La transumanza è patrimonio immateriale dell’umanità Unesco

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Transumanza definita come uno dei metodi di allevamento più sostenibili ed efficienti. Decimo riconoscimento in questa lista per l'Italia, siamo primi al mondo

La transumanza, la tradizionale pratica pastorale di migrazione stagionale del bestiame lungo i tratturi e verso condizioni climatiche migliori, è stata iscritta, all'unanimità, nella Lista Rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell'Unesco dal Comitato intergovernativo dell'associazione riunito a Bogotà. Da oggi, inoltre, l'Italia acquisisce il primato di iscrizioni in ambito rurale e agroalimentare, superando Turchia e Belgio.

«E' il decimo riconoscimento per l'Italia in questa lista - sottolinea da Bogotà il curatore del dossier di candidatura Pier Luigi Petrillo - e ci porta il primato mondiale dei riconoscimenti in ambito agro-alimentare, dopo l'iscrizione nel Patrimonio Culturale Immateriale della Dieta Mediterranea, la Pratica della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, l'Arte del Pizzaiuolo napoletano, della tecnica dei muretti a secco e dei paesaggi vitivinicoli delle Langhe e del Prosecco».

Transumanza, riconoscimento per tutta l'Italia

Il riconoscimento riguarda tutta l'Italia, dalle Alpi al Tavoliere: le comunità emblematiche indicate nel dossier come luoghi simbolici della transumanza sono diverse, tra cui i comuni di Amatrice (Rieti) da cui è partita la candidatura subito dopo il devastante terremoto, Frosolone (Isernia), Pescocostanzo e Anversa degli Abruzzi in provincia dell'Aquila, Lacedonia in Alta Irpinia in Campania, San Marco in Lamis e Volturara Appula (il paese del Premier Conte) in provincia di Foggia, insieme a territori della Lombardia, la Val Senales in Trentino Alto-Adige, e la Basilicata.

I pastori transumanti, come sottolinea il dossier di candidatura presentato dall'Italia insieme a Grecia e Austria all'Unesco, hanno una conoscenza approfondita dell'ambiente, dell'equilibrio ecologico tra uomo e natura e dei cambiamenti climatici: si tratta infatti di uno dei metodi di allevamento più sostenibili ed efficienti. Oggi la transumanza e' praticata soprattutto tra Molise, Abruzzo e Puglia, Lazio, Campania, e al Nord tra Italia e Austria nell'Alto Adige, in Lombardia, Valle d'Aosta, Sardegna e Veneto.

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Coldiretti, perso un milione di pecore in dieci anni

Un riconoscimento importante - sottolinea la Coldiretti - che conferma il valore sociale, economico, storico e ambientale della pastorizia che coinvolge in Italia ancora 60mila allevamenti nonostante il fatto che nell'ultimo decennio il "gregge Italia" sia passato da 7,2 milioni di pecore a 6,2 milioni perdendo un milione di animali.

Il riconoscimento tutela un'attività ad elevato valore ecologico e sociale poiché - continua la Coldiretti - si concentra nelle zone svantaggiate e garantisce la salvaguardia di ben 38 razze a vantaggio della biodiversità del territorio, dalla rustica pecora sarda alla pecora Sopravissana dall'ottima lana, dalla Brogna con testa e gli arti privi di lana alla pecora Comisana con la caratteristica testa rossa, dalla gigantesca Bergamasca fino a quella massese dall'insolito manto nero che rappresentano un patrimonio di biodiversità il cui futuro è minacciato da un concreto rischio di estinzione.

A pesare sono i bassi prezzi pagati ai pastori, il moltiplicarsi degli attacchi degli animali selvatici, la concorrenza sleale dei prodotti stranieri spacciati per nazionali ma anche del massiccio consumo di suolo che ha ridotto drasticamente gli spazi e i tradizionali percorsi usati proprio per la transumanza delle greggi con pesanti ripercussioni sull'economia nazionale ma anche sull'assetto ambientale del territorio perché quando un allevamento chiude si perde - conclude Coldiretti - un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni.

Confagri, bene riconoscimento, premia settore rurale

Anche Confagricoltura esprime soddisfazione per il riconoscimento della transumanza come
Patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. Si tratta di un'ulteriore valorizzazione delle pratiche rurali di cui il mondo agricolo è portatore e custode.

La transumanza è una pratica dal forte valore identitario e culturale e rappresenta per i territori una tradizione storica, un momento importante dell'anno in cui il bestiame attraversa i paesi per seguire l'andamento delle stagioni: non mancano occasioni di socializzazione tra la popolazione, di festa e di rafforzamento delle proprie origini agricole. È anche un elemento attrattivo dal punto di vista turistico.

Grande la soddisfazione espressa anche dai ministri delle Politiche agricole Teresa Bellanova e dell'Ambiente, Sergio Costa.

La transumanza è patrimonio immateriale dell’umanità Unesco - Ultima modifica: 2019-12-11T18:09:34+01:00 da Redazione Terra e Vita

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