«Rivedere le modalità di definizione del prezzo delle nocciole piemontesi, potenziando le commissioni di rilevamento dei prezzi, istituite presso le Camere di Commercio di Cuneo e, dall’anno scorso, di Asti».
La proposta viene dal Governatore del Piemonte Alberto Cirio. Sul tema il presidente della Regione, proprietario di corileti nelle Langhe, è tornato a più riprese: l’ultima il 27 maggio, a Cherasco (Cuneo) durante il convegno annuale di Confagricoltura.
L’esempio del Moscato
«La Camera di commercio aggiorna il prezzo in base alle fatture di vendita delle settimane precedenti presentate volontariamente dai contraenti: una dinamica che non funziona». «Dobbiamo cambiare le regole, andando verso un organismo capace di incidere con più forza sulle quotazioni delle nocciole per valorizzare la qualità della varietà Tonda Gentile delle Langhe».
Il modello al quale Cirio guarda è la commissione paritetica del Moscato, «nella quale siedono sia esponenti dei produttori che della parte industriale», ha proseguito il presidente.
Oggi, le commissioni non hanno una funzione d’indirizzo ma si limitano a una ricognizione a posteriori sui prezzi praticati sul mercato: alle operazioni partecipano nove membri scelti fra emissari di Coldiretti, Cia e Confagricoltura, delegati dei produttori e degli sgusciatori.
Si riunisce ogni 15 giorni e, in base ai dati di vendita comunicati dagli operatori, pubblica una quotazione media della Tonda gentile trilobata e del prodotto a marchio Igp. Queste modalità hanno generato, durante il mercato 2022, aspre polemiche: lo scorso agosto, durante la Fiera di Cravanzana, agricoltori e industriali non trovarono l’accordo sul prezzo iniziale. Il risultato fu il blocco delle transazioni per alcune settimane, impedendo i rilievi della Camera di commercio.
“Prezziari anti volatilità”, la proposta di uno sgusciatore
Fabio Canova, titolare de La gentile di Cortemilia, una delle industrie sgusciatrici, fa parte della commissione di Cuneo. «Fissare un prezzo unico – puntualizza - sarebbe limitare la concorrenza».
«Sarei favorevole a un prezziario indicativo, valido per 3 o 5 anni, determinato in base a fasce di qualità che contemplino lievi oscillazioni in sede di contrattazione». In questo modo si tutelerebbero i corilicoltori e si eviterebbero le fluttuazioni spropositate, responsabili dell’allontanamento dei clienti dal mercato della Tonda gentile».
Nell’immediato l’attenzione è volta a evitare la sovrapposizione di indicazioni che ha caratterizzato il 2022, quando «ai prezzi della Camera di commercio di Cuneo si sono affiancati i rilevamenti dell’analoga commissione costituita ad Asti. I due organismi non deliberavano lo stesso giorno: così, fra le due province, i valori variavano di 20 centesimi il punto resa per lo stesso prodotto». Per ovviare all’inconveniente, precisa Canova, «è stata proposta la riunificazione dei due enti, così da avere un prezzo unico a livello regionale».
Il rischio di prezzi non veritieri
Che qualcosa debba cambiare lo pensa anche un altro membro della commissione, Nicoletta Ponchione che, nel gruppo, rappresenta Confcooperative. «Alcuni aggiustamenti alle procedure sono necessari: abbiamo chiesto a quanti vengono contattati, per riferire sulle transazioni, di inviare i contratti di vendita, di norma coperti da riservatezza».
«Lo scorso anno avevamo avuto l’impressione che non venissero comunicati dati veritieri, influendo così sul prosieguo delle contrattazioni. Dalla campagna 2022, inoltre, siamo passati al principio della media ponderata per la formulazione dei bollettini: ci è sembrato il metodo migliore».
Il sistema, quindi, non riesce a prevenire la fluttuazione delle quotazioni, ma la asseconda, prendendo atto dei dati trasmessi: «La determinazione del prezzo delle nocciole – continua POnchione-, come di qualsiasi altro bene è frutto della contrattazione tra chi detiene il prodotto e chi lo vuole comprare. Sulle quotazioni influiscono anche la variabilità delle rese determinata, in ultimo, dai cambiamenti climatici e dall’alternanza produttiva della cultivar tonda gentile trilobata, la più diffusa in Piemonte».
I contratti triennali di Asprocor
In attesa di sviluppi, intanto, qualcosa si è già mosso: per cercare di ovviare alla situazione, dalla campagna 2022 Piemonte Asprocor, organizzazione che raggruppa 600 produttori fra Cuneese, Astigiano e Alesandrino, ha deciso di sperimentare una nuova strada, stipulando contratti triennali a prezzi bloccati, direttamente con le aziende utilizzatrici.
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