Pero, segnalati danni dello scolitide Xylosandrus

Il foro di ingresso della femmina dello Xylosandrus
Sono arrivate le prime segnalazioni di danni da scolitide anche su fruttiferi. Su pero possono essere confusi con i sintomi del colpo di fuoco. Ecco come riconoscerli e distinguerli

Recentemente in alcuni rametti giovani di piante di pero della fascia litoranea adriatica sono stati notati danni provocati da Xylosandrus compactus, un piccolo scolitide di origine asiatica che da alcuni anni si sta velocemente diffondendo in molte regioni italiane. Sul pero l’azione dell’insetto provoca il disseccamento dei rametti attaccati con successivo arrossamento e avvizzimento delle foglie; un danno che può essere confuso con quello provocato dal colpo di fuoco (Erwinia amylovora).

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Come si manifesta

Se la sintomatologia generale può essere confusa, nei rametti attaccati dallo scolitide si può notare la presenza di un piccolo foro di colonizzazione circolare, di solito collocato sulla porzione infera del rametto. Facendo una pressione, in genere, il rametto attaccato da Xylosandrus compactus si rompe rivelando la presenza di una galleria centrale scavata dallo scolitide.

Questo forellino, del diametro di 0.7-0.8 mm, rappresenta il punto di ingresso della femmina dello Xylosandrus compactused è solitamente scavato sul lato inferiore di un rametto con corteccia sottile, liscia e poco suberificata, di arbusti, giovani piante o nella porzione periferica della chioma di piante di grandi dimensioni. Quelli più frequentemente colpiti sono rametti di 1-3 anni di età fino a un diametro massimo di 4-6 cm. Una volta entrata nella pianta ospite, la femmina di Xylosandrus compactus procede con lo scavo fino a raggiungere il midollo centrale. A questo punto la galleria di ingresso si allarga a formare una caratteristica camera di allevamento che ha un diametro di pochi mm e si sviluppa longitudinalmente per alcuni centimetri. Le larve non scavano gallerie e non si cibano direttamente del legno ma sfruttano dei funghi simbionti che crescono sulle pareti interne della camera di allevamento e che sono introdotti nella pianta ospite dalla femmina durante la fase di colonizzazione dei rametti. Il danno che deriva alla pianta è dovuto all’azione combinata di funghi patogeni, trasmessi dall’insetto, con le gallerie scavate dagli adulti al momento della colonizzazione dell’albero ospite.

Nei nostri ambienti l’intero ciclo di sviluppo da uovo ad adulto si completa in circa 4-6 settimane in relazione all’andamento climatico e alle diverse stagioni. Le larve si sviluppano in modo gregario nella camera nutrendosi dei funghi per circa 20-25 giorni. Raggiunta la maturità, affrontano la metamorfosi trasformandosi prima in pupe e poi in nuovi adulti. Le femmine abbandonano la pianta attraverso il foro di ingresso inizialmente scavato dalla madre imbrattandosi nuovamente di spore del fungo simbionte, pronte a colonizzare un nuovo ospite. Lo svernamento avviene all’interno della pianta ospite in cui gli insetti si sono sviluppati.


Le origini

Xylosandrus compactus è uno scolitide originario dell’Asia tropicale orientale ed è ampiamente presente nelle regioni intertropicali di Africa, Asia e Sud America. Si tratta di una specie molto polifaga che attacca piante legnose, arboree e arbustive, principalmente latifoglie. Nel mondo sono note almeno 220 specie ospiti appartenenti a 62 diverse famiglie. Fra le colture più colpite troviamo specie come tè, caffè, cacao e alberi da frutto tropicali e subtropicali. Nei paesi in cui Xylosandrus compactus è stato introdotto, invece, possono essere attaccate anche molte altre specie ornamentali e forestali. Va detto che il suo regime alimentare rende lo sviluppo delle larve molto più veloce e aumenta in modo impressionante il numero di potenziali piante suscettibili all’insetto, che ha solo bisogno di un ospite in cui coltivare i funghi simbionti. Al seguito del commercio internazionale di piante e legname tropicale l’insettino è giunto anche in Europa ed in Italia colonizzando dapprima le regioni costiere tirreniche, poi la zona del lago di Garda e infine il litorale adriatico. Finora le segnalazioni hanno interessato piante come l’alloro e il leccio ed è la priva volta che si osservano danni di questo tipo sui fruttiferi. Normalmente Xylosandrus compactus attacca piante in condizioni di stress ma nel caso delle piante di pero infestate nella zona del ferrarese si trattava di piante in buona salute.

Pero, segnalati danni dello scolitide Xylosandrus - Ultima modifica: 2024-05-16T15:32:52+02:00 da K4

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