Gardini: «Pronti a ricorrere contro la sanzione Ue»

conserve Italia
Maurizio Gardini
Il presidente di Conserve Italia, dopo il “verbale” da 20 milioni dell’antitrust comunitario, annuncia a Terra e Vita la volontà di difendere presso la Corte Europea di Lussemburgo il ruolo della cooperazione e dell’associazionismo agricolo. «Oggi la necessità di difendere i redditi dei soci agricoltori dallo squilibrio di mercato è uno degli obiettivi attribuiti alle associazioni dalla Pac»

Il passato talvolta ritorna, bussa alla porta e chiede di saldare i conti lasciati in sospeso.

Ma nel caso di Conserve Italia il conto del passato appare eccessivamente pesante.

La sanzione da 20 milioni di euro annunciata dalla Commissione Ue lo scorso 19 novembre 2021 (ne abbiamo parlato qui e qui) nei confronti del consorzio cooperativo con sede a San Lazzaro di Savena (Bo) e della sua controllata Conserves France S.A. per violazione delle norme europee sulla concorrenza è infatti frutto di pregiudizi nei confronti dell’associazionismo dei produttori agricoli oggi decisamente superati in seguito ad alcune sentenze e svolte normative europee.

«Non c’è nulla di esecutivo

Maurizio Gardini, presidente di Conserve Italia, ha affrontato questo argomento con Terra e Vita questa mattina a margine dell’evento per la presentazione del Report di sostenibilità 2021 del grande gruppo cooperativo italiano.

Maurizio Gardini al Grand Hotel Majestic già Baglioni di Bologna nel corso della presentazione del Report di sostenibilità 2021 di Conserve Italia

«Occorre innanzitutto precisare che non c’è ancora nulla di esecutivo – ha esordito Gardini-. Siamo di fronte a un verbale di sanzione, non a una sentenza».

La contestazione però è datata: l’accusa mossa da Bruxelles a Conserve Italia è di aver partecipato per più di 13 anni a partire dal 2000, insieme ad altri operatori di mercato (Bonduelle, Coroos e Groupe Cecab, che nel frattempo hanno patteggiato), ad un cartello nel settore delle conserve vegetali in Francia.

«Appunto – ribatte Gardini- si tratta di una faccenda estremamente datata, riferita a un periodo in cui l’Europa non prestava la stessa attenzione che ha oggi nei confronti della concorrenza sleale proveniente da altre parti del mondo e in cui manifestava una minore sensibilità nei confronti dell’esigenza di rafforzare l’associazionismo agricolo».

La necessità di contrastare dumping e pressioni sui prezzi

«Ci si riferisce al mercato francese, dove proprio in quel periodo i produttori stabilivano la base per creare l’associazione dei trasformatori di mais dolce (Aetdm) per contrastare il dumping tailandese su questo prodotto (il più utilizzato dall’industria conserviera in Europa). Un rischio che era concreto, come confermano le successive decisioni dell’esecutivo comunitario cha hanno portato all’elevazione di dazi nei confronti di queste importazioni. La contestazione della Dg concorrenza si riferisce all’azione fatta allora, insieme alle altre aziende, proprio per contrastare le pressioni derivanti dalle politiche di dumping e dallo strapotere della grande distribuzione nei confronti della parte agricola».

La transazione degli altri player

Eppure le altre aziende hanno ammesso il loro coinvolgimento nel “cartello” ricevendo sanzioni pecuniarie a titolo di transazione.

«Anche Conserve Italia ha utilmente cooperato con l’inchiesta, come rileva la Commissione. Il nostro coinvolgimento è sempre stato però decisamente minore. L’idea di costituire un’associazione è partita da Bonduelle che deteneva più del 50% del mercato in Francia, mentre Conserve Italia, con una quota inferiore al 10%, aveva un ruolo più marginale».

«Bonduelle ha deciso di informare la Commissione Ue dell’esistenza di questa associazione dopo aver ricevuto una pesante sanzione dall’antitrust nel settore dei funghi. Grazie a norme europee forse discutibili ha ricevuto l’immunità in virtù di questa autodenuncia, gli altri operatori hanno aderito alla proposta di transazione mentre noi abbiamo espresso un forte dissenso su un’opzione che avrebbe messo in discussione la nostra missione mutualistica nei confronti dei soci produttori».

L’importanza dell’associazionismo agricolo

Ovvero?

«Conserve Italia è un consorzio agricolo di secondo livello. Il sistema cooperativistico rappresenta una peculiarità che vogliamo difendere, così come vogliamo tutelare la possibilità di sostenere il ruolo dei produttori agricoli all’interno di un mercato fortemente sbilanciato. Negli ultimi trent'anni la Politica agricola comunitaria è stata infatti progressivamente liberalizzata e i mercati agricoli dell'Ue sono stati aperti alla concorrenza globale. In questo contesto, ai produttori agricoli è rimasto un solo strumento veramente efficace per rispondere al potere economico molto più forte dei loro omologhi commerciali: l'associazionismo».

«Le contestazioni della Commissione sono infatti oggi superate dall’applicazione del Reg. 2393/2017, la disciplina omnibus fortemente voluta da Paolo De Castro che ha riconosciuto il problema dello squilibrio di forza contrattuale dei produttori agricoli rispetto ai partner commerciali e che ha quindi riformato l’Organizzazione comune di mercato riconoscendo il ruolo delle associazioni dei produttori agricoli nel realizzare gli obiettivi della Pac di “assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola” e di “assicurare prezzi ragionevoli nelle consegne ai consumatori”».

Via al ricorso?

In questo modo la “cieca” tutela della concorrenza non rappresenta più il fine perseguito dal legislatore europeo, ma un semplice strumento per assicurare l’efficienza del mercato unico che però deve sottostare ad altri principi come quelli insiti nella Pac, che ha appena citato. Pensa che questo possa essere una base per un ricorso contro la decisione comunitaria?

«Conserve Italia intende tutelare i propri interessi patrimoniali e quelli dei propri soci. Gli avvocati ci hanno chiesto tempo fino a martedì 7 dicembre per la valutazione degli atti. Il 9 dicembre si svolgerà un Consiglio di amministrazione dopo di che ci muoveremo, molto probabilmente con un ricorso alla Corte europea di Lussemburgo».

Gardini: «Pronti a ricorrere contro la sanzione Ue» - Ultima modifica: 2021-12-03T19:11:10+01:00 da Lorenzo Tosi

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