Macro trend nel dopo Covid; politiche di sostegno al mondo agricolo; investimenti (sostenibili, responsabili e al servizio del sistema Paese) in economia reale come leva di sviluppo. Queste le tematiche affrontate nel corso del Forum “Economia e società, tendenze nel dopo Covid-19” organizzato dalla Fondazione Enpaia, l’ente di previdenza del settore agricolo che conta tra i suoi iscritti oltre 8mila aziende e più di 38mila impiegati. All'incontro, tenutosi a Ladispoli (RM), hanno preso parte diversi esponenti del panorama economico e politico italiano per fare il punto sui mutamenti del settore agricolo a causa della pandemia.
Piazza: «Anticipare il futuro per mettere in campo scelte utili per gli agricoltori»
Come gestire l’impatto del nuovo che sta arrivando? Secondo il presidente della Fondazione Enpaia, Giorgio Piazza, sarà importante sviluppare capacità di analisi per «Farsi trovare preparati nell'affrontare il cambiamento. Nel nostro settore, l’agricoltura, l’innovazione da ora in poi viaggerà velocemente. Bisogna avviare una proficua riflessione sulle innovazioni del futuro: dalle nano-tecnologie, all'uso dell’intelligenza artificiale. Si tratta di temi strategici sui quali, in questo momento, è assolutamente importante confrontarsi. L'agricoltura è pronta e dovrà essere pronta a fare la propria parte, Enpaia compresa».
Enpaia, verso una nuova ripartenza
«Il workshop di oggi - ha concluso Piazza - ha consentito alla Fondazione Enpaia di immaginare e proporre la ripartenza. Il dibattito ha rappresentato, altresì, un momento utile per cominciare a fare il punto su come cambierà il mondo del lavoro, dal punto di vista imprenditoriale e per i nostri iscritti. Anche su queste tematiche sarà importante mantenere vivo un confronto allargato e inclusivo».
Baretta: «La filiera agroalimentare sarà protagonista della nuova fase»
«La centralità dell’agricoltura e della trasformazione dei prodotti agricoli nello sviluppo del nostro Paese era già chiara prima della pandemia, con l’agroalimentare decisivo per il made in Italy. Il Covid - ha affermato il Sottosegretario Ministero Economia e Finanze, Pier Paolo Baretta, - ha cambiato abitudini e domande, rendendo essenziale la filiera. Stiamo affrontando una crisi economica, sociale e finanziaria e la ripresa, che sarà lenta, vedrà però nascere nuove imprese, una diversa occupazione e altre strategie finanziarie. L’agricoltura sarà protagonista di questa fase, con tre sfide da affrontare: trasparenza e qualità del prodotto, provenienza made in Italy, distribuzione di vicinato».
Baretta: «Niente Mes fino a fine anno. Utilizziamo bene l’opportunità del Recovery»
Digitale, green applicato, formazione del personale, sostenibilità ambientale e dissesto idrogeologico. Questi i problemi cardine che interessano il nostro Paese sui quali incentrare i progetti per il Recovery fund secondo Baretta. «Il 2021 sarà un anno decisivo sulle impostazioni strategiche. Serve un salto di qualità complessivo».
Sassoli: «Il Parlamento europeo ha fatto il possibile per sostenere le imprese agroalimentari»
Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, specificando che il negoziato sta andando avanti e che l’Italia non è in ritardo nella presentazione dei progetti, ha affermato che «Il Parlamento europeo ha fatto il possibile per sostenere le imprese agroalimentari, con misure a supporto della redditività delle aziende agricole, come la liquidazione in anticipo dei pagamenti diretti e del secondo pilastro, la flessibilità nella gestione dei regimi di aiuto e nella presentazione dei reclami, il monitoraggio del mercato e la gestione della crisi.
La Pac sta subendo un'importante riforma e sono stati proposti tagli significativi al suo bilancio. Il Parlamento ha respinto questo approccio, insistendo sul mantenimento del livello attuale. Inoltre, tra gli obiettivi del Next Generation Eu vi è quello di sfruttare il potere del bilancio Ue per mobilitare gli investimenti e anticipare il sostegno finanziario nei primi anni cruciali della ripresa».
Borriello: «Sulle linee guida del Recovery fund non c'è l’agroalimentare»
«Sulle linee guida del Recovery fund e nella nota di aggiornamento al Def manca l'agroalimentare. La scelta vera da fare - spiega il direttore generale di Ismea, Raffaele Borriello - è prendere consapevolezza della strategicità del settore».
Enpaia, Diacetti: «La Fondazione può contribuire al rafforzamento del sistema-Paese»
Al margine, il direttore generale della Fondazione Enpaia Roberto Diacetti, ha evidenziato «Il ruolo strategico che le Casse di previdenza hanno a sostegno dell’economia italiana, anche in una fase particolarmente complessa. In tale scenario, la Fondazione Enpaia può contribuire al rafforzamento del sistema-Paese con investimenti in economia reale, diretti in primo luogo al mondo agricolo, volti all'ammodernamento delle nostre infrastrutture e sotto il faro di Cassa Depositi e Prestiti. Tutto questo, ovviamente, deve avvenire con criteri di prudenza, di moderazione dei rischi e di redditività per la sostenibilità delle nostre gestioni previdenziali».
Recovery fund per l’agricoltura in arrivo pacchetto da 10 miliardi
Il pacchetto agricolo del Recovery fund, come annunciato da Paolo De Castro, coordinatore S&D in Commissione Agricoltura e relatore sul pacchetto agricolo nel Next Generation Eu, dovrebbe essere votato in Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo entro la settimana del 12 ottobre. «Verranno messi a disposizione già a partire dal 2021, e per tutto il 2022, gli oltre 8 miliardi di euro a prezzi correnti del Recovery Fund destinati alla ripresa economica e sociale delle nostre aree rurali. A questi fondi, verranno sommati i 2,6 miliardi di euro previsti dal bilancio ordinario dell’Unione per finanziare la ripresa nel 2021, per un pacchetto di oltre 10 miliardi di euro a livello Ue. Di questi fondi, ad oggi, andranno agli agricoltori italiani circa 1,2 miliardi».
Come spendere i 10 miliardi di euro del Recovery fund?
Le proposte di Confagricoltura e Coldiretti lanciate durante il Forum Enpaia.
Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti chiede di investire su:
-Infrastrutture, per potenziare le aree interne;
-Logistica avanzata, per raggiungere più velocemente i mercati esteri;
-Digitalizzazione dell’agricoltura per incrementare la produzione e dare forte valore al made in Italy nei mercati esteri;
-Efficientamento energetico, per rilanciare il tema delle energie rinnovabili in agricoltura anche in vista del Green deal.
Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini chiede di investire su:
-Infrastrutture, per aggredire nuovi mercati esteri;
-Banda larga nelle aree rurali e evoluzione del 5G;
-Nuovo piano irriguo, per aumentare qualità e rese;
-Progetto sulla ricerca verde, in ottica Green deal;
-Sviluppo della Cisgenetica e delle NBT;
-Coinvolgere nuove generazioni con politiche a medio lungo termine;
-Energie rinnovabili;
-Piano sulla forestazione, per valorizzare la filiera italiana.