«Un nuovo modello di welfare territoriale aperto ai bisogni dei territori e delle comunità».
È questo, secondo la ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova, il ruolo strategico dell'agricoltura sociale.
La virtù dell’inclusione
La ministra intervenendo alla presentazione del 1° rapporto Coldiretti sull'agricoltura sociale ha sottolineato come le aziende agricole siano in grado di affiancare alla produzione pratiche di inclusione in un intreccio di filiere e territori.
Le iniziative avviate dalla Ministra
Bellanova ha ricordato anche di aver riavviato al Mipaaf il tavolo sull'agricoltura sociale e di aver reso il fondo degli indigenti degno di questo nome (grazie allo stanziamento di 300 milioni di euro) e ha annunciato che all'osservatorio Mipaaf sull'agricoltura sociale si sta lavorando per la messa a punto di criteri omogenei per il riconoscimento delle imprese, il monitoraggio, la semplificazione e la formazione.
«Non servono norme di 20 regioni, ma una legislazione condivisa per questo: ho chiesto agli assessori di vederci una volta al mese. L’obiettivo dell'Osservatorio è dunque di mettere a sistema le diversità e arrivare all'attuazione di norme omogenee».
Secondo Bellanova il rapporto Coldiretti «traccia un'immagine completa di un pezzo assai importante dell'agricoltura italiana, mettendo in evidenza come le aziende agricole che svolgono attività sociali siano tra le eccellenze del paese».
Un settore consolidato
Il 61% delle imprese opera da almeno 10 anni a conferma che la pratica è consolidata negli anni, prima della legge 141/del 2015 che ha normato il settore. La Ministra ha garantito l'impegno a rafforzare le iniziative per l'agricoltura sociale per assicurare tutela alle categorie più fragili. e ha fatto un riferimento preciso agli ospizi.
«Il virus ha cambiato tutto, ma rischia di non cambiare certe brutte pratiche. con il covid19 sono apparsi chiari i limiti dei servizi sul territorio, da qui la necessità di indicare percorsi per innalzare i livelli di assistenza».
«Il settore agricolo – ha aggiunto - ha permesso di avere un po' di normalità nel lockdown dimostrando cosa significa farsi carico dei compiti istituzionali. Un riconoscimento che è confermato da 1,5 miliardi di risorse stanziate per l'agricoltura dai decreti rilancio e cura Italia».
«Dalle buone imprese – ha concluso - arrivano anche nuove opportunità di lavoro».