«Ho iniziato quest’avventura nel 2016. Volevo fare qualcosa di mio in campo, l’agricoltura è diventata la mia passione». Non ha dubbi Debora Turazza, 27enne, proprietaria dell’omonima azienda agricola che si trova a Concamarise (Vr), quando afferma: «L’agricoltura sarà il mio futuro».
Debora, tecnico commerciale, ha iniziato a lavorare come segretaria per l’azienda conto terzi di famiglia subito dopo il diploma. Racconta che inizialmente la scelta di rimanere in azienda fu dettata dal fatto che servisse una segretaria in ufficio.
«Non avevo alcun interesse per il mondo agricolo e l’agricoltura biologica non sapevo nemmeno che cosa fosse. Poi, lavorando in questo settore, a contatto con gli agricoltori, con la natura e i suoi ritmi, me ne sono appassionata».
L’azienda di Debora si estende su un terreno di circa 30 ettari e produce soia biologica, mais, girasole, frumento e radicchio. Il parco macchine è composto da 2 trattori, un Landini da 105 Cv e un Fendt da 125 Cv sul quale è stato installato il sistema di guida satellitare. Sulla seminatrice utilizzata col Fendt è stato installato anche un sistema per il controllo e il monitoraggio della semina di precisione. La soia raccolta viene venduta tutta a un centro di stoccaggio certificato biologico della zona.
«In accordo con i miei familiari, ho deciso di diversificare l’attività aziendale dedicando particolare attenzione alla coltivazione di soia biologica, che non è una coltura semplice, puntando sull’innovazione e sulla sostenibilità. L’agricoltura biologica mi consente di custodire i terreni, rispettare i cicli di vita naturali e avere un valore aggiunto sulla coltivazione e i prodotti ricavati dalla terra. Sono in fase di rodaggio, ma sono decisa nel continuare questa sfida, anche se le difficoltà non mancano: la lentezza burocratica, le politiche che non aiutano il settore cerealicolo e il calo importante di prezzi e marginalità che ha investito il comparto negli ultimi anni, rendono infatti difficoltoso il conseguimento di un guadagno proporzionato agli sforzi e agli investimenti sostenuti. Inoltre per la soia c’è il problema della cimice asiatica. Anche se fortunatamente in questa zona non ne siamo stati colpiti in modo importante, per il biologico ad oggi non ci sono soluzioni. Gli attacchi di cimici in un appezzamento possono portare a una perdita di produzione che può arrivare fino al 30-40%».
Attività contoterzistica
Le altre attività agricole della famiglia di Debora si dividono tra l’azienda di contoterzismo “Agromeccanica Turazza”, nata nel 2004 (che fattura circa 500.000 euro all’anno) e la “Società Agricola Turazza”, costituita quasi 30 anni fa, che fa agricoltura convenzionale coltivando cereali, pisello proteico, loietto da seme ed erba medica, su una superficie di 60 ettari (per un fatturato medio annuo di 150.000 euro). Nelle due aziende lavorano il papà di Debora, Sandro, il fratello Gabriele, le sorelle Emanuela, Chiara e Francesca, lo zio Stefano con suo figlio Vincenzo, e il prozio Demetrio.
Oltre alla scelta di coltivare soia attraverso il metodo biologico, Debora ha deciso di adottare in campo, fin da subito, l’agricoltura di precisione con l’obiettivo, negli anni, di ottimizzare i costi e massimizzare la produttività.
«Grazie all’agricoltura di precisione si possono mettere in sintonia la gestione del terreno e delle colture con le specifiche esigenze di un campo eterogeneo, al fine di migliorare la produzione, minimizzare i danni ambientali ed elevare gli standard qualitativi dei prodotti agricoli. In azienda utilizzo un sistema di guida satellitare AutoTrac di John Deere integrato che consente di aumentare la produttività riducendo i costi e migliorando l’efficienza della sterzata assistita. Ha una precisione di circa 3 centimetri tra una passata e l’altra, mentre la correzione RTK ha una precisione di circa 2,5 centimetri. Questo permette di gestire facilmente linee dritte, curve, circolari anche in condizioni di scarsa visibilità. Inoltre questo sistema gestisce con facilità le funzioni di trattore e attrezzo, i cambi marcia e l’attivazione dei tiranti nei momenti di preciso interesse. Il segnale RTK ci consente di registrare i confini per la mappatura del campo una sola volta, successivamente sarà già disponibile e visualizzabile sul display in cabina.
