Romagnoli e Università della Tuscia testano patate tolleranti alla peronospora

peronospora
Sperimentazione realizzata con varietà Levante, Twister, Alouette e Constance. L'obiettivo è creare più valore per anche per la parte agricola della filiera

Coltivare varietà di patate tolleranti alla peronospora per ridurre l'uso di fitofarmaci durante il ciclo produttivo. Questa la sperimentazione avviata da Romagnoli Spa in collaborazione con l'Università della Tuscia, Dibaf e Legambiente. La nuova sperimentazione è realizzata attraverso la coltivazione di varietà già testate: Levante, Twister e Alouette alle quali si aggiunge Constance, anch’essa con caratteristiche agronomiche che le conferiscono una notevole tolleranza alla peronospora.

Sempre più in linea con le direttive europee

«La ricerca e l’ottenimento di modelli di difesa sempre più sostenibili – spiega l'amministratore delegato Romagnoli F.lli Spa Giulio Romagnoli – nasce per dare un contributo concreto alla tutela dell’ambiente e rispondere alle esigenze di un consumatore attento al valore della sostenibilità anche per i prodotti che acquista. Un impegno che è frutto della volontà di accompagnare le nostre aziende agricole nell’adozione di modelli produttivi sostenibili, riducendo l’impiego di fitofarmaci di sintesi e di rame e supportandole nel recepimento delle normative europee, sempre più stringenti nell’ambito dei presidi fitosanitari, attraverso il sostegno costante offerto dal nostro servizio tecnico agronomico».

Anche in questa occasione, partner di Romagnoli F.lli Spa sono Università degli Studi della Tuscia, Dibaf e Legambiente, con cui l’azienda bolognese ha portato avanti progetti che hanno consentito di testare una nuova generazione varietale di patate naturalmente tollerante ai principali agenti patogeni, peronospora in primis, e di redigere un disciplinare di difesa colturale "Residuo Zero", anticipando i futuri obiettivi del Green Deal europeo e che ha permesso all’azienda di ottenere per prima in Italia la certificazione Residuo Zero Check Fruit sulla coltura della patata.

Più valore per la parte produttiva della filiera

«Oggi le aziende sono chiamate a promuovere modelli di sviluppo responsabili nei confronti dell'ambiente e della sicurezza alimentare del consumatore – prosegue Romagnoli –. Questo non può prescindere però dal riconoscimento del valore a tutti gli attori della filiera per garantire un prodotto sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Riteniamo prioritario tutelare la sostenibilità economica di ogni anello della filiera. Se il consumatore è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili, è necessario che questa marginalità trovi equa distribuzione tra gli attori della filiera, proprio a partire dal mondo della produzione. Il nostro auspicio – conclude Romagnoli – è che i pionieristici progetti di ricerca in cui siamo impegnati con i nostri partner possano diventare modelli di produzione codificati ed estendibili a tutti gli areali pataticoli nazionali».

Romagnoli e Università della Tuscia testano patate tolleranti alla peronospora - Ultima modifica: 2020-11-05T10:30:48+01:00 da Redazione Terra e Vita

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