Forum Enpaia: imprese troppo piccole per competere a livello internazionale

Garantire redditività alle aziende agricole, investire nel capitale umano, colmare il ritardo negli investimenti in innovazione e competenze: le chiavi per un agroalimentare più competitivo nelle sfide globali. Diacetti: «Tassazione agevolata per chi investe nelle imprese italiane»

Tra Pac inadeguata, nuovi dazi e carenza di manodopera, l’agroalimentare italiano rischia di perdere peso nel sistema economico nazionale, mentre l’Europa in un contesto internazionale fortemente instabile è chiamata a ridefinire la propria traiettoria. Come affrontare questo scenario complesso che genera incertezza sui mercati e preoccupazioni relative alla sicurezza alimentare? Accademici e imprenditori ne hanno parlato durante la sesta edizione del Forum Enpaia 2025 svoltosi a Roma.

Enpaia, «defiscalizzare gli investimenti delle casse previdenziali»

In apertura del Forum, il direttore generale Enpaia Roberto Diacetti, ribadendo il ruolo delle casse previdenziali come leve di sostegno all’economia reale, ha messo l'accento sulla necessità di defiscalizzare degli investimenti nell'economia reale delle casse previdenziali o dei fondi pensione. «Pensiamo - ha detto - ci sia la possibilità di prevedere un sistema di tassazione agevolata per chi investe nelle imprese italiane. Guardando alle prospettive, i problemi restano quelli di una crescita modesta e di imprese troppo piccole per competere a livello internazionale».

«Enpaia attraverso i suoi investimenti supporta il passaggio generazionale»

Diacetti ha quindi spiegato che la Fondazione, attraverso le scelte di investimento, «sostiene la filiera agricola italiana: circa il 20% del patrimonio Enpaia è destinato all’economia reale, contribuendo non solo alla crescita delle imprese, ma anche a favorire il ricambio generazionale».

Redditività e dimensione d’impresa: “piccolo non è migliore”

Nel dibattito, il tema della competitività dimensionale è emerso come uno snodo cruciale per l’agricoltura italiana. A riguardo, il presidente di NewPrinces Group Angelo Mastrolia ha ammonito: «Per creare valore non bisogna essere piccoli. In un mercato globale la dimensione fa la differenza. Pensare che la piccola scala sia un valore è un errore strategico: servono innovazione, investimenti e aggregazioni per rendere le imprese realmente competitive».

Un concetto rafforzato anche da Sandro Boscaini (Masi Agricola) che ha difeso la centralità del made in Italy vitivinicolo, che esporta circa 8 miliardi di euro ed è ambasciatore della cultura e dei territori, ma ha denunciato l’assenza di una «cultura d’impresa».

Quanto ai dazi, Boscaini ha dichiarato che non «siamo capaci di leggerli. I dazi sono uno dei problemi, non il solo. Un mercato come quello americano non lo possiamo sostituire, quindi dobbiamo convivere con questo dazio».

Enpaia
Forum Enpaia 2025

«Pac inadeguata minaccia la sicurezza alimentare»

Sul tema della sicurezza alimentare è intervenuto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che ha lanciato un appello chiaro: «La sicurezza alimentare, pilastro dell’Unione europea, è oggi minacciata da una Pac inadeguata e da dinamiche di mercato sempre più instabili». Per Giansanti servono politiche che restituiscano redditività alle imprese agricole e accordi commerciali capaci di garantire reciprocità e tutela per i nostri produttori. Oltre a gestire in modo diverso l'atavico problema della carenza di manodopera.

«Rendere più attrattivo il lavoro agricolo - soprattutto per i giovani - con salari adeguati»

Sul fronte del lavoro, il segretario generale della Fai-Cisl Onofrio Rota ha richiamato l’urgenza di «rendere più attrattivo il lavoro agricolo, con salari adeguati, formazione e tutele, sostenendo le imprese davanti ai rischi dei nuovi dazi e di accordi internazionali privi di reciprocità».

Rota ha quindi aggiunto che «il mondo del lavoro in agricoltura vive una profonda trasformazione. Oggi gran parte dei lavoratori sono immigrati, ma il reddito medio resta troppo basso. Occorre valorizzare il capitale umano e qualificare il settore, accompagnando il ricambio generazionale».

Che l’agricoltura non sia un settore attraente per i giovani è una realtà ormai nota, che rischia di trascinare l’intero comparto in un baratro senza futuro. A riguardo, Cecilia Jona Lasinio (Luiss) ha sottolineato come «investire in innovazione e competenze sia l’unico modo per fermare l’emorragia di talenti e rendere l’agricoltura un settore appassionante per i giovani». Ma non solo, ad essere importanti in questo processo, come spiegato, sono anche i percorsi formativi ben strutturati.

Energia e geopolitica

La transizione energetica resta un fattore strategico per la competitività del settore primario. Agostino Scornajenchi, AD di Snam, ha spiegato che il gas rappresenta un elemento di equilibrio per accompagnare la decarbonizzazione senza compromettere la competitività dei sistemi produttivi. «L’Italia – ha sottolineato –  è diventata in pochi anni da Paese di mera destinazione a un hub energetico europeo, e questo può tradursi in vantaggi concreti anche per le filiere agroindustriali».

Sul piano geopolitico, Giampiero Massolo (Mundys) ha avvertito: «Il sistema internazionale si caratterizza per un rapido cambio di paradigma: dalla cooperazione alla competizione. In tale contesto, le crisi non possono essere risolte, ma solo mitigate. Per navigare in questo “disordine mondiale”, l’Italia deve rafforzare l’Ue e il legame transatlantico».

Mentre Lorenzo Guerini (Copasir) hanno richiamato la necessità di un’Europa più coesa e pragmatica: «Siamo in un quadro di profonda trasformazione, con molta incertezza, ma esiste la possibilità di costruire nuove relazioni più forti e aperte. Occorre rilanciare il diritto internazionale e guardare con fiducia al futuro».

 

 

Forum Enpaia: imprese troppo piccole per competere a livello internazionale - Ultima modifica: 2025-10-15T17:35:49+02:00 da Laura Saggio

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome