I Limacidi (volgarmente chiamate “limacce”) sono una famiglia di molluschi gasteropodi terrestri privi di conchiglia presenti un po’ in tutti gli ambienti. Sono particolarmente temuti dagli orticoltori e dagli amanti del giardinaggio in quanto si nutrono di materiale vegetale di ogni tipo, foglie, fiori e porzioni verdi di pianta.
Molto voraci
Nel corso di una sola notte possono arrivare a distruggere completamente una coltura orticola o una bordura divorando le parti tenere e verdi. Su una coltura appena seminata il danno può essere totale ma anche su vegetali già cresciuti il danno causato può essere tale da compromettere la sopravvivenza della pianta.
Tipicamente sono attive nei periodi caratterizzati da temperature più miti e da clima umido (da aprile a giugno e da settembre a ottobre); la loro presenza però si fa sentire anche nel corso di estati particolarmente piovose. Fra gli ortaggi maggiormente soggetti agli attacchi troviamo: spinaci, basilico, tutti i tipi di insalate, cavoli, zucchine, asparagi, spinaci, fragole.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Difficili da trovare
L’abbondanza e l’attività delle limacce è fortemente influenzata dai sistemi colturali (soprattutto dalla lavorazione del terreno), dalle condizioni climatiche (pioggia, temperatura), dal tipo di suolo, dallo stadio vegetativo della pianta e dalla sua appetibilità.
Presenze occasionali possono essere facilmente individuate ricercando gli adulti nelle ore serali o ricercando le tipiche strisce di bava argentata lasciata su piante e terreno. Più difficile, invece, è accorgersi della presenza delle colonie riproduttive con centinaia o migliaia di piccoli gasteropodi appena nati.
Queste colonie sono solitamente posizionate in luoghi molto umidi, ombreggiati e freschi come ad esempio buchi nel terreno, ammassi di erbacce e ramaglie, strati di pacciamatura, zone al di sotto di vasi e sottovasi, teli e cumuli di pietre o di materiali da orticoltura lasciati sul terreno.
Dal momento che ciascun esemplare di lumaca può produrre anche 400 uova in una sola volta, è importante che le nidiate vengano tempestivamente individuate ed eliminate.
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Combattere i limacidi
Nei terreni più colpiti la lotta alle lumache può essere agevolata dall’uso delle trappole per il monitoraggio. Le trappole, sia commerciali sia di produzione artigianale, vanno posizionate a terra e devono trattenere l’umidità e limitare le differenze di temperatura con l’esterno. Quando il rischio di danno da limacce è elevato è indispensabile eseguire il monitoraggio almeno tre settimane prima della semina della coltura e l’uso delle trappole dovrebbe proseguire anche dopo l’emergenza. Le trappole vanno posizionate sul bordo del terreno nel fronte da cui ci si aspettano i primi attacchi di limacce distanziate di almeno cinque metri l’una dall’altra. Utile anche posizionarne qualcuna all’interno dell’appezzamento di terreno. Le trappole vanno posizionate la sera, e il rilievo è da effettuare la mattina successiva prima che la temperatura sia troppo alta. Se il monitoraggio è a lungo termine, è consigliabile spostare le trappole ogni settimana o, perlomeno, rimuovere le lumache ogni volta che vengono osservate.
In caso sia necessario intervenire occorre tenere presente che i prodotti di biocontrollo (fosfato ferrico) hanno generalmente un’efficacia paragonabile a quella dei tradizionali lumachicidi a base di metaldeide anche se spesso agiscono meno rapidamente. L’applicazione di esche granulari protegge la coltura allo stadio sensibile ma non riduce la popolazione nel lungo periodo. Per fare ciò, è necessario attuare metodi di controllo agronomico nell’arco di diversi anni (aratura e coltivazione delle stoppie, soprattutto in condizioni asciutte, coperture intermedie sgradevoli ecc.), o anche modificare il sistema colturale per distruggere l’ambiente di vita delle lumache.