Anche quest’anno il cambiamento climatico si è confermato uno dei principali nemici dell’agricoltura. Ormai si sa che per produrre bisogna fare i conti con una molteplicità di aventi estremi: lunghissimi periodi di siccità con temperature oltre i 40 °C, nubifragi, grandinate, forti raffiche di vento e trombe d’aria non sono più eventi eccezionali. Se a questo si aggiungono le problematiche legate alla gestione fitosanitaria e i costi produttivi in continua crescita, si capisce quanto le produzioni agricole siano sotto pressione. Tra queste anche quelle a più alto valore aggiunto come l’uva da vino. Per garantire la produzione e il reddito diventa quindi necessario adottare misure di difesa attiva delle colture in campo integrandole con strumenti assicurativi che intervengano laddove la mitigazione dei danni diretti non sia stata sufficiente.
Difendere il valore del vino
«Dal 1858 anno di fondazione, la cantina Fontanafredda produce il Barolo e gli altri grandi vini delle Langhe a Serralunga d’Alba - spiega Fulvio Dalmasso, responsabile finanziario di Fontanafredda -. Il nostro vino esprime chi siamo e porta in sé i principi e i valori in cui crediamo. Il primo tra questi è il rispetto per la terra, un modo di pensare e di essere che ci ha portato ad avere 120 ettari di vigneti biologici.
Gli ettari di proprietà, suddivisi nei comuni di Serralunga d’Alba, Barolo, Diano d’Alba, Dogliani, Farigliano, Alba e Rodello, sono coltivati a Nebbiolo, Barbera, Dolcetto, Pinot Nero, Chardonnay e Moscato che rappresentano la base di partenza per la grande qualità dei nostri vini. La nostra produzione annua rappresenta circa il 6% dell’intera denominazione.
Da questi vigneti derivano 5milioni di kg di uva pigiati all’anno per produrre le più importanti Doc e Docg del basso Piemonte: Barolo (5 diverse cru), Barbaresco, Nebbiolo, Barbera, Dolcetto, e altri rossi tipici per il 44%, Arneis, Gavi, Chardonnay, Moscato e altri bianchi tipici per il 26%, Alta Langa Metodo Classico e Asti spumante per il 30%.
Da alcuni anni, grazie all’università di Torino, abbiamo selezionato i lieviti provenienti dai nostri vigneti per ottenere fermentazioni con lieviti autoctoni diversi a seconda dell’uva, esaltandone la tipicità e le caratteristiche varietali all’interno dei nostri vini. Per l’affinamento usiamo l’acciaio per vini bianchi freschi; tonneau e barrique per alcuni bianchi da invecchiamento; il cemento per i rossi freschi e le botti in rovere di Slavonia e Alier per i rossi strutturati.
Ed è proprio il valore della terra e del vino che produciamo che ci impone di prestare la massima attenzione a tutti i rischi che possono interessare l’azienda. Fontanafredda da sempre utilizza strumenti assicurativi per la copertura dei rischi legati alla grandine, al vento forte e alla siccità. Avversità atmosferiche che negli ultimi anni hanno colpito con maggiore frequenza e intensità tutti i territori, da Nord a Sud, mettendo in serio pericolo le produzioni di uva».
Gli strumenti assicurativi
«Il cambiamento climatico rende necessario intervenire su tutti i fattori che compongono un processo di gestione dei rischi per garantire la produzione e tutelare il reddito – afferma Alessandro Bellini responsabile di VH Italia assicurazioni-.
Una corretta gestione del rischio prevede innanzitutto l’identificazione e la misurazione dei rischi, poi l’adozione di misure di mitigazione dell’impatto dei rischi e, infine, il trasferimento dei rischi. I rischi residuali all’attività di mitigazione possono essere trattenuti dall’azienda (accettati) oppure trasferiti a un soggetto terzo con maggiori capacità finanziarie. Tipicamente strumenti assicurativi, ma non solo (es. Fondi mutualistici). La combinazione tra polizza e fondo mutualistico rappresenta l’azione più efficace per un equilibrio di sistema sia per il comparto assicurativo, sia per il comparto agricolo».
