Per la formazione del corimbo delle brassicacee (cavolfiore, cavolo broccolo), le esigenze termiche sono variabili in funzione alla specie e alla cultivar. Le cultivar precocissime a raccolta estiva non richiedono l’induzione del freddo (vernalizzazione) ma temperature ≥ 15 °C, mentre le cultivar autunnali e quelle invernali hanno bisogno di vedere soddisfatte le esigenze in basse temperature. Se l’induzione non è completa, temperature alte (> 20 °C) inducono un ritorno allo stadio vegetativo con sviluppo di foglioline all’interno del corimbo (virescenza o frondescenza), che può anche rimanere di piccole dimensioni (bottonatura) o non formarsi per niente. Per lo sviluppo dell’infiorescenza vera e propria le cultivar estive non hanno bisogno di vernalizzazione mentre quelle autunnali e invernali sono tipicamente biennali e richiedono prima basse temperature e poi temperature crescenti.
Dato l’immenso panorama varietale, e tenendo in considerazione anche la forte interazione tra cavolfiore e ambiente pedoclimatico, la scelta della cultivar rappresenta un aspetto fondamentale per la buona riuscita della coltura dovendo soddisfare le esigenze di coltivazione e di mercato.
Articolo pubblicato sulla rubrica L'occhio del fitopatologo di Terra e Vita
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Tante alterazioni non parassitarie
Il cavolfiore è soggetto ad alcune alterazioni non parassitarie legate a fattori climatici, idrici e nutrizionali, che hanno importanti riflessi sulla qualità del prodotto e quindi sulla sua commerciabilità.
Peluria: la superficie del corimbo appare vellutata perché i meristemi apicali evolvono prematuramente in strutture fiorali. Tale fisiopatia è favorita, prima e durante la formazione del corimbo, da temperature elevate (> 20 °C), elevata umidità dell’aria ed eccesso di azoto. Esiste una diversa sensibilità tra le cultivar.
Bottonatura: le piante presentano un corimbo piccolo non commercializzabile. Le cause possono essere invecchiamento delle piantine in vivaio, stress idrici e nutritivi (soprattutto carenza di N) in pieno campo che favoriscono il precoce passaggio dalla fase vegetativa a quella riproduttiva senza un adeguato sviluppo della pianta. Esiste una componente varietale, ma sono interessate soprattutto le cultivar precoci sottoposte ad alte temperature (> 20 °C) durante la fase vegetativa giovanile e a basse temperature successivamente.
Atrofia del corimbo o “piante cieche”: si tratta di piante che non formano per niente la testa. Il fenomeno si verifica dopo il trapianto su piantine con 5-7 foglie a causa di basse temperature o dell’uso di acqua di irrigazione fredda.
Virescenza o frondescenza: le piante presentano sul corimbo delle foglioline. É un ritorno allo stadio vegetativo durante la fase di formazione del corimbo causato da temperature alte (> 20 °C). Esiste una diversa sensibilità delle cultivar.
Cavità dell’asse centrale del corimbo: si verifica soprattutto su cultivar vigorose e con elevate disponibilità di azoto che favoriscono un accrescimento rapido.
Imbrunimento a chiazze del corimbo: sono favorite da stress idrici che provocano un richiamo di acqua dal corimbo (formazione di zone traslucide) e da successiva elevata umidità che ne determina la marcescenza. Possono essere anche sintomi di danni da freddo. Anche con esposizione alla radiazione solare, prima o dopo la raccolta, i corimbi possono manifestare colorazioni indesiderate, che inizialmente sono di colore giallo, poi brune e, infine, nere.
Laciniatura delle foglie: la lamina fogliare è molto ridotta con arresto della crescita della pianta e formazione di corimbi di piccole dimensione. È causata da carenze di molibdeno.
Anomala colorazione violetta del corimbo: su alcune cultivar sensibili può comparire una colorazione violetta sulla superficie bianca del corimbo causata da stress idro-termici.
Germogli ascellari: la loro presenza anormale va a scapito della crescita equilibrata della pianta e della testa che rimane piccola. La loro formazione è favorita da alte temperature in autunno, elevata disponibilità di azoto e di acqua. Esiste una diversa sensibilità delle cultivar.