In occasione dell’82° compleanno di Papa Francesco, è stato inaugurato a Roma ieri 17 dicembre il primo laboratorio in Italia di trasformazione delle eccedenze alimentari per fini solidali.
Il centro è stato realizzato presso il Car (Centro Agroalimentare) di Roma da Italmercati- Rete d’impresa, rete di 11 mercati all'ingrosso in tutta Italia nata per ridare centralità ai mercati e agli operatori e in grado di raccogliere ogni anno 6 mila tonnellate di cibo ancora buono da mangiare - ma non da vendere - e ora di ridistribuirlo nei circuiti solidali.
Lottare contro lo spreco e aiutare gli indigenti
Il laboratorio è stato infatti attivato all’interno del progetto denominato “Frutta che frutta non spreca”.
Lottare contro lo spreco alimentare e allo stesso tempo aiutare le persone indigenti: è l’obiettivo di questo progetto pilota promosso da Italmercati e finanziato dal ministero per le Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo (Mipaaft), in collaborazione con Last Minute Market, Comieco (il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base di cellulosica), Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani (Acli) e Isola Solidale (struttura operante nel terzo settore), ha la finalità di individuare una modalità diversa di gestione e redistribuzione della merce rimasta invenduta presso i mercati generali.
Il progetto nasce con lo scopo di sperimentare la trasformazione delle eccedenze ortofrutticole degli operatori dei mercati agroalimentari aderenti a Italmercati attraverso la realizzazione, all’interno delle strutture dei mercati, di un laboratorio di trasformazione e confezionamento gestito dall’organizzazione no profit del terzo settore “Isola solidale” con la supervisione di Last minute market impresa sociale. La sperimentazione pilota è stata sviluppata presso il centro agroalimentare di Roma e il modello potrà essere successivamente esteso ad altre sedi. Cinque sono le direttrici:
- recuperare in maniera innovativa la maggior quantità possibile di eccedenze;
- estendere la ‘shelf-life’ dei prodotti in eccedenza e quindi aumentare le possibilità del trasformato;
- valorizzare il recupero per fini sociale sia del prodotto fresco che del trasformato;
- sperimentare un nuovo modello di trasformazione che utilizzi come materie prime le eccedenze e che coinvolga il terzo settore;
- aumentare le competenze del terzo settore.
Come funziona il laboratorio
I prodotti come le verdure potranno essere avviati al laboratorio per una lavorazione del tipo conserve vegetali, verdura disidratata, semilavorati per la ristorazione e quindi essere distribuiti come prodotti trasformati agli indigenti e utilizzate in mense per i poveri.
I prodotti come la frutta con una conservabilità ridotta verranno invece avviati direttamente alla distribuzione alle persone bisognose attraverso le organizzazioni caritative.
Vicini alla missione di Papa Francesco
«Abbiamo pensato di intitolare il nostro laboratorio sociale a Papa Francesco - spiega Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati - come segno di vicinanza al Pontefice ed anche per rilanciare la nostra azione a favore di chi si trova in difficoltà con la trasformazione dei prodotti agroalimentari di prima qualità a favore di quanti vivono in stato di disagio. Questo obiettivo - conclude Pallottini - lo abbiamo raggiunto grazie alla creazione di una vera e propria rete solidale che coinvolge le Acli di Roma, l'Associazione Isola Solidale, Last Minute Market, il Dipartimento Di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell'università di Bologna e il Comieco».
Il risvolto sociale della sostenibilità
«Sono convinta –commenta Alessandra Pesce, sottosegretario al ministero per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo– che il progetto sia davvero una buona prassi per combattere lo spreco alimentare aiutando nel contempo le fasce bisognose della popolazione». «È questo – ha aggiunto – lo spirito che ha animato l’azione del ministero nel finanziare iniziative che avessero come obiettivo il recupero di cibo e nutrienti non solo per una maggiore sostenibilità ambientale ma anche per fronteggiare la povertà».
Il sogno di Last Minute Market
«Oggi abbiamo realizzato un sogno – ribadisce Andrea Segrè, agronomo ed economista italiano, professore di politica agraria internazionale e comparata presso l'Università di Bologna, Presidente della Fondazione Edmund Mach-Istituto Agrario San Michele all'Adige, ideatore di Fico (Fabbrica italiana contadina) e presidente di Caab, centro agroalimentare di Bologna- fin dai primi passi di Last Minute Market ( di cui è fondatore e presidente) volevamo trovare il modo di allungare la vita della frutta e della verdura invenduta per consentirne il consumo».
Economia circolare solidale
«Con il primo vasetto di marmellata di arance – afferma - ci siamo riusciti, grazie a "Frutta che frutta non spreca", il progetto sviluppato per Italmercati - Rete D'imprese Un esempio concreto di economia circolare solidale e sostenibile dove lo scarto, perfettamente commestibile, non viene sprecato ma entra nella dieta dei più bisognosi con effetti benefici sulla salute».
Da Suor Matilde a Papa Francesco
«Si, perché spesso ci dimentichiamo che frutta e verdura sono la base della nostra dieta mediterranea, mangiare bene è un diritto, credo sia giusto sottolinearlo nel 70° anniversario della dichiarazione dei diritti dell'uomo. Tutti, proprio tutti devono mangiare bene, anche recuperando lo scarto alimentare: e questo progetto parte esattamente 20 anni dopo le primissime esperienze di recupero dell’invenduto a fini solidali a Bologna, nel vecchio Mercato di via Fioravanti con Suor Matilde (clicca per accedere al video) e i suoi volontari che avevano convinto e coinvolto i grossisti a questa virtuosa e lunga strada».