Le tre Istituzioni comunitarie (Commissione europea, Parlamento europeo, Consiglio dell’Unione europea) hanno formulato le loro proposte per la nuova Pac 2014-2020.
Dall’11 aprile 2013 inizieranno i lavori del trilogo, secondo un programma di 35 riunioni, che dovrebbero portare all’approvazione definitiva della nuova Pac a giugno 2013 (fig. 1), con l’adozione dei regolamenti, in codecisione tra Parlamento e Consiglio. Solo a quel momento gli agricoltori conosceranno le decisioni definitive della nuova Pac 2014-2020.
A oggi disponiamo di ben tre proposte, quindi siamo in un quadro indefinito, tuttavia possiamo già individuare le conferme e le incertezze sulla nuova Pac.
Un punto molto importante per gli agricoltori italiani sono i pagamenti diretti, in particolare il futuro dei titoli storici e l’assegnazione dei nuovi titoli.
Pagamenti diretti
Sui pagamenti diretti ci sono alcune certezze e incognite.
La prima certezza riguarda lo spacchettamento dei pagamenti diretti in più componenti, secondo le ipotesi già formulate dalla Commissione. La seconda certezza riguarda i titoli storici, che saranno salvaguardati, seppure parzialmente, anche dopo il 2020.
Le maggiori incognite riguardano le modalità di assegnazione dei nuovi titoli e l’ammontare dei titoli storici.
Sette tipologie di pagamenti diretti
Le proposte del Parlamento e del Consiglio prevedono un’articolazione in sette tipologie di pagamenti diretti (tab. 1), anziché le sei previste dalla Commissione europea:
1) pagamento di base;
2) pagamento ridistributivo o integrativo per i primi ettari;
3) pagamento ecologico o greening;
4) pagamento alle aree svantaggiate;
5) pagamento per i giovani agricoltori;
6) pagamento piccoli agricoltori;
7) pagamento accoppiato.
L’unica componente definita in percentuale fissa e uguale tra tutti gli Stati membri (30%) è quella relativa al greening. Le altre tipologie di pagamenti diretti vengono attivate in modo facoltativo o obbligatorio entro percentuali del massimale nazionale per gli Stati membri.
Rispetto alle proposte della Commissione, la novità è il pagamento ridistributivo per i primi 30 ettari (per il Parlamento) o pagamento integrativo per i primi ettari 50 ettari (per il Consiglio).
L’assegnazione dei nuovi titoli
Il pagamento di base verrà erogato tramite titoli all’aiuto, che saranno assegnati agli agricoltori a seguito alla presentazione della Domanda Unica il 15 maggio 2014. Il numero dei titoli assegnati corrisponderà al numero di ettari ammissibili indicati nella Domanda Unica.
Secondo la Commissione, gli agricoltori riceveranno i titoli solo se:
- nel 2011, hanno attivato almeno un titolo all’aiuto in base al regime di pagamento unico attualmente in vigore;
- nel 2011, hanno prodotto esclusivamente ortofrutticoli e/o hanno coltivato esclusivamente la vite.
Secondo il Parlamento, gli agricoltori riceveranno i titoli solo se:
- nel 2009, o nel 2010, o nel 2011, su decisione degli Stati membri, hanno attivato almeno un titolo;
- nel 2012 hanno ricevuto titoli dalla riserva e dall’integrazione del sostegno accoppiato; oppure
- dimostrano che, nel 2011, hanno svolto una produzione agricola attiva;
- nel 2010 o 2011, hanno prodotto esclusivamente ortofrutticoli, tuberi-seme e patate da consumo, piante ornamentali e/o hanno coltivato esclusivamente la vite.
In caso di vendita, fusione, scissione o affitto della loro azienda o di parte di essa gli agricoltori hanno la facoltà di trasferire, con un contratto firmato anteriormente al 15 maggio 2014, il diritto a ricevere diritti all’aiuto agli agricoltoriche ricevonol’aziendao parte di essa.