Le dimensioni delle diverse attrezzature quali seminatrice, strigliatore e sarchiatrice e degli appezzamenti di terreno sono stati registrati, in modo tale che il sistema di guida assistita consenta al trattore e all’attrezzo di stabilire e successivamente seguire le linee guida evitando danni al raccolto».
Falsa semina e strigliatura
Debora specifica che la preparazione del terreno per la coltivazione di soia avviene in inverno per permettere alle malerbe di nascere (falsa semina). Dopo 15 o 20 giorni di lavorazione del terreno, prima della semina, si passa con lo strigliatore meccanico per eliminarle.
«Al momento della semina – specifica Debora – sono state registrate la larghezza, la distanza e il numero delle interfile. Ciò mi consente di non effettuare sovrapposizioni e salti nel campo e in capezzagna, di avere una distanza regolare delle piante e una condizione di crescita omogenea. Successivamente, a cadenza settimanale, si passa con lo strigliatore per il diserbo meccanico. Vista la fragilità e la delicatezza delle piantine nate da poco, si dovrà aumentare l’elasticità del dente per non provocare danni alla coltura. Quando la soia avrà raggiunto i 5-10 centimetri di altezza verrà utilizzata la sarchiatrice per continuare la lotta contro le infestanti».
Nonostante l’investimento iniziale di 43mila euro che Debora ha affrontato per lo sviluppo tecnologico, i risultati in campo dei primi due anni di attività sono soddisfacenti. In base alle prime sperimentazioni, l’agricoltura di precisione permette di ottenere maggiori risparmi sul seme, grazie alla riduzione delle sovrapposizioni, e sul gasolio, grazie alla possibilità di effettuare interventi mirati e di precisione.
«La precisione al momento della semina e successivamente il diserbo meccanico consentono di intervenire in modo mirato ed efficace – afferma Debora –. I benefici più evidenti sulla coltivazione di soia si sono riscontrati sia nelle tempistiche che nelle modalità di intervento sulla coltura. Ne consegue che durante la semina effettuata con sterzata assistita si riesce a lavorare anche su terreni privi di punti di riferimento, evitando di effettuare sovrapposizioni e salti di fila. I successivi interventi per rimuovere meccanicamente le erbe infestanti vengono programmati ed eseguiti rapidamente grazie all’impostazione di velocità e precisione controllata dal sistema che segue esattamente la stessa linea guida per mantenere la distanza perfetta dalla piantina evitando di creare danni».
Imparare il mestiere
Tra gli obiettivi futuri di Debora c’è prima di tutto la formazione: «Devo e voglio imparare bene il mestiere; il settore biologico e l’agricoltura di precisione offrono molti spunti di miglioramento, ho già iniziato a seguire dei corsi, mi voglio specializzare in questi ambiti. Penso che il settore agricolo abbia molto da insegnare ai giovani, che a loro volta dovrebbero essere più rispettosi nei confronti di chi ha maggiore esperienza. Non è un lavoro semplice, ma la terra è generosa e riconoscente con chi la rispetta. Se può essere difficile per un giovane maschio, sicuramente per una ragazza lo è ancora di più. Bisogna essere determinate e avere carattere. Sono convita che a noi giovani spetti il compito di rendere il settore sempre più innovativo, dobbiamo riuscire ad abbattere l’incredulità e i pregiudizi, figli di una scarsa conoscenza, che a volte hanno gli agricoltori che hanno sempre fatto a mento di questi mezzi».
tab. 1 Fatturato e produzione Azienda agricola Turazza Debora | ||
MEDIA 2016-2018 | MEDIA FATTURATO PER COLTURA (€) | PRODUZIONE MEDIAPER COLTURA (T) |
Soia I-II raccolto | 15.533,33 | 30,25 |
Girasole | 1.590,00 | 5,22 |
Mais | 28.333,33 | 49,31 |