Gli strumenti assicurativi riguardano essenzialmente:
Coperture indennitarie sul raccolto
- Sono le attuali coperture agevolate sui raccolti;
- Possono essere pluriennali;
- Probabilmente sono gli strumenti che attualmente meglio si «integrano» a un fondo mutualistico;
- Le polizze intervengono sulla frequenza, i fondi (tipicamente) sull’intensità (rischi di «punta»).
Coperture Index based (parametriche)
- Alcuni rischi possono essere definiti da un parametro climatico, tipicamente piovosità e temperatura;
- Polizze molto semplici che possono essere inserite in una piattaforma web, facilmente fruibile dal cliente sia nella fase di acquisto sia nella fase di monitoraggio del sinistro. La digitalizzazione comporta una decisa riduzione dei costi della copertura;
- Possibili soluzioni di embedding (embedded insurance), ovvero l’assicurazione integrata ad altri servizi;
- Per contro, è necessario avere un solido modello di correlazione parametro climatico/danno effettivo. L’agevolazione pubblica non prevede coperture che possano incappare in fenomeni sovracompensativi;
- Coperture tipicamente meno «ampie» delle classiche.
Coperture assicurative sugli impianti produttivi e di difesa
- È necessario garantire un’adeguata copertura degli investimenti;
- Copertura dai rischi atmosferici per gli impianti arborei, strutture di sostegno e strutture di protezione;
- In futuro anche per i sistemi antibrina;
- In passato scarsamente richieste dal mercato, oggi fondamentali (per VH Italia crescita esponenziale delle richieste negli ultimi 4 anni);
- Indennizzano i costi di ripristino della struttura;
- Non sufficienti, se non abbinate alla copertura sul frutto pendente.
I prodotti VH Italia
«Vh Italia è una compagnia assicurativa specializzata sulla copertura dei rischi atmosferici sulle colture vegetali in pieno campo – prosegue Bellini -. L’uva da vino rappresenta una delle principali colture assicurate in Italia e presenti nel nostro portafoglio prodotti. Quest’anno sono stati assicurati circa 20mila ettari di uva da vino. È difficile spiegare il portafoglio prodotti di VH proprio perché l’estrema specializzazione della compagnia porta ad adattare prodotti assicurativi già esistenti sulla base di specifiche esigenze.
Essenzialmente possiamo dividere i nostri prodotti in due grandi linee: la standard e la linea Secufarm. Quest’ultima, per l’uva da vino in particolare, al di là dell’applicazione di franchigie differenti, presenta un riconoscimento di danno quantitativo molto più spinto rispetto alla linea tradizionale. È una linea di prodotto studiata per poter offrire al cliente una polizza assicurativa ad un costo più contenuto ma che riesca a garantire il massimo indennizzo possibile in caso di danni elevati.
Le calamità atmosferiche assicurate dalla compagnia sono circa una decina: grandine, che rappresenta ancora il prodotto più richiesto, vento forte, eccesso di pioggia, siccità, alluvione, gelo e brina, vento caldo, colpo di sole, sbalzo termico ed eccesso di neve.
Fino a dieci anni fa il mercato assicurativo in Italia era sostanzialmente concentrato su una copertura mono rischio grandine, il cambiamento climatico e una politica ministeriale volta a favorire una copertura sempre più completa per gli agricoltori hanno fatto sì che i pacchetti di garanzia negli anni si siano ampliati di molto andando da un pacchetto “classico” a tre garanzie (grandine, vento forte ed eccesso di pioggia) a un pacchetto completo che include anche i rischi catastrofali.
Il sistema agricolo italiano è in continua evoluzione e di conseguenza anche il nostro portafoglio è in evoluzione, un processo che va nella direzione delle richieste dell’agricoltore che non riguardano solo l’adeguamento del numero delle coperture in base all’aumento dei rischi causati dal cambiamento climatico, ma anche per adattare i prodotti nella visione di un ottenimento di un percorso di maggiore sostenibilità ambientale.
Lo strumento assicurativo non solo come strumento di copertura finanziaria dei costi e del reddito dell’azienda ma anche come strumento necessario ad accompagnare l’azienda in un percorso di sostenibilità ambientale richiesta dal consumatore».