Secondo il Consiglio, gli Stati membri possono decidere che gli agricoltori riceveranno i titoli solo se:
- nel 2010, o nel 2011 hanno attivato almeno un titolo;
- nel 2011, hanno prodotto esclusivamente ortofrutticoli, patate da consumo e/o hanno coltivato esclusivamente la vite;
- nel 2012 o 2013 hanno ricevuto titoli dalla riserva e dall’integrazione del sostegno accoppiato.
Tutte le proposte indicano che l’assegnazione dei nuovi titoli avverrà sulla base della domanda al 15 maggio 2014, ma è probabile che questa data venga spostata al 15 maggio 2015.
Un altro aspetto importante è il requisito dell’attivazione dei titoli nel 2011. Questo requisito sarà reso più elastico, ma permane in tutte e tre le proposte.
PE e Consiglio, a favore degli agricoltori storici
Il PE e il Consiglio hanno rivoluzionato le proposte della Commisione europea in merito ai vecchi titoli all’aiuto; questo aspetto è quello dove ci sono le maggiori novità e le maggiori divergenze tra le tre Istituzioni comunitarie (tab. 2).
La Commissione europea proponeva la uniformazione dei titoli entro il 2019. Invece sia il PE che il Consiglio vogliono evitare che una riduzione del valore dei titoli troppo repentina possa impattare negativamente sui redditi dei produttori agricoli. Pertanto, propongono meccanismi per mantenere un valore differenziato dei titoli anche dopo il 2019.
Le due Istituzioni (PE e Consiglio) propongono meccanismi molto complessi ed articolati che hanno un duplice obiettivo:
- portare il valore dei titoli ad un livello più omogeneo di quello attuale, ma contestualmente,
- preservare gli agricoltori, che oggi hanno titoli di valore elevato, da una repentina riduzione del sostegno.
All’interno di tutte queste opzioni, la scelta è rimandata agli Stati membri.
I vecchi titoli all’aiuto secondo la Commissione
La Commissione prevede che gli attuali titoli all’aiuto scadranno il 31 dicembre 2013. Rispetto all’obiettivo dell’abbandono dei titoli storici, gli Stati membri hanno la possibilità di adottare una deroga parziale: per evitare forti perturbazioni nel reddito degli agricoltori, il passaggio dai titoli storici ai titoli uniformi potrà essere realizzato gradualmente. Infatti, gli Stati membri potranno adottare un periodo transitorio, dal 2014 al 2018, durante il quale i pagamenti diretti saranno costituiti da un mix di vecchi titoli storici e di nuovi titoli uniformi.
Tale sistema prevede che il meccanismo di avvicinamento dei titoli storici ai titoli uniformi avvenga secondo la seguente modalità:
- dal 2014, gli agricoltori riceveranno titoli di valore uniforme su tutta la superficie ammissibile, ma questa assegnazione riguarderà solo una parte (almeno il 40%) del massimale nazionale o regionale;
- la parte rimanente sarà usata per aumentare il valore dei titoli di una componente “storica”, proporzionale al valore dei titoli storici detenuti al 31.12.2013, inclusi i titoli speciali; ma tale componente sarà decrescente, fino ad azzerarsi al 2019 (anno in cui scompariranno tutti i titoli storici, compresi i titoli speciali)
In ogni caso, entro il 1° gennaio 2019, tutti i titoli all’aiuto in uno Stato membro o nella regione interessata dovranno avere un valore unitario uniforme.
I vecchi titoli all’aiuto secondo il Parlamento
Il Parlamento prevede due possibilità, a discrezione degli Stati membri:
- che gli attuali titoli all’aiuto scadranno il 31 dicembre 2013;
- che possano mantenere l’attaule regime di titoli, come sistema transitorio, fino al 31 dicembre 2020.
