Raccolta legna dai fiumi, un decreto per il via libera e 500mila euro

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Beneficiari dei fondi sono gli imprenditori agricoli e forestali, singoli o associati in cooperativa, anche in rete tra loro e i lavoratori agricoli, anche pensionati, le organizzazioni agricole o associazioni datoriali, di categoria, ambientaliste

Via libera per gli agricoltori, senza rischiare di essere multati, alla raccolta di legname che si viene a depositare dopo eventi atmosferici o meteorologici, negli alvei di fiumi e torrenti, sulle sponde di laghi e fiumi e sulle coste. Il decreto legna del Masaf è stato presentato alla Camera alla presenza del ministro dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, dal presidente della Commissione agricoltura Mirco Carloni, e con il presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo.
«Si potrà prevenire il dissesto idrogeologico nelle aree interne oltre a contenere i consumi energetici grazie alla produzione di energia – ha spiegato Carloni – e quindi diminuirà l'abbattimento di alberi da combustione».

Il decreto in 8 articoli prevede anche il finanziamento di progetti per la raccolta del legname nei territori colpiti da eventi atmosferici o meteorologici come nubifragi, piene, alluvioni, frane ed esondazioni. Le risorse stanziate sono pari a 500mila euro l'anno a partire dal 2023. Carloni, nel ringraziare il ministro Lollobrigida per aver firmato in tempi rapidi questo decreto, ha precisato l'importanza di semplificare le procedure: «Dietro alle catastrofi naturali non c'è solo il cambiamento climatico, ma anche l'eccessiva burocrazia. Impedire agli agricoltori di raccogliere il legname e di prendersi, quindi, cura del loro territorio, può causare accumuli torrenziali».

La legna raccolta servirà per produrre energia

Per quanto riguarda il Fondo, si legge nel decreto, vengono finanziati diversi progetti per
l'attività di raccolta di legname realizzati in territori colpiti da eventi atmosferici o meteorologici dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza con provvedimento statale o l'allerta metereologica o stato di calamità con provvedimento regionale o provinciale nei cinque anni antecedenti la data di avvio della procedura. Il ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste avvierà una procedura per l'individuazione dei progetti entro il 31 marzo di ogni anno, mentre in sede di prima applicazione partirà entro 30 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento.

L'articolo 4 chiarisce anche i vari criteri prioritari con cui viene fatta la selezione dei progetti da finanziare, come le modalità di impiego della biomassa legnosa raccolta con preferenza per l'impiego in filiera corta nella produzione di energia termica o in cogenerazione o nell'autoconsumo o nella vendita; ma anche le modalità di trasporto della biomassa legnosa raccolta, con preferenza per garantire la sostenibilità ambientale, quali il trasporto animale.

Bene anche i progetti diretti a prevenire il dissesto idrogeologico o quelli che hanno un cofinanziamento pubblico o privato, come anche per diffondere la conoscenza e la consapevolezza sull'attività di raccolta di legname per utilizzare il materiale con l'obiettivo della circolarità e della sostenibilità. Ogni progetto può ottenere un finanziamento massimo di 50mila euro e il 20% dell'importo sarà erogato a titolo di acconto, mentre la restante parte sarà liquidata con contributo a saldo. Quanto ai beneficiari del Fondo, chiarisce il decreto, sono gli imprenditori agricoli e forestali, singoli o associati in cooperativa, anche in rete tra loro e i lavoratori agricoli, anche pensionati; le organizzazioni agricole o associazioni datoriali, di categoria, ambientaliste.

Lollobrigida, decreto legna unisce ambiente e agricoltura

«Portiamo a termine un progetto che permetterà finalmente di riuscire a impattare anche sul dissesto idrogeologico, dando la possibilità agli agricoltori di poter pulire l'ambiente dal legname nell'alveo dei fiumi e non solo, secondo delle precise regole stabilite – ha commentato Lollobrigida –. Potranno quindi dare una mano a manutenere l'ambiente come hanno fatto per secoli rispetto ad un modello che impediva di farlo in termini ideologici e non pragmatici, comer noi intendiamo affrontare ogni cosa».

Raccolta legna dai fiumi, un decreto per il via libera e 500mila euro - Ultima modifica: 2023-03-16T17:01:16+01:00 da Redazione Terra e Vita

4 Commenti

  1. Benissimo per fortuna una qualche persona incomincia a far capire che ci vuole poco a dimostrare l’intelligenza. Grazie a questo governo ?

  2. Tutto ciò che vi è negli alvei dei fiumi e da questi trasportato sono beni demaniali così come le acque stesse e il fiume inteso come territorio (alveo e aree ripariali).
    Per questo la raccolta della legna divelta dagli ambiti del demanio fluviale, in quanto bene pubblico, è accessibile a chiunque ne faccia richiesta, salvo particolari motivi di opportunità che ne sconsigliano la raccolta !!
    Pertanto…solita FUFFA!!
    L’unica cosa da rilevare è l’ennesimo “privilegio” concesso con incentivo economico ad alcuni (ben organizzati in categorie che portano voti) a scapito di tutti gli altri poveri cristi, cani sciolti senza padrone.
    Amen.

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