Piogge intense e allagamenti, la peronospora dilaga nei vigneti pugliesi

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La peronospora sta causando gravi danni alla viticoltura pugliese. Nella foto gli effetti su grappolini di uva da vino in un vigneto tarantino
Precipitazioni persistenti e prolungate hanno favorito l’insorgere della distruttiva fitopatia. I danni più ingenti in gran parte del Foggiano, nel Nord Barese e nella zona orientale del Tarantino. Il presidente di Cia Puglia, Gennaro Sicolo: “La Regione metta in campo tutte le azioni utili a riconoscere gli adeguati ristori agli agricoltori”

In gran parte della Puglia la peronospora (Plasmopara viticola) sta causando gravi danni nei vigneti di uva da vino e da tavola. Su centinaia di ettari del Foggiano, del Nord Barese e della parte orientale della provincia di Taranto le piogge intense e prolungate che si sono verificate dall’ultima settimana di maggio e continuano a persistere a giugno, a volte accompagnate da violente grandinate, e il conseguente andamento meteorologico fortemente caldo-umido hanno favorito lo sviluppo incontrollabile della fitopatia. L’impossibilità di entrare nei vigneti allagati ha impedito ai viticoltori di eseguire i trattamenti antiperonosporici. Ma anche dove sono possibili si stanno rivelando incapaci di arginare la malattia fungina ormai dilagante, che ha compromesso in maniera definitiva consistenza e stato di salute dei grappoli, sia quelli ancora in fase di sviluppo sia quelli, per le varietà più precoci di uva da tavola, quasi pronti per la raccolta.

Nel Foggiano peronospora incontrollabile

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Vigneto allagato in agro di San Severo (Fg)

Per Ciro Caliendo, produttore di uva da vino (10 ha), presidente dell’Antica Cantina, cooperativa di San Severo (Fg) che comprende 300 soci e 1.500 ha coltivati a uva da vino, e presidente della Cia sanseverese, l’infezione fungina è così grave e diffusa nell’importante triangolo viticolo costituito da San Severo, Torremaggiore e San Paolo di Civitate, da risultare incontrollabile.

«La peronospora è apparsa a fine aprile, colpendo le prime foglie, ma siamo riusciti a tenerla a bada. Però le piogge insistenti e temporalesche delle ultime settimane hanno allagato i vigneti e ci hanno impedito di entrare per eseguire i necessari trattamenti. La peronospora, favorita da una forte umidità costante, che il vento non riesce a ridurre, si è insediata così tanto che adesso i programmi di difesa, pur alternando ogni tre giorni antiperonosporici sistemici con quelli di contatto, si stanno rivelando inefficaci».

Caliendo: «Regione chieda stato di calamità nturale»

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Nel Foggiano le piogge insistenti e temporalesche delle ultime settimane hanno allagato i vigneti e impedito di entrare per eseguire i necessari trattamenti

In ampi territori, come tutta la zona a sud di San Severo, risulta danneggiato irrimediabilmente il 100% dei vigneti, denuncia Caliendo.

«Viticoltori che traggono il proprio reddito dall’uva da vino hanno perduto tutto. Altrove, in questo territorio, la perdita stimata è di almeno il 50-70% del prodotto sulle viti. Occorre che la Regione Puglia si attivi quanto prima per chiedere lo stato di calamità naturale affinché i viticoltori siano indennizzati per le perdite subite.

Nelle nostre attuali condizioni le polizze assicurative per piogge abbondanti si rivelano inutili, poiché coprono solo il disseccamento completo delle viti a seguito di allagamento. Io pago una polizza esosa, più di 7.000 € per i 10 ettari, ma, pur avendo perso il prodotto di quest’anno, non avrò alcun risarcimento danni perché le viti non sono seccate!».

De Noia: «Gravi danni anche sui vitigni più rustici»

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Anche la grandine ha colpito e danneggiato i vigneti in diverse zone della Puglia

Lungo la fascia viticola adriatica che dalla valle dell’Ofanto, da Canosa di Puglia e Barletta giunge quasi a Bari le piogge iniziate l’ultima decade di maggio, in coincidenza della fioritura delle viti e proseguite quasi senza interruzione, accompagnate da nebbie notturne e mattutine e forti escursioni termiche, hanno favorito la proliferazione e la diffusione delle zoospore di peronospora, afferma Giuseppe De Noia, produttore di uva da vino in biologico, 3 ha a Bitonto (Ba), e presidente di Cia Levante (Bari – Barletta-Andria-Trani).

