I carabinieri del gruppo per la tutela ambientale e la sicurezza energetica di Napoli, a seguito di indagini condotte con i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Bari, hanno dato esecuzione a numerose ordinanze cautelari e reali a carico di un gruppo di imprenditori resisi responsabili di attività organizzata per il traffico illecito di circa 6000 tonnellate di rifiuti, anche pericolosi, provenienti dalla Campania e il loro sversamento in terreni delle province di Foggia, Barletta-Andria-Trani e Campobasso.
Arresti per traffico illecito e gestione illecita di rifiuti
Con le accuse a vario titolo di traffico illecito e gestione illecita di rifiuti, in otto fra imprenditori e intermediari campani e pugliesi sono finiti ai domiciliari. Gli indagati sono in totale 17. Le indagini, condotte dal Noe di Bari e dai carabinieri del gruppo per la tutela dell’ambiente e della sicurezza energetica di Napoli, hanno permesso di “disarticolare un pericoloso sodalizio criminale” resosi protagonista di diversi episodi di sversamento di rifiuti fra il 2020 e il 2021.
Gli episodi hanno riguardato soprattutto le campagne dei comuni foggiani di Stornara e Stornarella, una cava in disuso a Minervino Murge (Bat) e un campo a San Martino in Pensilis, nel Molise. I rifiuti provenivano dalla Campania, la raccolta e lo smaltimento avvenivano sulla base di un accordo tra imprenditori, intermediari e autotrasportatori. Le balle di rifiuti speciali smaltite illegalmente sarebbero state composte soprattutto da rifiuti speciali e industriali, indifferenziati, rifiuti solidi urbani e scarti tessili.
Abbandono rifiuti, reato molto pericoloso nel tempo
«Questi sono reati molto pericolosi – ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore di Bari, Roberto Rossi – perché la loro pericolosità non è visibile immediatamente. I loro effetti si vedono a lungo termine, anche dopo decenni». Per Rossi «spetta anche alle amministrazioni locali una risposta più incisiva. Per contrastare questo fenomeno continueremo ad attivarci per le misure cautelari, ma non possono mancare misure preventive».
Cia Puglia: «Nostra vittoria arresto responsabili»
L’operazione attraverso la quale i carabinieri hanno individuato i responsabili dello sversamento illegale di rifiuti provenienti dalla Campania nelle campagne del Foggiano e della Bat è una nostra vittoria, perché ha origine dalle ripetute e reiterate denunce che Cia Puglia e la declinazione provinciale di Cia Capitanata hanno presentato, attraverso le proprie aziende agricole associate danneggiate da questo fenomeno criminale, nel corso degli ultimi tre anni e mezzo, ha commentato gli arresti Massimo Fragassi, responsabile dell’Ufficio legislativo di Cia Puglia.
«Siamo stati sui campi, abbiamo rilevato come i rifiuti provenissero dalla zona di Salerno, perché evidentemente alcune società di smaltimento incaricate di conferire i materiali, invece di operare legalmente, organizzavano carichi di rifiuti che poi sversavano illecitamente nelle campagne della Capitanata e della Bat. Con questa operazione, per la quale carabinieri e magistratura meritano davvero un grande plauso, siamo al punto di svolta: ora i Comuni, applicando correttamente la legge, dovranno farsi carico della rimozione dei rifiuti e della bonifica dei terreni, per poi rivalersi sulle società che illegalmente hanno sversato oltre 6.000 tonnellate di rifiuti sul nostro territorio».
Sicolo: «Premiata nostra caparbietà nel denunciare»
Per Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani, la caparbietà della Cia è stata premiata.
«Abbiamo presentato denunce, sensibilizzato le istituzioni, organizzato incontri nei quali abbiamo presentato un articolato documento-vademecum per le amministrazioni comunali nel quale il fenomeno dello sversamento illegale dei rifiuti è stato analizzato punto per punto dal punto di vista legislativo, per offrire proposte e linee guida ragionate su come affrontare questo enorme problema. Ci sono competenze, prerogative e ambiti d’intervento molto ben delineati da una casistica purtroppo sempre più ampia».
Punto di svolta per iniziare bonifica rifiuti nelle aree rurali
Questa operazione costituisce certamente un punto di svolta, conclude Fragassi.
«I suoi importanti esiti danno modo a molti Comuni di iniziare e portare a compimento una vasta azione di bonifica delle aree rurali in cui sono stati sversati i rifiuti, rivalendosi poi su quelle società di smaltimento rifiuti che hanno incassato milioni di euro smaltendo illegalmente i rifiuti e scaricando i costi sugli agricoltori e su interi territori danneggiati e mettendo a rischio sia la sussistenza delle imprese agricole sia la salute di migliaia di cittadini».