Siccità, Umbria e Sicilia sono già in sofferenza idrica

La diga di San Giuliano in Basilicata
Sia pure con situazioni a macchia di leopardo, sul territorio nazionale si cominciano a delineare diverse criticità. Si aggrava la situazione in Basilicata, stabile in Puglia. Il Po (per ora!) non desta troppi problemi. Forse, a breve, qualche pioggia, ma l’alta pressione continua a dominare

Nel mese di gennaio 2020 è caduto il 75% di pioggia in meno rispetto a un anno fa caduta. In questo contesto disastroso, l’Umbria si colloca fra le regioni a maggiore siccità ma anche la Sicilia sta evidenziando sintomi di difficoltà idrica, con invasi che contengono ormai 72 milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso.

I dati sono stati raccolti dall’Osservatorio Anbi sullo stato delle risorse idriche. Questi certificano anche l’aggravarsi della situazione in Basilicata, dove mancano all’appello oltre 161 milioni di metri cubi.

Oggi sono infatti circa 258 milioni (17 milioni in meno solo nell’arco di una settimana), mentre un anno fa erano circa 419 milioni. In questo contesto cresce l’apprensione tra gli agricoltori che, a causa della crisi climatica e delle richieste di mercato, hanno già iniziato da tempo a irrigare le coltivazioni di fragole e di peschi (peraltro già fioriti).

Meglio in Calabria, Abruzzo e Sardegna

In Puglia la situazione è stabile, ma a rischio in quanto che le riserve d’acqua, contenute negli invasi sono praticamente dimezzate dall’anno scorso (oggi quasi 141 milioni di metri cubi contro gli oltre 280 di 12 mesi fa).

Più confortanti, invece, le condizioni idriche di Calabria, Abruzzo e, più a Nord, della Sardegna; nel Lazio è in significativa ripresa il lago di Bracciano.

Fortemente differenziate le condizioni delle risorse idriche di superficie in Emilia-Romagna dove, mentre i fiumi Savio e Secchia sono abbondantemente sotto la media storica, le dighe piacentine stanno segnando il massimo invaso dell’ultimo quinquennio.

 Nessun allarme per il Po

 La situazione del fiume Po è in linea con le portate del periodo, pur mancando all’appello oltre 110 milioni di metri cubi al secondo. Non c’è da allarmarsi per ora, ma si spera nelle prossime piogge, per scongiurare problemi di gestione idrica con l’avvio della stagione irrigua.

Situazione interlocutoria anche per i grandi laghi del Nord: se i livelli dei più grandi (Maggiore e Garda) sono abbondantemente sopra la media, non altrettanto può dirsi di Iseo e Como.

In Piemonte sono rientrate nella regolarità le situazioni dei fiumi (Dora Baltea, Tanaro e Stura di Lanzo sono tutti al di sopra delle portate dello scorso anno).

Vincenzi: «Servono nuovi investimenti»

Francesco Vincenzi

«La fotografia della situazione idrica del Paese – commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle Acque Irrigue (Anbi) – conferma la necessità di nuovi investimenti per un Piano nazionale di infrastrutture idriche del Paese, affinché si aumenti la capacità di trattenere le acque sul territorio, da utilizzare nei momenti di bisogno e oggi indicata nell’11% della pioggia, che cade annualmente sull’Italia. Per quanto ci compete puntiamo ad inaugurare, entro l’anno, le prime opere previste dai finanziamenti già assegnati».

Gargano: «Temperature fuori norma»

Massimo Gargano

«La congiuntura idrica – conclude Massimo Gargano, direttore generale di Anbi – è aggravata dalle inusuali temperature del periodo, che stanno ingenerando un anticipo nei processi colturali e, per questo, bisognosi di apporti irrigui extra. A complicare il quadro ci sono le molte settimane in assenza di piogge e nevicate».

La previsioni indicano che nei prossimi giorni, forse, qualche pioggia arriverà ma, di fatto, più probabilmente, l’alta pressione continuerà a fare da padrona….

 

Siccità, Umbria e Sicilia sono già in sofferenza idrica - Ultima modifica: 2020-02-17T14:38:22+01:00 da Alessandro Maresca

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome