La corposa pubblicazione di 330 pagine, ricca di fotografie storiche, racconta, ripercorrendone le tappe più significative, la storia dell’Istituto superiore “Ciuffelli Einaudi”: polo d’istruzione tecnologico e professionale della città di Todi (Pg). L’istituto, che nel corso dei suoi 160 anni di vita si è sempre contraddistinto per un’offerta formativa di alto livello, oggi punta convintamente lo sguardo verso il futuro del settore agricolo.
La presentazione del volume “L'Istituto Agrario più antico d’Italia. Ragioni e circostanze che portarono alla fondazione della Colonia Agricola di Todi”, scritto da Marcello Rinaldi (già dirigente dell’Istituto Istruzione Superiore Ciuffelli-), è stata organizzata dal Consiglio nazionale Periti agrari a Roma, presso il Palazzo Giustiniani (sede del Senato).
Per l’occasione è stato presentato anche il libro “Augusto Ciuffelli: un uomo al servizio dello Stato” di Umberto Maiorca e Pier Francesco Quaglietti, giornalisti, autori della pubblicazione omaggio al parlamentare e più volte Ministro a cui è intitolata la scuola agraria di Todi e del quale ricorre quest’anno il centenario della morte.
Presenti, tra gli altri, il presidente Consiglio Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati Mario Braga, il sindaco di Todi Antonino Ruggiano, il vicepresidente IXa commissione permanente Agricoltura Senato della Repubblica Mino Taricco, il presidente IXa commissione permanente IX Agricoltura Senato della Repubblica, Gianpaolo Vallardi.
Braga: «La figura del perito agrario rappresenta un pilastro per il settore agro-alimentare e non solo»
Il presidente del Consiglio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati Mario Braga spiega le ragioni dell’importanza di questo volume, dell’Istituto, e della centralità del ruolo dei periti agrari per il nostro Paese.
L’Istituto tra sostenibilità e alternanza scuola lavoro
Oggi l’istituto conta circa 800 studenti. «Sono giovani con una particolare sensibilità al tema della sostenibilità, spiega la neo dirigente dell’Istituto Venusia Pascucci (che succede a Marcello Rinaldi).
Parte integrante dell’istituto, la cui sede è un ex monastero del 1248, è l’azienda agricola in parte in regime biologico. Circa 75 ettari, 4 di vigneto, oliveto, frutteto, serre, un allevamento, un caseificio, una cantina e un frantoio sperimentali.