Macché rinnovabili, Bruxelles punta su metano e nucleare

La svolta della transizione energetica dribbla ancora una volta l’agricoltura. La Commissione Ue, come Linneo, lavora sulla “tassonomia” e attribuisce patenti green a metano e nucleare. Una definizione che devierà sui grossi impianti i fondi per le rinnovabili, con buona pace per gli sforzi di mitigazione del climate change operati dagli agricoltori

Atto delegato sulla tassonomia. Complementare al pacchetto clima.

Purtroppo Linneo e la classificazione delle specie viventi c’entrano ben poco: a Bruxelles le “fregature” per gli agricoltori vengono spesso nascoste dietro a vaghe titolazioni, apparentemente innocue, dei pacchetti normativi.

Abbiamo infatti scritto solo pochi giorni fa che “la transizione energetica è nelle mani degli agricoltori” e invece no. Il collegio dei Commissari europei ha infatti raggiunto ieri un accordo politico su un provvedimento che mette in competizione i parchi agrovoltaici, biogas e biomasse agricole con impianti nucleari di quarta generazione. Una partita difficile da vincere.

Un veloce colpo di mano

Un colpo di mano per un provvedimento che è stato fatto circolare tra gli Stati Membri solo poche settimane fa, il 31 dicembre, e che passa praticamente non modificato nonostante i pareri contrari di alcuni paesi che stanno percorrendo la strada della denuclearizzazione (Germania, Austria, Lussembrugo).

Mairead McGuinness, Commissario europeo alla stabilità finanziaria

«La nuova tassonomia delle fonti green – ha dichiarato Mairead McGuinness, Commissario europeo alla stabilità finanziaria - è necessaria per accompagnare la transizione energetica dell'Europa. Non si tratta di dire che bisogna investire in una fonte di energia o in un'altra, ma di definire standard e condizioni che consentiranno a nucleare e gas di contribuire alla transizione».

Patente verde per gli investimenti di finanza sostenibile

La patente verde apre infatti gas e nucleare agli investimenti della finanza sostenibile. Secondo la Commissaria la classificazione della tassonomia non determina se una data tecnologia rientrerà o meno nel mix energetico degli Stati membri, ma ha lo scopo di presentare tutte le soluzioni possibili per accelerare la transizione e aiutarci a realizzare gli obiettivi climatici. «Tenuto conto dei pareri scientifici e dello stato attuale della tecnologia, la commissione ritiene che gli investimenti privati nel settore del gas e del nucleare possano svolgere un ruolo nella transizione».

Il programma “Fit for 55” punta in effetti a ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030 per realizzare l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.

Gli esperti però non sembrano condividere l’ottimismo dei Commissari Ue. Nel documento si attribuisce infatti la patente verde ai nuovi impianti a gas costruiti entro il 2030 che rispettano emissioni inferiori ai 270 g. di CO2 eq. per Kwh, ma il tetto individuato dagli Accordi di Parigi sul clima del 2015 era invece di 100 grammi. Contro l'atomo, nonostante sia una fonte a emissioni pressoché zero, rimane invece ancora da risolvere l’ insidia dello smaltimento delle scorie.

Quattro mesi per i colegislatori

Una volta tradotto in tutte le lingue ufficiali dell'Ue, l'atto delegato complementare sarà formalmente trasmesso ai colegislatori per essere sottoposto a controllo. Il Parlamento europeo e il Consiglio disporranno di quattro mesi per esaminare il documento e, se lo ritengono necessario, sollevare obiezioni. Entrambe le istituzioni possono chiedere di prolungare di due mesi il periodo di controllo. Il Consiglio avrà però il diritto di sollevare obiezioni solo con una maggioranza qualificata rafforzata, il che significa che è necessario almeno il 72 % degli Stati membri (ossia almeno 20) che rappresentino almeno il 65 % della popolazione dell'Ue. Il Parlamento europeo potrà sollevare obiezioni se il testo riceve un voto negativo della maggioranza dei suoi membri in seduta plenaria (ossia almeno 353 deputati). una volta terminato il periodo di controllo e se nessuno dei colegislatori solleva obiezioni, l'atto delegato complementare entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.

 


Legambiente: «È un duro colpo a Green Deal e a lotta a cambiamenti climatici»

Legambiente contro la decisione della Commissione europea su gas e nucleare. "La proposta della commissione ue - dichiara Mauro Albrizio, responsabile dell’ufficio europeo dell’associazione ambientalista- è un duro colpo al Green Deal europeo e a una ambiziosa politica climatica in linea con l'obiettivo di 1,5 gradi centigradi come limite all'innalzamento delle temperature indispensabile per fronteggiare l'emergenza climatica».

Macché rinnovabili, Bruxelles punta su metano e nucleare - Ultima modifica: 2022-02-03T20:10:10+01:00 da Lorenzo Tosi

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