Commercio agroalimentare, balzo dell’8% dell’attivo dell’Ue

Continua la frenata della globalizzazione: il rapporto della Commissione sul primo bimestre 2021 mette in evidenza il calo delle esportazioni agroalimentari del vecchio continente (-6%), ma calano molto di più le importazioni (-12,5%), generando un avanzo record di 10,3 miliardi di euro. Il comparto primario si conferma uno dei principali motori dell’economia europea.

I due piatti della bilancia commerciale

Nel primo bimestre del 2021 il valore delle esportazioni agroalimentari dell'UE ha totalizzato 28,5 miliardi di euro (con un calo del 6% rispetto allo stesso periodo del 2020), mentre il valore delle importazioni è diminuito del 12,5% raggiungendo i 18,2 miliardi di euro.

Attivo record

L'avanzo commerciale agroalimentare si è così attestato a 10,3 miliardi di euro, con un balzo dell'8% rispetto al corrispondente periodo del 2020. Sono questi i principali risultati pubblicati ieri dalla Commissione europea nel rapporto mensile sul commercio per gennaio-febbraio 2021.

Il peso della Brexitbrexit

Ila Brexit ha avuto un impatto significativo sul commercio agroalimentare dell'UE con il Regno Unito, con un calo delle esportazioni di 1,13 miliardi di euro e un calo delle importazioni di 1,38 miliardi di euro. In calo anche l'interscambio con gli USA, con il valore delle esportazioni in calo di 287 milioni di euro e quello delle importazioni in calo di 191 milioni di euro (ma per l’Italia le notizie sul mercato a stelleestriscie continuano invece ad essere positive).

In frenata le spedizioni verso est

Ulteriori diminuzioni dei valori dell'export si sono registrate in Russia (-169 milioni di euro), Giappone (-141 milioni di euro) e Arabia Saudita (90 milioni di euro in meno), mentre si registrano notevoli flessioni nei valori delle importazioni per Indonesia (-184 milioni di euro) e Ucraina (-170 milioni di euro).

Ma la Cina splende

Rispetto a gennaio-febbraio 2020, il valore delle esportazioni agroalimentari dell'UE verso la Cina è aumentato di 529 milioni di euro, mentre sono aumentati i valori delle esportazioni anche in Nigeria (84 milioni di euro), Norvegia (75 milioni di euro), e Cile (aumento di 57 milioni di euro). Sul fronte delle importazioni, si registrano valori in aumento per i prodotti provenienti da India (49 milioni di euro), Canada (40 milioni di euro), Serbia (36 milioni di euro) e Nigeria (34 milioni di euro).

Cala il grano, cresce la carne suina

In termini di categorie merceologiche, si registrano significative riduzioni di valore per la maggior parte delle esportazioni agroalimentari dell'UE, in particolare grano (-223 milioni di euro), alimenti per l'infanzia (-214 milioni di euro), superalcolici e liquori (meno 188 milioni di euro) e preparazioni di ortaggi e frutta (-119 milioni di euro). Cresce invece di 124 milioni di euro il valore delle esportazioni di carni suine, con incrementi registrati anche per gli oli di colza e di girasole (in aumento di 115 milioni di euro), pet food (in aumento di 64 milioni di euro), zuppe e salse (in aumento di 31 milioni) e panelli (+22 milioni di euro).

Boom dell’import di soia

Per quanto riguarda i valori delle importazioni, le maggiori diminuzioni sono state registrate per frutta tropicale (in calo di 411 milioni di euro), distillati e liquori (in calo di 194 milioni di euro) e olio di palma e di palmisti (in calo di 187 milioni di euro). Notevoli incrementi dei valori delle importazioni si registrano invece per i panelli (+307 milioni di euro) e i semi di soia (+126 milioni di euro).

Commercio agroalimentare, balzo dell’8% dell’attivo dell’Ue - Ultima modifica: 2021-06-08T09:46:03+02:00 da Lorenzo Tosi

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