Le esigenze ecologiche degli agenti di biocontrollo

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Muffa grigia su grappoli
I risultati delle ricerche in corso per l’ottimizzazione dell’uso dei BCA, agenti di biocontrollo. L’aspetto chiave per la difesa da Botrytis cinerea in vigneto

Gli agenti di biocontrollo (BioControl Agents, BCA) disponibili per il controllo della muffa grigia della vite sono oggi considerati una promettente alternativa o un efficace supplemento al controllo basato sull’uso di prodotti chimici di sintesi (clicca per leggere l'articolo). Tuttavia, i trattamenti effettuati con prodotti a base di microrganismi, spesso non garantiscono livelli di efficacia soddisfacenti. Come già valutato nel precedente articolo, a differenza dei tradizionali prodotti antibotritici, i prodotti a base di microrganismi sono soggetti a una certa variabilità di efficacia. Questa variabilità può essere legata al fatto che, in quanto organismi vivi, il successo delle applicazioni non dipende solo dalla loro efficacia potenziale, ma anche dalla loro capacità di colonizzazione delle superfici vegetali e di persistenza in vigneto. Tali aspetti risultano fortemente influenzati dall’interazione con il patogeno, dalle caratteristiche biochimiche del substrato vegetale e dalle condizioni ambientali al momento dell’applicazione, come pure nei giorni successivi.

Pertanto, la conoscenza delle condizioni ambientali necessarie per la colonizzazione, lo sviluppo e l’efficacia dei BCA, insieme a quella relativa alle condizioni favorevoli per l’infezione di B. cinerea, sono aspetti fondamentali per l’ottimizzazione del biocontrollo. Queste conoscenze, purtroppo, sono molto scarse e, quando disponibili, sono di difficile utilizzo pratico per la gestione di campo. Occorrono pertanto sforzi sia a livello di ricerca che di trasferimento dei risultati alle condizioni operative.

Il contributo della ricerca

Presso il DIPROVES, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, sono in corso ricerche per l’ottimizzazione dell’utilizzo dei BCA nelle strategie di difesa contro la muffa grigia attraverso una maggiore conoscenza delle loro esigenze ecologiche. Un primo obiettivo è quello di determinare le condizioni di temperatura e umidità che consentono una rapida crescita della popolazione dei diversi BCA a seguito della distribuzione in campo su residui di fioritura e sulle bacche in vari stadi di sviluppo; ossia per quelle che sono le classiche applicazioni di trattamenti in A (fine della fioritura, BBCH69), B, (pre-chiusura grappolo, BBCH77), C (invaiatura, BBCH83) e D (pre-raccolta, BBCH<89). In questa prova, i BCA vengono distribuiti sugli organi vegetali e posti in camere di crescita con diverse combinazioni di temperatura e umidità relativa; dopo 1, 3, 6, 10 e 13 giorni, gli organi vegetali vengono prelevati e viene determinata la vitalità del BCA tramite la conta delle UFC (Unità Formanti Colonie). Nell’esempio riportato in Fig. 1, il BCA colonizza rapidamente i residui di fioritura a 25 e 30 °C, quando l’umidità relativa è maggiore o uguale al 90%; al contrario, non si sviluppa a 35 °C o con umidità relativa del 60%.

grafico su l'effetto di temperatura e umidità su un bca

Un secondo obiettivo della ricerca è quello di determinare le combinazioni igro-termiche che permettono al prodotto di controllare in modo efficace la malattia. I BCA vengono distribuiti sulle bacche e posti in camere di crescita con diverse combinazioni di temperatura e umidità relativa; dopo 1, 3, 6, 10 e 13 giorni, le bacche vengono inoculate con una sospensione conidica di B. cinerea e incubate per 7 giorni. Al termine di quest’ultimo periodo di incubazione, vengono valutate l’incidenza e la gravità delle infezioni di muffa grigia sulle bacche. Nell’esempio in Fig. 2, sono riportati diversi livelli di efficacia in funzione della temperatura e dell’umidità relativa. In particolare, un primo BCA mostra livelli di efficacia relativa superiori al 90% fra 20 e 30°C e con umidità relativa molto alta (Fig. 2 I). Un secondo BCA mostra alti livelli di efficacia in un minor intervallo di temperature (25-30°C), ma in un intervallo più ampio di umidità relativa (Fig. 2 II). Un terzo BCA risulta più efficace a temperature tra 15-25°C e umidità relativa maggiore del 90% (Fig. 2 III). I risultati ottenuti in condizioni controllate, vengono poi verificati in condizioni di campo.

grafico sull'efficacia di tre bca

Dalla ricerca alla pratica

Per il trasferimento alla pratica delle conoscenze disponibili circa le esigenze ecologiche dei BCA, come pure dei risultati delle ricerche citate in precedenza, si stanno seguendo due approcci.

Il primo approccio è basato sul concetto di “nicchie ecologiche”: queste rappresentano le condizioni ambientali necessarie per la presenza di una specie e il mantenimento della sua popolazione. Le nicchie ecologiche possono essere definite considerando gli intervalli di temperatura e umidità in cui la crescita dell’organismo è nulla (no crescita), minima (<=20% della crescita massima), marginale (>20-50%), considerevole (>50-80%), e massima (>80%). Le nicchie ecologiche dei BCA e di B. cinerea possono quindi essere combinate in diagrammi di facile comprensione e impiego pratico. Questi diagrammi esprimono l’intensità di sovrapposizione delle nicchie ecologiche del BCA e del suo organismo bersaglio. Fig. 3 mostra un esempio per due BCA; il colore blu indica le combinazioni di temperatura e di umidità in corrispondenza delle quali i due organismi, B. cinerea e il BCA, occupano la stessa nicchia ecologica. In altri termini, il colore blu indica le condizioni in cui il BCA ha maggiori possibilità di sviluppo e, quindi, di competere con il patogeno. Il confronto fra i due BCA mostra chiaramente come il primo (a sinistra) possa essere impiegato con successo in una gamma di condizioni termo-igrometriche molto più ampia rispetto al secondo (a destra). La conoscenza del livello di sovrapposizione delle nicchie ecologiche tra B. cinerea e i diversi BCA può risultare utile nella selezione del più appropriato per una specifica applicazione in vigneto. Infatti, considerando le condizioni ambientali al momento del trattamento e nei giorni successivi, è possibile utilizzare il BCA con maggiori possibilità di occupare la stessa nicchia ecologica di B. cinerea e, quindi, con maggiori probabilità di successo.

garafico sulla risposta di due diverse bca

L’approccio digitale

Il secondo approccio al trasferimento pratico delle conoscenze sulle esigenze ecologiche dei BCA si basa sullo sviluppo di modelli matematici in grado di prevedere la dinamica di popolazione e l’efficacia per ciascuno dei principali BCA per il controllo della muffa grigia della vite in rapporto ai dati meteorologici, da abbinare al modello di rischio delle infezioni di B. cinerea (clicca per leggere l'articolo). Il viticoltore, una volta individuato il momento d’intervento in base al rischio di malattia, potrà essere guidato nella scelta del BCA in funzione dello stadio di sviluppo della pianta ospite, della modalità d’azione del BCA, e delle condizioni ambientali al momento dell’applicazione e nei giorni seguenti.


Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali sostenibili DI.PRO.VE.S. Università Cattolica S. C. - Piacenza –  Horta srl

Le esigenze ecologiche degli agenti di biocontrollo - Ultima modifica: 2019-06-27T17:11:38+02:00 da K4

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