Sono tutti under 41 gli agricoltori o aspiranti imprenditori agricoli a cui sono stati assegnati i primi 430 ettari della Banca della Terra di Sicilia, prima regione per numero di giovani sotto i 35 anni titolari di imprese agricole.
I lotti, in totale 12, dislocati nelle province di Agrigento, Siracusa, Enna e Caltanissetta, sono stati formalmente assegnati con la consegna dei contratti ai giovani che intendono investire in agricoltura e i cui progetti sono stati selezionati tra le 32 istanze pervenute all’amministrazione regionale.
Presto un altro bando per 500 ettari
«Il bando sperimentale emesso nello scorso agosto ha riscosso successo e presto - hanno assicurato il presidente della regione nello Musumeci e l’assessore all’Agricoltura Toni Scilla - ne sarà pubblicato un altro per assegnare lotti per un totale di almeno 500 ettari che potrebbero arrivare anche a 700: si tratta di terreni liberi del Demanio e di proprietà delle Asp, spesso marginali per pendenza o difficoltà di accesso, ma comunque suscettibili di qualche utilizzo agricolo o zootecnico. Appena avremo le perizie di stima e le schede descrittive dei diversi lotti, potremo pubblicare l’avviso».
«Abbiamo dato così, dopo anni, piena e concreta attuazione a una legge che istituiva la “Banca della terra” (che risale al 2014, ndr). Con questa iniziativa diamo la possibilità ai giovani di realizzare il loro sogno e insieme ridurre il tasso di terreni incolti complici del dissesto e della desertificazione del territorio», ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Concessione ventennale, per qualcuno è il debutto in campagna
«Si tratta di una importante occasione di incontro fra agricoltura e giovani, in linea con la politica agricola del governo Musumeci che, insieme ad altre misure, mette al centro i giovani e la valorizzazione delle eccellenze e dei territori. Dodici imprenditori avranno la terra per realizzare progetti per creare vera economia e posti di lavoro», ha aggiunto Toni Scilla, assessore regionale dell’Agricoltura.
Per qualcuno dei giovani titolari dei contratti di concessione ventennale, si tratta dell’ampliamento della base produttiva di un’impresa agricola già esistente, per altri si tratta, invece, di un vero e proprio debutto nel mondo dell’agricoltura. C’è chi, come ad esempio Angelo Liuzzo, ha deciso di tornare in Sicilia grazie all’opportunità offerta dalla Banca della Terra siciliana. Opportunità corroborata dalla possibilità offerta a tutti gli assegnatari dei lotti di ottenere dall’Irfis, la finanziaria della Regione Siciliana, un prestito di avvio e di esercizio senza garanzie, al tasso d’interesse che non supera l’1 per cento e da restituire in comode rate.
Progetti valutati in base all'orientamento verso il mercato
«I progetti dei nuovi imprenditori sono stati valutati da una commissione tecnica - ha spiegato Dario Cartabellotta, dirigente generale del Dipartimento Agricoltura - e puntano ad un’agricoltura moderna che valorizza specie e razze autoctone ma che è comunque orientata al mercato».
Ci sono giovani che investono sulla frutta in guscio come mandorlo e pistacchio, altri che hanno deciso di puntare sulla zootecnica nell’ottica della valorizzazione delle razze autoctone, con alcune specificità quali il Cirneco dell’Etna (una razza siciliana di cane da caccia a rischio estinzione) e l’ape nera sicula. Altri ancora che hanno dotato l’azienda dedita già alla produzione agroalimentare di una base aziendale agricola più ampia. È il caso di della “Irias” che già da anni produce birra artigianale e della società “Giovani Tradizioni Siciliane” che con i cereali e le leguminose che produrrà a Villarosa, in provincia di Enna, alimenterà l’unico antico mulino pietra esistente nel territorio etneo.