Raggiunta un’intesa sul prezzo delle sementi di erba medica per la stagione 2022. La riunione del Comitato interprofessionale ha fissato in 3,28 euro al kg per prodotto pulito, privo cioè di tara e di scarti e al netto di ogni eventuale premialità, il prezzo di riferimento del seme di erba medica in natura certificata per la campagna 2022 (vedi il prezzo del 2021) nell’ambito dell’Accordo quadro nazionale per la moltiplicazione delle sementi di foraggere.
Il gruppo di lavoro si è riunito lo scorso venerdì a Bologna. Entrambe le componenti dell’Accordo interprofessionale hanno espresso la loro soddisfazione per l’accordo. «Abbiamo approcciato questa campagna con qualche preoccupazione sul versante agronomico - ha dichiarato Alessandro Lualdi, presidente del Coams, il Consorzio degli Agricoltori moltiplicatori sementieri e coordinatore del Comitato interprofessionale sementi di foraggere -. L’andamento della stagione non ci ha certamente rassicurato, anche a causa della grande siccità che abbiamo patito e che sino all’ultimo ci ha lasciato nell’incertezza circa le possibili rese produttive».
Soddisfazione per il nuovo accordo sul prezzo del seme di erba medica
«In chiusura di campagna – ha continuato Lualdi – possiamo invece ritenerci soddisfatti sia per quanto riguarda le rese sia per la qualità del prodotto. L’Accordo interprofessionale che abbiamo sottoscritto ormai dieci anni fa e che ora ci accingiamo a rinnovare ha tenuto debitamente conto delle difficoltà che i produttori agricoli hanno dovuto affrontare nel corso dell’annata, con un aumento significativo del costo delle materie prime e dell’energia. Siamo pertanto soddisfatti del prezzo definito dal Comitato che tiene conto di queste difficoltà e riconosce l’impegno e la professionalità delle nostre aziende agricole».
«I risultati produttivi della campagna 2022 ci soddisfano pienamente e confermano l’Italia come maggior produttore di seme di erba medica a livello mondiale - ha affermato Alessandro Ferri, presidente della Sezione sementi foraggere di Assosementi - . La maggior parte della produzione nazionale è destinata all’esportazione e quindi oggi siamo preoccupati per la stagnazione del mercato e per i prezzi che si registrano a livello internazionale. Anche le ditte sementiere hanno dovuto fare i conti con l’aumento del costo delle fonti energetiche e delle materie prime e hanno visto i propri margini ridursi significativamente».
«Il prezzo definito nell’ambito dell’Accordo quadro di settore ci consente - ha concluso Ferri - di continuare a presenziare in maniera competitiva i mercati internazionali: guardiamo al futuro con fiducia con l’auspicio che l’Accordo che ci apprestiamo a rinnovare indirizzi il settore verso una programmazione della produzione, che sappia guardare oltre l’orizzonte della campagna successiva conferendo sempre maggior competitività al nostro settore su tutti i mercati».
Il rinnovo per un ulteriore triennio sarà firmato nelle prossime settimane
Nelle prossime settimane le Parti sottoscrittrici dell’Intesa si ritroveranno per definire il rinnovo per un ulteriore triennio dell’accordo, spinti dai risultati positivi conseguiti in questi primi anni di confronto e di collaborazione, ma al tempo stesso consapevoli della strada che occorre ancora percorrere insieme per qualificare un settore che da sempre vede l’Italia protagonista a livello mondiale.