«Di norma, in presenza dei primi sintomi di peronospora, effettuo i trattamenti rameici ogni 10-12 giorni. Adesso, invece, con i vigneti continuamente bagnati, ogni 6-7 giorni, con un consistente aumento dei costi di produzione. Ma è molto difficile tenere la peronospora sotto controllo. Alcuni vitigni particolarmente sensibili alla peronospora, come la Malvasia del Chianti, sono fortemente compromessi, ma anche vitigni come Primitivo, Bombino e persino il Nero di Troia, malgrado sia particolarmente rustico, manifestano notevoli danni, con disseccamento dei raspi e quindi perdita completa dei grappoli.

Molti viticoltori denunciano danni importanti, per i quali dobbiamo fare riferimento al decreto legislativo n. 102/2004, cioè al fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali, completamente inadeguato rispetto alla situazione attuale, non più caratterizzata, come in passato, da eventi calamitosi contingenti, ma segnata dagli effetti disastrosi di una sempre più grave crisi climatica. Tali effetti li stiamo vedendo non solo sulle viti, ma anche sui ciliegi, perché le piogge continue hanno compromesso quasi completamente la produzione delle varietà precoci e danneggiato quella delle varietà a maturazione media e medio-tardiva, con la formazione dello spacco (o cracking) e lo sviluppo della monilia. E l’andamento meteorologico caldo-umido certamente favorirà gli attacchi di mosca delle olive».

«Tavolo su cambiamenti climatici e capacità produttiva»

Per De Noia è urgente un tavolo tecnico regionale che riveda e ridiscuti il rapporto fra cambiamenti climatici e capacità produttiva delle aziende agricole.

«La crisi climatica è sotto gli occhi di tutti, con frequenza quotidiana di piogge temporalesche, bombe d’acqua, grandinate e così via. Né per i decisori politici è possibile cavarsela sostenendo che, per dirne una, i cerasicoltori devono imparare a proteggere i ciliegeti con adeguate coperture! Un impianto con teli antipioggia costa 120.000 € a ettaro, una spesa che quasi nessun cerasicoltore può permettersi. Deve essere chiaro che la sostenibilità economica degli agricoltori è funzionale alla più generale sostenibilità ambientale e sociale. Se gli agricoltori chiudono le aziende l’ambiente, che essi curano e tutelano, è destinato a sfasciarsi e la disoccupazione, con i braccianti a casa, crescerà inesorabilmente, con tutti i problemi che potranno conseguirne».

Tarantino, in zone colpite da peronospora perdita totale

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Danni da peronospora su foglie e grappolini di uva da vino, in provincia di Taranto

«Stiamo ricevendo decine di segnalazioni, purtroppo, di gravi danni – dichiara Pietro De Padova, viticoltore di Avetrana (Ta) e presidente di Cia Due Mari (Taranto-Brindisi) –.

La persistenza delle piogge ha tolto la possibilità ai viticoltori di intervenire con i trattamenti che sarebbero stati necessari per salvare almeno in parte i vigneti. I danni sono ancora da stimare, ma fin d’ora si può ipotizzare che nelle zone colpite la perdita del raccolto sia totale».

Sicolo: «La Regione riconosca gli adeguati ristori»

Adesso occorre completare velocemente e con scrupolo il monitoraggio e la conta dei danni, così da mettere la Regione Puglia nelle condizioni di intraprendere tutte le azioni utili a riconoscere gli adeguati ristori agli agricoltori, sottolinea il presidente regionale di Cia Puglia, Gennaro Sicolo.

«A tal proposito, tutte le sedi territoriali di Cia Agricoltori Italiani Puglia sono al lavoro per dare supporto alle aziende vitivinicole colpite. La nostra regione è tra le prime, in Italia, per la produzione di uva da vino e da tavola, due comparti fondamentali del settore primario pugliese. Fitopatie come la peronospora sono conosciute da tempo, si verificano non di rado, ma la pioggia caduta nelle ultime due settimane ha superato di gran lunga le consuete medie stagionali, configurandosi come l’ennesima drammatica conseguenza dei cambiamenti climatici sempre più impattanti sull’agricoltura».

Piogge intense e allagamenti, la peronospora dilaga nei vigneti pugliesi - Ultima modifica: 2023-06-07T10:19:24+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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