Agrofarmaci illegali,
una nuova minaccia globale
alla salute e all’ambiente.
Una minaccia che secondo una recente inchiesta pubblicata su Terra e Vita magazine arriva dai siti di e-Commerce internazionali, dove è troppo facile acquistare prodotti fitosanitari non in regola con le rigide normative dell’Unione europea.
Un business redditizio per la criminalità organizzata
Secondo un recente rapporto Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) la contraffazione e il contrabbando di prodotti fitosanitari risulta infatti tra i primi 10 malaffari più redditizi per la criminalità organizzata.
Un fenomeno che secondo le più recenti stime riguarda il 25% degli agrofarmaci venduti a livello globale. In Italia secondo Euipo (Ufficio Ue per la proprietà intellettuale) il commercio illegale incide fino al 18% del Pil del settore agrofarmaci.
Sintesi del primo piano del numero 31 di Terra e Vita
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L’indagine sul web
Ma da dove arrivano questi prodotti? Riccardo Bugiani e Massimo Bariselli, gli autori dell’inchiesta, si sono semplicemente collegati a siti come Alibaba.com e, nel suo immenso catalogo digitale, hanno trovato società in grado di vendere agrofarmaci non più registrati in Europa, ma anche formulati del tutto inediti.
Tra questi:
- Acefate, un insetticida vietato da 17 anni e venduto in un formulato alla concentrazione monstre del 40% di principio attivo;
- Procimidone e iprodione, fungicidi banditi nell’Ue da anni (recentemente chiamati in causa dai produttori di pere per un loro ripescaggio per contrastare l’avanzata della patologia della maculatura bruna);
- Fipronil, insetticida acaricida in un formulato fogliare mai visto in Europa.
Tra le cause, la tensione sul fronte fitosanitario
Gli imprenditori agricoli sono i primi a pagare le conseguenze nefaste di questo malaffare. A innescare il commercio parallelo è infatti stata proprio la forte attenzione dei cittadini europei sul fronte della sicurezza alimentare. Il processo di revisione della normativa fitosanitaria ha privato gli agricoltori europei del 60% dei prodotti fitosanitari registrati prima del 2009.
I costi per le nuove registrazioni si sono impennati. I nuovi prodotti, con profilo eco tossicologico estremamente favorevole, hanno un costo decisamente più alto e molte colture, soprattutto quelle mediterranee, sono rimaste scoperte di fronte ai crescenti attacchi di avversità e parassiti spesso di origine aliena. Circostanze che rendono il commercio di agrofarmaci illegali estremamente redditizio.
Riformulazioni da parte di strutture criminali organizzate
Le confezioni proposte sul web hanno dimensioni che si prestano ad acquisti massicci di società organizzate in grado di rimettere sul mercato confezioni contraffatte. In questo modo, secondo una recente stima effettuata in Olanda, per agrofarmaci illegali provenienti dalla Cina dal costo di venti euro al litro si è in grado di ottenere prodotti venduti 80-100 €/l. Da un carico di 160 tonnellate si intascano fino a 8 milioni di euro.
Un contrabbando da stroncare innanzitutto agendo sulle cause.
«La difesa fitosanitaria delle colture – ricorda la redazione di Terra e Vita - è una pratica indispensabile che non gode di molta popolarità tra i cittadini Ue».
«Ma siamo sicuri che il proibizionismo sia la strada più efficace per raggiungere gli obiettivi di una produzione agricola più sostenibile rilanciati anche nel Green Deal dalla Commissione Ue?».