Il nuovo Pan nel solco del nuovo scenario ambientale europeo

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Il nuovo Pan prevede maggiori restrizioni nell’impiego dei prodotti fitosanitari rispetto al precedente
Sul Piano d’azione nazionale in discussione si riverberano gli effetti delle strategie europee “From Farm to Fork” e “Biodiversity”. Ne conseguono maggiori restrizioni nell’impiego dei prodotti fitosanitari rispetto al precedente Pan. Se ne è discusso alla terza sessione del Forum Arptra

Definizione della proposta del nuovo Piano d’azione nazionale (Pan) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari entro gennaio 2021 (sono oltre 22.000 le osservazioni dei portatori di interesse all’esame del Comitato tecnico-scientifico), sua condivisione da parte del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e del Ministero della salute, acquisizione dell’intesa da parte della Conferenza Stato-Regioni, approvazione con decreto ministeriale a firma dei tre ministri competenti.

È questa l’ultima fase del percorso del nuovo Pan, in gestazione da ben due anni (la bozza di Pan è stata approvata dal Cts il 17 aprile 2019, la consultazione pubblica è andata dal 31 luglio al 15 ottobre 2019) e in dirittura di arrivo per la prossima primavera.

Dello stato e delle prospettive del nuovo Pan si è discusso in occasione della terza sessione del 32° Forum di medicina vegetale dell’Associazione regionale pugliese tecnici e ricercatori in agricoltura (Arptra) di Bari.

Il contesto europeo

Santomauro
Agostino Santomauro, funzionario dell’Osservatorio fitosanitario regionale pugliese

«Il nuovo Pan si inquadra necessariamente in un contesto europeo mutato profondamente negli ultimi due anni – ha introdotto Agostino Santomauro, funzionario dell’Osservatorio fitosanitario regionale pugliese –.

Infatti su esso si riverberano due strategie alla base del Green Deal, il nuovo corso per rendere sostenibile la crescita dell’economia europea: da un lato la “From Farm to Fork”, che prevede, fra l’altro, la diminuzione entro il 2030 del 50% dell’attuale impiego di prodotti fitosanitari; dall’altro la “Biodiversity”, che mira alla tutela della biodiversità in agricoltura.

Queste strategie saranno anche pilastri della futura Pac post 2022, fra i cui obiettivi spiccano la tutela dell’ambiente e la tutela del paesaggio e della biodiversità, e dovranno essere necessariamente alla base del Piano strategico nazionale (Psn) della nuova Pac. Infatti raccomandazioni della Commissione europea per il Psn italiano sono, fra le altre, sia rafforzare la tutela dell’ambiente e l’azione per il clima e contribuire agli obiettivi del Green Deal sia compiere sforzi significativi per ridurre l’uso e i rischi dei prodotti fitosanitari».

Impegni più restrittivi rispetto al precedente Pan

Floriano Mazzini, Servizio fitosanitario Emilia Romagna

Il nuovo Pan, ha concordato Floriano Mazzini, funzionario del Servizio fitosanitario della Regione Emilia Romagna, «si basa su impegni resi più restrittivi per gli agricoltori rispetto al precedente, tali da rendere più difficile il ricorso alla difesa vegetale con prodotti fitosanitari e da limitarne l’impiego.

Tenendo conto delle restrizioni imposte, il Pan perciò stimola e favorisce la difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari, che si esplica attraverso la difesa integrata, la produzione integrata e l’agricoltura biologica».

Registro dei trattamenti sempre sotto mano

Esemplare, nel senso sopra indicato, è la gestione del registro dei trattamenti, che, ha evidenziato Mazzini, diventerà molto più impegnativa.

«Nel caso in cui vengano utilizzati prodotti fitosanitari per i quali in etichetta è previsto un quantitativo massimo utilizzabile in un arco temporale superiore a tre anni, la registrazione del trattamento deve essere conservata per l’intero arco temporale e per i successivi tre anni. Sono esentati dalla compilazione del registro dei trattamenti solo i soggetti che utilizzano prodotti fitosanitari recanti in etichetta la dicitura “Prodotto fitosanitario destinato agli utilizzatori non professionali” in orti o in giardini familiari il cui raccolto è destinato al consumo proprio.

Inoltre, fra le modifiche in discussione ricordo la compilazione di un allegato del registro dei trattamenti nel quale riportare: i dati relativi alla regolazione manuale delle irroratrici effettuata a livello aziendale e la misura o la combinazione di misure adottate per ridurre le distanze di sicurezza previste per la tutela della popolazione e dei residenti».

Rapporti fra aziende agricole confinanti e tutela dell’ambiente acquatico

Anche nei rapporti fra le aziende agricole confinanti sono stati definiti precisi criteri per evitare la contaminazione delle colture, in caso di trattamento con prodotti fitosanitari, ha poi aggiunto Mazzini. «Ad esempio: utilizzare ugelli che abbattono la deriva di almeno il 50% in una fascia di 5 metri dal confine; eseguire il trattamento sull’ultima fila della coltura dall’esterno verso l’interno; utilizzare una portata dell’aria adeguata allo sviluppo vegetativo e un flusso d’aria opportunamente regolato affinché investa solo la vegetazione bersaglio; eseguire il trattamento con una velocità di avanzamento della macchina irroratrice non superiore a 6 km/h e a una pressione di esercizio non superiore a 8 bar.

E pure, infine, per la tutela dell’ambiente acquatico, dell’acqua potabile e della biodiversità, gli obblighi sono maggiori: l’attuazione del Pan deve concorrere al raggiungimento del buono stato chimico delle acque, attraverso la graduale riduzione delle sostanze attive prioritarie e l’eliminazione delle sostanze attive pericolose prioritarie».

Il nuovo Pan nel solco del nuovo scenario ambientale europeo - Ultima modifica: 2021-01-17T23:36:24+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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