con sé.

Claas

È in una fase molto avanzata anche Claas, che tramite il suo Telematics permette di conoscere la posizione delle macchine, ricevere codici di errore e effettuare anche aggiornamenti del software. Il servizio richiede il consenso del proprietario se è personalizzato, ma Claas raccoglie in forma anonima le statistiche di funzionamento di tutte le sue macchine da raccolta per individuare, grazie all’analisi dei big data, eventuali difetti di fabbrica.

Jcb

Un altro costruttore che ha investito parecchio su queste tecnologie è Jcb, grazie soprattutto alla sua esperienza nel settore delle costruzioni. Il portale Livelink, attivo ormai da diversi anni, fornisce informazioni sullo stato della macchina, avverte se la stessa esce dal perimetro stabilito dal proprietario e aiuta a programmare le manutenzioni.

Agco, Cnh

Anche Agco ha attivo un proprio protocollo di connessione, declinato sui suoi tre marchi (Massey Ferguson, Fendt e Valtra), tramite il quale l’assistenza riceve i dati di lavorazione e i messaggi di errore. Lo stesso vale per Cnh, con il Plm Connect di New Holland e l’Afs Connect di Case Ih, entrambi in grado di fare anche aggiornamento software da remoto.

Sdf, Kubota

Mentre i grandi costruttori hanno realizzato sistemi di controllo propri, i marchi con meno disponibilità finanziarie hanno preferito appoggiarsi a realtà esterne. Sdf, per esempio, ha attivato il Data Platform collaborando con Cefriel (consorzio di università) e Ibm Watson IoT Platform, mentre Kubota ha sfruttato le competenze di Kverneland, un marchio del gruppo.

Argo Tractors

Infine, Argo Tractors ha aperto una collaborazione con il gruppo francese Actia, realizzando un sistema che non soltanto consente di controllare le macchine, ma anche di fare diagnosi da remoto e intervenire sulle stesse. La funzione di tele-diagnosi è resa possibile dalla centralina Tgu-R di Actia. Grazie a essa, il tecnico dell’assistenza può collegarsi con la macchina e caricare il software diagnostico esattamente come se fosse sul posto, per controllare cosa non funziona e stabilire se è sufficiente intervenire da remoto o se è necessario far uscire l’officina mobile.

Telemetria, scoprire il guasto prima che avvenga - Ultima modifica: 2022-07-19T17:13:16+02:00 da Simone Martarello

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