Paolo Girelli è il nuovo presidente di Assofertilizzanti – Federchimica, l'organizzazione che riunisce gran parte delle imprese del settore.
In occasione dell’assemblea che ha eletto il nuovo presidente, Assofertilizzanti ha organizzato un convegno sul tema della salute e della fertilità dei suoli per una produzione agricola sostenibile.
«Le imprese del comparto sono da sempre impegnate nella promozione di un uso corretto dei fertilizzanti per promuovere un’ottimizzazione del loro utilizzo, garantendo la loro funzionalità ed efficacia e, allo stesso tempo, tutelando la salute dei suoli e dell’ambiente», ha dichiarato Girelli, che è anche presidente di Ilsa (Huber). «Per questo motivo l’industria continua a investire nella ricerca di prodotti e tecnologie sempre più innovative da portare in campo», se possibile riducendo i tempi affinché questo avvenga, spesso ad oggi troppo lunghi. L'obiettivo è quello di «mantenere la fertilità dei suoli attraverso l’apporto bilanciato dei nutrienti necessari, evitando potenziali carenze e inutili sprechi».
Tecnologia, chiave per l'efficienza
È stato Francesco Morari, professore di agronomia e fisica del suolo all'Università di Padova, a introdurre l'argomento: «La direttiva sul monitoraggio e la resilienza del suolo, approvata dall'Unione Europea di recente, ha avuto il merito di introdurre il concetto di salute del suolo, definita come capacità del suolo di funzionare come un sistema vivente e di fornire servizi ecosistemici. Questo va oltre il semplice concetto di qualità del suolo, perché vengono considerati anche altri parametri come l'eccesso di nutrienti (azoto e fosforo), la contaminazione da pesticidi e metalli pesanti, l'acidificazione e la riduzione del contenuto idrico.».
A tal, proposito, ha continuato Molari, «L’agricoltura 4.0 ha il potenziale di raggiungere efficienze molto elevate nell'utilizzo degli input agronomici, come l’acqua e l’azoto, consentendo di mantenere alti livelli produttivi nel rispetto dell’ambiente».
«Tuttavia, l'adozione di queste tecnologie in Italia», ha spiegato Morari, «è ancora in una fase iniziale e incerta. Questo cambiamento è particolarmente influenzato dal ricambio generazionale nel settore primario, dalla creazione di nuove figure professionali e dal futuro ruolo dei contoterzisti, che potranno espandere l'uso dell'agricoltura 4.0 e farla diventare un punto di riferimento all’interno delle aziende agricole, a patto che possano però accedere anche loro al Psr. Per favorire questa transizione, sarà fondamentale garantire l’accessibilità alla tecnologia digitale e a internet anche nelle aree più remote del Paese, oltre a fornire assistenza tecnica agli agricoltori. Inoltre, è importante assicurare la redditività per le piccole e medie imprese che investono in queste tecnologie».
Italia all'avanguardia, ma normativa va adeguata
In collegamento era presente anche Bruno Caio Faraglia, dirigente del Servizio fitosanitario centrale, produzioni vegetali della Direzione generale dello sviluppo rurale del Masaf. «Il settore dei fertilizzanti italiano è un'eccellenza sia in termini di innovazione tecnologica, sia in termini produttivi e di organizzazione della produzione. Dobbiamo, quindi, preservare questa leadership riconosciuta a livello europeo, garantendo prodotti di qualità sotto il profilo nutritivo e della tutela ambientale. Per farlo, abbiamo bisogno di dotarci di un quadro normativo moderno, che valorizzi cicli produttivi corretti e trasparenti e, allo stesso tempo, che sia in grado di utilizzare al meglio le materie prime, anche in un’ottica di economia circolare», ha detto Faraglia.
Ripartire dalle radici
«Sono convinta che i cambiamenti ambientali che stiamo osservando in questi ultimi anni costringano da subito il mondo agricolo a ripensare, e ridefinire, tecniche agronomiche efficaci e sostenibili», ha commentato Monica Guizzardi, responsabile ufficio tecnico Apo Conerpo. «L'incremento delle temperature medie e il carattere delle attuali precipitazioni, non distribuite nel tempo, ma cumulate e di forte intensità, sono condizioni inedite per noi operatori e per le nostre colture e ci pongono in forte difficoltà. Occorre trovare rapidamente risposte: dalla ricerca un'indicazione importante riguarda la necessità di ripartire "dal basso", dalla fisiologia delle radici, e dalle caratteristiche del suolo che le ospita», ha concluso Guizzardi.
Un settore da un miliardo di euro
Le 61 imprese che aderiscono ad Assofertilizzanti realizzano oltre il 90% del fatturato italiano del comparto, che nel 2023 si è attestato al di sopra del miliardo di euro. Le industrie del settore impiegano in Italia circa 2.500 persone con una predominanza di imprese a capitale italiano.
Nel corso dell'assemblea sono stati eletti anche i nuovi presidenti dei gruppi merceologici:
- Massimo Rossini (concimi minerali);
- Luigi Petralli (fertilizzanti organo - minerali, organici, ammendanti e substrati);
- Stefano Tagliavini (fertilizzanti specialistici).