Il settore del biologico non ha bisogno di troppe presentazioni perché ormai è uno dei comparti più importanti dell’agricoltura in quanto è alla base delle politiche green italiane e internazionali.
Il Green Deal così come la Pac lo vedono infatti al centro di scelte strategiche che ne hanno decretato la crescita e l’affermazione in tutti i Paesi europei, Italia compresa.
I limiti del settore
Il limite del biologico, però, che allo stesso tempo è la sua forza in quanto ad impatto ambientale rispetto all’agricoltura convenzionale, è il fatto di non poter accedere a strumenti quali i prodotti chimici di sintesi, ma anche ad ogm e tea (tecniche di evoluzione assistita) ovviamente dove ammessi.
Il biologico inoltre è soggetto a restrizioni (come l’obbligo di rotazioni) che spesso ne rendono la produzione più costosa o ne limitano le rese.
Serve innovazione
In questo momento secondo i dati di Nomisma gli acquisti bio si attestano sui 2,1 miliardi di euro con un incremento del 4,7% rispetto al 2022. Ma si delinea una stagnazione nei i volumi (-0,3%). Il mercato infatti cresce in termini di fatturato sostenuto dall’inflazione mentre arretra leggermente in termini di volume.
Ecco, dunque, che il settore necessità di una rivitalizzazione che preveda scelta strategie che, con al centro l’innovazione, ne possano decretare il rilancio.
Il workshop di Edagricole
Se n’è parlato nel corso del workshop ”Biologico, strategie operative per un rilancio vincente” organizzato da Edagricole (in collaborazione con la Fiera di Verona.
Si è partiti dal valutare la centralità del bio nelle strategie per la sostenibilità per poi soffermarci sulla ricerca e sulle tecnologie di cui il settore ha tanto bisogno. Una sfida importante del bio, ma non solo di quello, è il cambiamento climatico, sul quale si sta lavorando con successo. Si è parlato anche di certificazione che rappresenta un importante valore aggiunto del settore. Alla fine si è esaminato il valore della filiera, vero e proprio punto di riferimento per il rafforzamento del settore.
Le relazioni presentate
Clicca sui titoli per scaricarle
Biologico al centro delle strategie per la sostenibilità
Riccardo Meo - Ismea.
La ricerca a sostegno del bio
Carlo Triarico – coordinatore Agrifound (intervista)
Tecnologie e agricoltura biologica
un rapporto possibile? E con quale formazione
Giovanni Dinelli – Università di Bolona
Per una smart future farm ad alto potenziale
di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici
Stefano Bocchi – Università di Milano
La certificazione come valore aggiunto del biologico
Alessandro D’Elia – Suolo & Salute
La filiera come punto di riferimento per il rafforzamento del settore
Francesco Torriani – Responsabile coordinamento bio di Alleanze delle cooperative