Pomaria torna dopo due anni e fa il pieno di presenze

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Oltre ventimila visitatori per la rassegna dedicata ai prodotti ortofrutticoli della Valle di Non

Dopo due anni di sospensione a causa delle restrizioni covid è tornata Pomaria, la festa della mela Dop della Valle di Non e di Sole e di tutti i prodotti agricoli e artigianali delle Valli del Noce giunta alla sedicesima edizione. Si è trattato di un ritorno alla grande perché nel fine settimana dal 15 al 16 ottobre oltre ventimila persone hanno avuto modo di visitare gli splendidi borghi del paese di Casez, dove la manifestazione era nata tanti anni fa. Secondo il sindaco di San Zeno-Casez, Martin Slaifer Ziller «si è trattato di una edizione record che ci rende orgogliosi e rende merito a tutte le persone che hanno lavorato per realizzare l’evento».

Certo, ha contribuito anche il bel tempo che invogliava ad una passeggiata, ma anche il fatto che Casez è un qualcosa di unico con i suoi palazzi patrizi, le antiche cantine dai soffitti a volta e la piazzetta in centro al paese tutta circondata da palazzi storici. Anche il presidente della Strada della Mela Andreas Sicher, parla di un successo di visitatori in buona parte provenienti da fuori regione che hanno voluto visitare questa manifestazione che da pomologica si è sempre più trasformata in evento di tutti i sapori e i saperi della valle e non solo come i soci della Strada dei Formaggi e delle castagne. Ecco allora gli stand delle bollicine nonese fatte con il Groppello dalla cantina Laste Rosse, il Groppello fermo e gli altri vini di Revò. Oltre 50 espositori e stand di vendita a fianco ai punti di ristoro con i classici piatti nonesi. «Un grande ritorno peri nostri soci» precisa Sicher.

Spazio alla ricerca dedicata alla sostenibilità

Tra le novità i laboratori dedicati alla sostenibilità e ancora più spazio per le attività a Pomaria on the Road che si è conclusa domenica 16 ottobre dopo 15 giorni di attività. Ma è stata riservata ancora maggiore attenzione alle tematiche ambientali, grande scommessa per la frutticoltura di queste valli. Su questi temi anche la presenza della Fondazione Mach con le mele del passato e quelle del futuro ottenute dalle varietà resistenti, ma anche con laboratori agroalimentari che hanno coinvolto studenti ed insegnanti oltre al meleto di nuova progettazione, ossia il meleto guyot innovativa forma di allevamento del melo messa a punto da Fem. Fino a test di maturazione delle mele che i tecnici della fondazione eseguono per dare il "la" al momento giusto per iniziare il raccolto. Ma anche la produzione del succo di mela diventato molto di moda anche tra i frutticoltori grazie all’apprendimento per produrlo avuto dai nuovi frutticoltori all’Istituto Agrario di San Michele. Gli esperti del CTT, hanno spiegato come si evolve la qualità della mela nel corso dei processi di maturazione e durante la conservazioni, oltre alle varietà resistenti che avranno un ruolo sempre più importante in futuro.

Pomaria torna dopo due anni e fa il pieno di presenze - Ultima modifica: 2022-10-18T17:58:10+02:00 da Simone Martarello

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