L’assemblea della cooperativa trentina dei piccoli frutti Sant’Orsola ha approvato il bilancio economico 2024 con numeri record per fatturato passato dai 65 milioni del 2023 a oltre 71 milioni (+9,44%). Inoltre, la cooperativa ha ottenuto due brevetti nazionali per tutelare la conoscenza acquisita, primi e unici in Italia. Alla presidenza confermato per altri tre anni per acclamazione Silvio Bertoldi, in carica dal 2008.
Un'ottima annata il 2024 la migliore di sempre secondo il presidente della cooperativa Bertoldi, che ha espresso soddisfazione per i positivi dati di bilancio, ma anche per i brevetti ottenuti dalla cooperativa e per il lancio della mora residuo zero oltre che per la capacità di reazione dimostrata dal sistema Sant'Orsola alle avversità climatiche ed alle turbolenze finanziarie.
I dati del bilancio
L'incremento del fatturato ha fatto da traino al liquidato distribuito ai soci, cresciuto nel medesimo periodo da 28.890.000 a 32.897.000 di euro, con un incremento del 13,85%. L'aumento della frutta conferita in soli piccoli frutti, fragole e ciliegie sta in due cifre: 5.631 tonnellate a fine 2024, l'anno prima erano 5.361. L'utile scritto in bilancio sfiora i 535.000 euro. Il piano operativo 2025 propone di destinare 3.165.000 euro a favore di investimenti ripartiti tra soci e cooperativa.
Dati illustrati da Michele Plancher, responsabile dell'area amministrativa e finanziaria della cooperativa. Ha tra l'altro ricordato ai soci il Credit Reputation Award, prestigioso premio nazionale assegnato di recente alla Sant'Orsola, riconosciuta come azienda che ha saputo distinguersi per puntualità e trasparenza con gli istituti di credito.
«L'aumento delle liquidazioni, dopo due anni di pesanti incrementi dei costi di produzione, consente ai soci di tornare a investire in campagna – ha sottolineato Bertoldi – la cooperativa intende sostenere i nuovi impianti realizzati secondo il modello della serra trentina presentato nello scorso novembre per aumentare produzione e qualità».

Il cambiamento per i tempi nuovi
Tempi nuovi richiedono metodi nuovi e la volontà di cambiare. Ha argomentato a lungo in tema il direttore Matteo Bortolini. Muta velocemente il mercato, la domanda di piccoli frutti supera di molto l'offerta, dunque anche il socio e l'intera organizzazione della cooperativa devono cambiare di pari passo. ha sostenuto. tanto più che investire oggi nel settore conviene.
«È necessario incrementare la produzione, dunque noi rispondiamo con progetti nuovi per estendere le superfici coltivate anche fuori casa – ha detto ai soci in assemblea – la nostra natura di produttori ci spinge a cercare relazioni esterne ai confini nazionali, andando oltre i rapporti già esistenti con Paesi del Centro e Sud America e del Nord Africa. Aumentare i volumi è comunque possibile anche in Italia. Ora produciamo lampone 12 mesi l’anno, anche la fragola con i soci siciliani è a disposizione del mercato 12 mesi, ma possiamo ancora migliorare. Se il futuro ci prospetta precarietà, noi abbiamo predisposto progetti in grado di farvi fronte in forza della nostra organizzazione, della conoscenza accumulata negli anni e della nostra reputazione».
La conoscenza brevettata, a difesa del patrimonio sociale
La Sant'Orsola ha deciso di tutelare la propria conoscenza con due brevetti industriali riconosciuti a livello nazionale. Il primo riguarda la selezione dei piccoli frutti e si serve di algoritmi evoluti di intelligenza artificiale implementando ed allenando reti neuronali profonde. I frutti vengono fotografati per capirne i difetti, il grado di maturazione, il colore, il calibro ed altri parametri, eliminando così il rischio umano durante il processo di selezione. L'altro riguarda l'impianto ed il processo per la conservazione della frutta in atmosfera controllata e refrigerata, in modo da garantire la salubrità dei frutti.
Le novità
L'assemblea è stata l'occasione anche per annunciare le prossime mosse. Il rilancio della fragola con le prime prodotte in Sicilia da gennaio scorso. L'allargamento della famiglia dei piccoli frutti a residuo zero con la mora, da pochi giorni in vendita, dopo il lampone e il mirtillo Rz prodotti negli anni scorsi.
Una sintesi del primo bilancio di sostenibilità è stata presentata ai soci e verrà aggiornata in vista della obbligatorietà dello strumento. Contiene pure l'impianto fotovoltaico installato a partire dal 2019 e completato da poco. Copre una superficie di un ettaro ed è in grado di soddisfare il 33 per cento del fabbisogno energetico complessivo con una produzione green di 985.000 kWh/anno.
Il Rubus and Ribes Symposium, congresso internazionale che la Sant'Orsola ospiterà nel 2027, una settimana con oltre 200 ricercatori di tutto il mondo, dedicata al mondo del lampone, della mora e del ribes.