In occasione dell’82° compleanno di Papa Francesco, è stato inaugurato a Roma ieri 17 dicembre il primo laboratorio in Italia di trasformazione delle eccedenze alimentari per fini solidali.
Il centro è stato realizzato presso il Car (Centro Agroalimentare) di Roma da Italmercati- Rete d’impresa, rete di 11 mercati all'ingrosso in tutta Italia nata per ridare centralità ai mercati e agli operatori e in grado di raccogliere ogni anno 6 mila tonnellate di cibo ancora buono da mangiare - ma non da vendere - e ora di ridistribuirlo nei circuiti solidali.
Lottare contro lo spreco e aiutare gli indigenti
![](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2018/12/pallottini_segr%C3%A8-300x225.jpg)
Il laboratorio è stato infatti attivato all’interno del progetto denominato “Frutta che frutta non spreca”.
Lottare contro lo spreco alimentare e allo stesso tempo aiutare le persone indigenti: è l’obiettivo di questo progetto pilota promosso da Italmercati e finanziato dal ministero per le Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo (Mipaaft), in collaborazione con Last Minute Market, Comieco (il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base di cellulosica), Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani (Acli) e Isola Solidale (struttura operante nel terzo settore), ha la finalità di individuare una modalità diversa di gestione e redistribuzione della merce rimasta invenduta presso i mercati generali.
![](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2018/12/fruttachefrutta-225x300.jpg)
Il progetto nasce con lo scopo di sperimentare la trasformazione delle eccedenze ortofrutticole degli operatori dei mercati agroalimentari aderenti a Italmercati attraverso la realizzazione, all’interno delle strutture dei mercati, di un laboratorio di trasformazione e confezionamento gestito dall’organizzazione no profit del terzo settore “Isola solidale” con la supervisione di Last minute market impresa sociale. La sperimentazione pilota è stata sviluppata presso il centro agroalimentare di Roma e il modello potrà essere successivamente esteso ad altre sedi. Cinque sono le direttrici:
- recuperare in maniera innovativa la maggior quantità possibile di eccedenze;
- estendere la ‘shelf-life’ dei prodotti in eccedenza e quindi aumentare le possibilità del trasformato;
- valorizzare il recupero per fini sociale sia del prodotto fresco che del trasformato;
- sperimentare un nuovo modello di trasformazione che utilizzi come materie prime le eccedenze e che coinvolga il terzo settore;
- aumentare le competenze del terzo settore.
Come funziona il laboratorio
I prodotti come le verdure potranno essere avviati al laboratorio per una lavorazione del tipo conserve vegetali, verdura disidratata, semilavorati per la ristorazione e quindi essere distribuiti come prodotti trasformati agli indigenti e utilizzate in mense per i poveri.
I prodotti come la frutta con una conservabilità ridotta verranno invece avviati direttamente alla distribuzione alle persone bisognose attraverso le organizzazioni caritative.
Vicini alla missione di Papa Francesco
![](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2018/12/69757686-0214-11e9-8e08-08162cbcc21b_Clipboard-14857-kuMB-U11201526864611EHI-1024x571@LaStampa.it_-300x167.jpg)
«Abbiamo pensato di intitolare il nostro laboratorio sociale a Papa Francesco - spiega Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati - come segno di vicinanza al Pontefice ed anche per rilanciare la nostra azione a favore di chi si trova in difficoltà con la trasformazione dei prodotti agroalimentari di prima qualità a favore di quanti vivono in stato di disagio. Questo obiettivo - conclude Pallottini - lo abbiamo raggiunto grazie alla creazione di una vera e propria rete solidale che coinvolge le Acli di Roma, l'Associazione Isola Solidale, Last Minute Market, il Dipartimento Di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell'università di Bologna e il Comieco».
Il risvolto sociale della sostenibilità
«Sono convinta –commenta Alessandra Pesce, sottosegretario al ministero per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo– che il progetto sia davvero una buona prassi per combattere lo spreco alimentare aiutando nel contempo le fasce bisognose della popolazione». «È questo – ha aggiunto – lo spirito che ha animato l’azione del ministero nel finanziare iniziative che avessero come obiettivo il recupero di cibo e nutrienti non solo per una maggiore sostenibilità ambientale ma anche per fronteggiare la povertà».
Il sogno di Last Minute Market
«Oggi abbiamo realizzato un sogno – ribadisce Andrea Segrè, agronomo ed economista italiano, professore di politica agraria internazionale e comparata presso l'Università di Bologna, Presidente della Fondazione Edmund Mach-Istituto Agrario San Michele all'Adige, ideatore di Fico (Fabbrica italiana contadina) e presidente di Caab, centro agroalimentare di Bologna- fin dai primi passi di Last Minute Market ( di cui è fondatore e presidente) volevamo trovare il modo di allungare la vita della frutta e della verdura invenduta per consentirne il consumo».
Economia circolare solidale
«Con il primo vasetto di marmellata di arance – afferma - ci siamo riusciti, grazie a "Frutta che frutta non spreca", il progetto sviluppato per Italmercati - Rete D'imprese Un esempio concreto di economia circolare solidale e sostenibile dove lo scarto, perfettamente commestibile, non viene sprecato ma entra nella dieta dei più bisognosi con effetti benefici sulla salute».
Da Suor Matilde a Papa Francesco
![](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2018/12/suormatilde-300x225.jpg)
«Si, perché spesso ci dimentichiamo che frutta e verdura sono la base della nostra dieta mediterranea, mangiare bene è un diritto, credo sia giusto sottolinearlo nel 70° anniversario della dichiarazione dei diritti dell'uomo. Tutti, proprio tutti devono mangiare bene, anche recuperando lo scarto alimentare: e questo progetto parte esattamente 20 anni dopo le primissime esperienze di recupero dell’invenduto a fini solidali a Bologna, nel vecchio Mercato di via Fioravanti con Suor Matilde (clicca per accedere al video) e i suoi volontari che avevano convinto e coinvolto i grossisti a questa virtuosa e lunga strada».