Tea, prima fumata bianca grazie all'intesa raggiunta tra gli Stati membri dell'Ue. Il Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) ha infatti approvato il mandato negoziale che consentirà alla presidenza polacca, alla guida semestrale del Consiglio Ue, di avviare il confronto con il Parlamento europeo - che aveva già concordato il mandato negoziale il 24 aprile 2024 - sulle nuove Tecniche di evoluzione assistita (o Ngt), riconoscendone il valore innovativo per un’agricoltura più sostenibile e competitiva.
Il comitato dei rappresentanti permanenti presso l'Ue ha presentato un nuovo testo di compromesso che negli ultimi due mesi è stato discusso a livello tecnico tra gli esperti delle 27 capitali. Il mandato politico, spiega una fonte Ue, come riportato dall'Ansa, è stato «sostenuto da un numero sufficiente di Stati membri» per raggiungere la maggioranza qualificata necessaria, che si ottiene quando 15 paesi su 27 che rappresentano almeno il 65% della popolazione Ue sostengono la proposta.
Come riportato da fonti vicino al dossier, comunica l'Ansa, a votare contro il mandato sarebbero stati Slovenia, Croazia, Ungheria, Austria, Romania e Slovacchia. Astenuti invece Germania e Belgio.
Tea, verso una normativa chiara
La decisione, tanto attesa tra continui rinvii e ripensamenti, consentirà di procedere verso una normativa chiara che distingue le piante Tea in due categorie: quelle derivate da nuove tecniche genomiche di categoria 1 ("considerate equivalenti alle piante convenzionali"), da esentare dalle attuali norme sugli Ogm che saranno privi di etichettatura ma i cui semi andranno etichettati; e le piante di categoria 2 da etichettare e a cui applicare le norme sugli Ogm, e quindi soggette a norme più stringenti. Confermata l'esclusione delle Tea nel biologico.
Per approfondire:
La questione brevetti
Il testo di compromesso, per rafforzare la trasparenza, propone di rendere obbligatorio per chi richiede la registrazione di una pianta Ngt 1 di dichiarare l'elenco completo dei brevetti di cui è titolare. Tutte le informazioni relative ai brevetti saranno incluse in un database che, raccomandano i governi, andrà aggiornato periodicamente. Gli Stati chiedono inoltre la creazione di un gruppo di esperti sugli effetti dei brevetti sulle piante da Ngt composto da rappresentanti delle capitali.
Rafforzato inoltre l'obbligo per la Commissione europea di presentare due studi di impatto sulle pratiche di brevettazione, in particolare sul rapporto con i rappresentanti della filiera agroalimentare. Nel caso in cui dal primo studio dovesse emergere un qualunque sviluppo negativo sulle pratiche, l'esecutivo Ue sarebbe vincolato a presentare una proposta legislativa ad hoc sui brevetti per affrontare eventuali criticità. Un secondo studio è atteso quattro-sei anni dopo la pubblicazione del primo.
La tolleranza agli erbicidi
Infine, il mandato negoziale del Consiglio afferma che la tolleranza agli erbicidi non può essere una delle caratteristiche per le piante di categoria 1 "per garantire che tali piante rimangano soggette ai requisiti di autorizzazione, tracciabilità e monitoraggio" che sono garantite per quelle di categoria 2.
«Un passo decisivo»

«Un passo decisivo dopo una lunga fase di stallo che oggi, con l’accordo in Consiglio, viene finalmente superata». Così, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida che ha sottolineato: «La nuova regolamentazione dovrà assicurare un quadro chiaro e pragmatico, che consenta agli agricoltori di accedere alle migliori soluzioni scientifiche senza barriere ideologiche o burocratiche».
«L'agricoltura non può prescindere dall'innovazione»

«Il settore primario non può prescindere dall’innovazione se vuole assicurare la sostenibilità ambientale ed economica - ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. Per troppo tempo la sperimentazione in campo è stata osteggiata. Un plauso va al Governo italiano, che ha sostenuto a livello europeo la posizione a favore delle Ngt confermando il ruolo centrale dell’Italia in questo percorso. Fondamentale l’intesa che era stata raggiunta in Parlamento, condivisa anche dalla Regioni».
Tea, «Arrivare presto all'approvazione definitiva»

«L’obiettivo è ora arrivare presto all’approvazione definitiva», ha dichiarato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ricordando come durante la fase di trilogo, che si aprirà a metà aprile, il ruolo dei negoziatori di Consiglio e Parlamento Ue sarà cruciale. In particolare, due temi chiave per gli agricoltori saranno al centro dei negoziati: la non brevettabilità delle Tea di tipo 1, e l’etichettatura, su cui Coldiretti e Filiera Italia auspicano di tornare all’orientamento iniziale della Commissione. Garantire in tempi rapidi un quadro normativo chiaro e bilanciato è ora più che mai determinante per il futuro dell’agricoltura europea».