Che il vento fosse cambiato lo si era capito già con l'elezione di Joe Biden alla Casa Bianca e poi con la sospensione per quattro mesi dei dazi tra Ue e Usa decisa lo scorso marzo. Ma ora, con la moratoria alle tariffe per cinque anni, più che di tregua si può parlare di pace tra le due sponde dell'Atlantico in merito alla vicenda Boeing-Airbus. La disputa commerciale più lunga nella storia della World Trade Organization che parecchio male ha fatto all'export agroalimentare italiano. L'accordo, anticipato nei giorni scorsi, è stato formalizzato durante il vertice Ue-Usa, in corso a Bruxelles.
I dazi imposti a formaggi e salumi italiani dall'amministrazione Trump valevano circa 500 milioni di euro su prodotti come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi, cordiali e liquori come amari e limoncello. Sono stati in vigore per circa un anno e mezzo: dal 18 ottobre 2019 all'11 marzo 2021.
Prandini: bene, importante dialogo con gli Usa
«Con il presidente Usa Biden è importante l’avvio di un dialogo costruttivo per tornare a crescere insieme in un momento drammatico per gli effetti della pandemia – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – gli Stati Uniti rappresentano nell’agroalimentare Made in Italy il primo mercato di sbocco fuori dai confini comunitari per un valore record di 4,9 miliardi in cibi e bevande nel 2020 ma in calo del 2% nel primo trimestre del 2021 secondo elaborazioni su dati Istat».
Giansanti: poste basi per mettere fine alla stagione dei dazi
«Con l’intesa raggiunta oggi, sono state poste le basi per mettere fine alla stagione dei dazi e delle misure di ritorsione, come metodo di soluzione delle dispute commerciali – sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti –. La ripresa del dialogo tra Ue e Stati Uniti consente anche di puntare sul rilancio del sistema multilaterale di gestione degli scambi commerciali a livello globale, aprendo così nuove opportunità di crescita per le nostre esportazioni agroalimentari».
Scanavino: soddisfatti, ora ampliare le opportunità
«L’agroalimentare Made in Italy è un settore particolarmente sensibile agli scambi commerciali, con un export che vale 46 miliardi di euro nell’ultimo anno – spiega il presidente nazionale di Cia Dino Scanavino –. E proprio gli Stati Uniti rappresentano un mercato assolutamente strategico per le esportazioni di cibo e bevande tricolori, con un valore complessivo vicino ai 5 miliardi. Per questo, siamo soddisfatti di questo ritorno al dialogo e al multilateralismo, attraverso decisioni condivise, per sorpassare definitivamente l’incubo dazi doganali e ampliare, invece, le opportunità di creare ricchezza attraverso l’export, prima di tutto quello agricolo e alimentare che ci riguarda più da vicino».