Corrado Martinangelo è tra gli autori della Legge sulla tracciabilità della filiera bufalina licenziata nel 2014, in qualità di funzionario della segreteria dell'allora Ministro Maurizio Martina.
Oggi a distanza di anni trova "fuorviante" quanto accade in Campania, in quanto «la legge sulla tracciabilità ha messo in sicurezza tutto il latte, e basta risalire agli andamenti della produzione della mozzarella di bufala per capire se il latte è sufficiente oppure no».
Il mondo della bufala in piazza
Intanto dopo la protesta sulle autostrade, l'occupazione con i trattori e il corteo funebre davanti alla sede dell'Asl di Caserta, alcuni manifestanti sono passati allo sciopero della fame. Le richieste avanzate al governo regionale non hanno lasciato indifferenti nè i tecnici nè la politica. «Ma la nomina di un commissario straordinario - commenta - per l'applicazione del piano di eradicazione ha irrigidito il confronto, mentre il piano regionale di eradicazione della brucellosi merita ancora dei correttivi».
Tutelare il dialogo
Il presidente nazionale di Agrocepi rileva il merito, da assegnare al Coordinamento unitario in difesa del patrimonio bufalino, di avere sollevato la questione, ma anche l'apertura al dialogo dimostrata dalla Regione Campania. «Il coordinamento ha messo in evidenza quanto il piano in vigore non fosse adeguato, visto che la brucellosi è aumentata negli anni invece di diminuire».
«Il primo piano varato dalla Regione necessitava di correttivi perchè non andava nella giusta direzione. E Agrocepi ha accompagnato il lavoro del coordinamento perchè ha percepito e compreso la sofferenza delle imprese».
Vaccino e autocertificazione
«Poi la Regione ha formulato un piano integrativo e alcune indicazioni fornite dal coordinamento sono state accolte, come il vaccino per i capi più piccoli, oltre alle misure tecniche come l'autocertificazione e la gestione della biosicurezza. Sono stati registrati segnali di miglioramento, ma non del tutto bastevoli a debellare la malattia. Bisogna tenere presente che l'abbattimento non può essere la soluzione se un capo è positivo, perchè non è la migliore risposta che si può dare».
A questo punto della vicenda, Martinangelo suggerisce di continuare il dialogo ai tavoli istituzionali, peraltro come già predisposto dalla Regione con l'attivazione del Comitato di trasparenza e la partecipazione di tutte le associazioni di categoria. «Bisogna mettere in campo azioni migliorative, ma continuando con la lotta esasperata non si ottengono risultati. Il secondo piano integrativo può ancora essere modificato, così come suggeriscono gli allevatori».
Evitare di inasprire i toni
Agrocepi chiede un nuovo confronto con il coordinamento delle associazioni per evitare che si inaspriscano i toni senza arrivare a soluzione. «Si rischia di inficiare il mercato della mozzarella di bufala, che però fortunatamente oggi non rileva nessuna flessione. Chiediamo che il sistema della tracciabilità del latte venga rafforzata con sistemi di controllo, e che venga resa nota la quantità di latte e quella di mozzarella che viene prodotta».
«La nostra richiesta di dati è finalizzata a stabilire se c'è un calo di produzione della mozzarella oppure no. Se la produzione della mozzarella aumenta, allora il latte è sufficiente. E inoltre la Regione non avrebbe alcun motivo per decretare la morte dei capi di allevamento in provincia di Caserta. Chiediamo pertanto ai rappresentanti del coordinamento unitario di entrare a far parte del Comitato regionale di trasparenza per debellare la brucellosi» conclude.