Microrganismi, macrorganismi, semiochimici, estratti naturali. La difesa sostenibile conta su una gamma consistente di soluzioni biologiche in continua crescita ed evoluzione. Negli ultimi anni in Italia sono stati registrati decine di bioagrofarmaci, sia da imprese specializzate che dalle grandi multinazionali del settore. Il clima è favorevole: l’opinione pubblica vede di buon occhio la difesa biologica (o almeno quel poco che ne conosce) e la domanda per questo tipo di soluzioni sta crescendo notevolmente, sorretta da una concomitanza di fattori sociali, commerciali e normativi che spingono verso: 1) l’azzeramento dei residui negli alimenti; 2) la maggiore sicurezza degli operatori agricoli; 3) il sostegno alle produzioni in integrato e in biologico, 4) la promozione dell’agricoltura sostenibile.
Negli ultimi anni è aumentata la competività del settore grazie ad acquisizioni e accordi commerciali che hanno portato al diretto coinvolgimento di tutte le grandi aziende della chimica ma anche a processi di aggregazione che hanno innescato lo sviluppo di realtà specializzate nel biocontrollo.
«L’affidabilità tecnica - conferma Vittorio Veronelli, vicepresidente di Ibma Global (International biocontrol manufacturers association) - è cresciuta grazie ai notevoli progressi compiuti nella produzione, formulazione, efficacia, qualità e strategia di applicazione di bioagrofarmaci che oggi sono in grado di fornire ai produttori funzionalità e valore». Il mercato mondiale di queste soluzioni è arrivato così a valere quasi 2 miliardi di dollari e l’Europa gioca la parte del leone con 542 milioni di dollari e un vertiginoso tasso di crescita annuale del 20% (si veda tabella).
Le nuove idee
«Il fermento scientifico e tecnologico - continua Veronelli - innescato dagli investimenti soprattutto privati nella ricerca (mentre i fondi pubblici sono in calo, ndr) ha portato allo sviluppo di nuove idee e a nuovi risultati». La frutticoltura, l’orticoltura e la viticoltura sono i comparti dove si concentra il maggior numero di registrazioni, ma soluzioni classiche come i vari ceppi di Bacillus thuringensis sono stabilmente utilizzati anche sulle colture estensive. La messa a punto di nuove ed efficienti tecnologie di diffusione dei feromoni sta portando nuovo slancio nelle strategie di confusione sessuale, oggi praticate su quasi un milione di ettari in tutto il mondo. Gli studi sui meccanismi di induzione di resistenza delle piante ha permesso di scoprire nuovi elicitori che stanno rinnovando l’interesse attorno al settore degli estratti naturali. Il miglioramento genetico tramite ibridazione ha consentito di incrementare le performance dei microrganismi, mentre la messa a punto di più efficienti tecnologie di selezione di nuovi isolati ha allargato il campo di applicazione dei virus ad azione insetticida come i granulovirus (Gv). Parallelamente le nuove tecnologie di produzione, formulazione ed efficacia hanno migliorato gli aspetti logistici dei formulati microbiologici, facilitandone l’utilizzo e migliorandone l’efficacia. L’attualità dei mezzi di biocontrollo è caratterizzata anche da endofiti ad azione antagonista (Beauveria bassiana; Trichoderma ecc). Le novità per il prossimo futuro deriveranno dalla maggiore enfasi alle azioni di prevenzione e monitoraggio, attraverso le evoluzioni nel settore dei sensori e delle trappole (luce, feromoni, kairomoni vibrazioni, ecc),
Soluzioni articolate che oggi assicurano un’efficacia e un rapporto costo-beneficio pienamente paragonabile a quello dei prodotti tradizionali e che trovano sempre maggiore impiego nella produzione biologica e soprattutto in quella integrata.
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