Per evitare una riduzione del valore dei titoli troppo repentina, il PE propone una convergenza interna più morbida di quella proposta dalla Commissione.
La convergenza avverrà in modo meno rapido, partendo nel 2014 da un valore unitario dei titoli non inferiore al 10% del massimale nazionale, anziché al 40% come proposto dalla Commissione.
Al più tardi entro il 2019, tutti i titoli all’aiuto:
- avranno un valore unitario uniforme;
- potranno discostarsi al massimo del 20% rispetto al valore unitario medio.
Inoltre, gli Stati membri possono adottare le misure per garantire che, in caso di riduzione dei titoli all’aiuto a livello di azienda agricola, i titoli attivati nel 2019 non siano inferiori di oltre il 30% rispetto a quelli attivati nel 2014.
In deroga, gli Stati membri hanno facoltà di approssimare il valore dei titoli all’aiuto in modo che il valore unitario degli stessi si sposti parzialmente, ma non del tutto, verso valori uniformi a decorrere dall’anno di domanda 2021. In tal caso il pagamento greening può essere corrisposto agli agricoltori come percentuale del loro pagamento di base.
In sintesi, il PE propone meccanismi molto favorevoli ai beneficiari storici della Pac.
I vecchi titoli all’aiuto secondo il Consiglio
Il Consiglio prevede che gli attuali titoli all’aiuto scadranno il 31 dicembre 2013.
Gli Stati membri possono decidere di raggiungere una convergenza parziale anziché totale, entro il 2019. Inoltre, possono limitare la prima fase di convergenza al 10% (invece del 40% proposto dalla Commissione europea) del massimale nazionale o regionale.
La componente “storica”, usata per aumentare il valore dei titoli, sarà proporzionale al valore dei titoli storici detenuti al 15.05.2013, inclusi i titoli speciali (anziché il 31.12.2013, come proposto dalla Commissione).
In alternativa, gli Stati membri possono seguire le seguenti modalità di convergenza, da realizzare nel 2019:
- i titoli di ogni agricoltore il cui valore nel 2014 è inferiore al 90% del valore medio vengono aumentati di un terzo della differenza tra il valore medio e il 90% dello stesso;
- i titoli abbiamo un valore superiore e/o inferiore a percentuali fisse del valore medio.
Il valore dei titoli
Le proposte del PE e del Consiglio sono molto articolate e complesse, ma indicano un obiettivo chiaro: nel 2019 non sarà raggiunto un livello uniforme dei titoli (che per l’Italia è di circa 300 euro/ha), come invece auspicava la Commissione.
Gli agricoltori che hanno titoli di valore elevato subiranno una “convergenza” o un “ravvicinamento” verso il valore medio, senza tuttavia raggiungere l’uniformazione dei titoli al valore medio.
La scelta sul valore dei titoli viene lasciata quasi totalmente agli Stati membri, che avranno una grande autonomia nella uniformazione dei titoli, avendo a disposizione una miriade di opzioni:
- scostamento unitario massimo del 20% nel 2019;
- riduzione massima dei titoli del 30% nel 2019;
- valore uniforme dei titoli al 2021;
- aumento del valore dei titoli inferiori al 90% del valore medio pari ad un terzo della differenza tra il valore medio e il 90% dello stesso;
- fissazione del valore dei titoli all’interno di un range di percentuali fisse superiore e/o inferiore del valore medio.
Pur nella complessità dei meccanismi si individuano due scelte chiare.
Il PE e il Consiglio hanno mantenuto lo spacchettamento dei pagamenti diretti in più componenti, addirittura hanno aggiunto la settima componente (vedi box). Contestualmente hanno introdotto una grande novità rispetto alla proposta della Commissione europea: il rinvio della regionalizzazione e della uniformazione del valore dei titoli e, quindi, una maggiore attenzione ai beneficiari storici.
Allegati
- Scarica il file: Verso il Trilogo, tutte le opzioni per i pagamenti diretti