Acqua, 20milioni di metri cubi in meno su 110mila ettari

Stefano Anconelli alla presentazione dei dati del progetto Positive
La ricerca del Cer ha evidenziato che si può risparmiare moltissimo sull’irrigazione delle colture tipiche in Emilia-Romagna. L'immagazzinamento di acqua in invasi adeguati e l'utilizzo di moderne tecnologie contribuiscono a incrementare le sicurezze degli imprenditori agricoli oggi sempre meno garantiti di fronte all’incertezza del clima. Le prime indicazioni del progetto Positive

La presentazione pubblica del progetto Positive all’Università di Parma, che ha coinvolto nei giorni scorsi numerosi partner e atenei con capofila Cidea (Centro Interdipartimentale per l’Energia e l’Ambiente) ha consentito di scoprire le frontiere più avanzate in tema di risparmio idrico in agricoltura grazie alla ricerca scientifica e alla tecnologia applicata all’irrigazione di precisione.

All’incontro, a cui ha preso parte anche l’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico e Green Economy, Lavoro e Formazione Vincenzo Colla e il Magnifico Rettore dell’università ospitante Paolo Andrei, ha presentato il frutto degli studi agronomici realizzati nei laboratori di Acqua Campus di Budrio (Bo) Stefano Anconelli direttore ricerca e sviluppo agronomico del Cer (Canale Emiliano Romagnolo).

 Integrazione dei dati disponibili

Le informazioni illustrate sono da considerarsi rilevanti perché ci consentono di apprendere come oggi sia importante riuscire a integrare i dati satellitari con quelli che derivano direttamente dal bilancio idrico del sistema “intelligente” Irriframe dei Consorzi di Bonifica associati ad Anbi.

Acqua Campus, stazione sperimentale del Cer

L’immagine dettagliata dello status e della vigoria della vegetazione presa in esame consente ora di ottenere un consiglio per l’irrigazione sempre più mirato, in base al reale sviluppo e stadio di maturazione. Ed in questo scenario, già di per sé approfondito rispetto al recente passato, se l’imprenditore agricolo informato dispone anche di adeguata tecnologia di irrigazione a rateo variabile 4.0, può ottenere, in tempo reale, la misura più corretta della quantità di acqua che potrà distribuire senza disperderne nemmeno una goccia in ognuna delle aree del suo campo in funzione del progressivo sviluppo della coltura e dei suoi consumi.

Da 150 a 200 metri cubi in meno per ettaro

«Il sistema – ha sottolineato Anconelli – consente di risparmiare fino a 150-200 metri cubi per ogni ettaro considerato. Una simulazione realizzata basandoci sui dati più attuali del 2020, considerando solo le superfici emiliano romagnole coltivate a mais e pomodoro di circa 110 mila ettari, equivarrebbe quindi ad un risparmio idrico di circa 20 milioni di metri cubi annui».

Sperimentazione nell'ambito del progetto Positive

Le finalità del progetto Positive (Protocolli operativi scalabili per l’agricoltura di precisione) ci portano dunque a un servizio di consiglio irriguo e fertirriguo in grado di organizzare ed elaborare i flussi di dati a disposizione grazie alle informazioni satellitari e da quelle derivanti dai sensori posizionati in campo in mappe leggibili da macchine irrigatrici interconnesse per l’irrigazione a rateo variabile.

Verso un’irrigazione 4.0

A conclusione delle attività, Positive rende così disponibili dei protocolli operativi aperti per interconnettere i componenti che abilitano l’irrigazione di precisione in Emilia-Romagna, come dimostrato attraverso un sistema informativo aziendale che serve anche da pannello di controllo per l’irrigazione 4.0. Con l’irrigazione di precisione di Positive si ottiene il miglioramento delle colture con una riduzione dei consumi idrici e anche di quelli energetici. Inoltre, grazie ai consuntivi degli interventi eseguiti, l’agricoltore può creare un proprio archivio di esperienze d’irrigazione associate alle proprie specifiche colture e alle personali rese stagionali.  

 Un forte sostegno agli agricoltori

Dalmonte
Il presidente del Cer Nicola Dalmonte

«La siccità prolungata in numerose aree aride regionali durante l’anno – ha commentato il presidente del Consorzio di secondo grado per il Canale Emiliano Romagnolo Nicola Dalmonte – stimola notevolmente la ricerca tecnico/scientifica dei nostri laboratori in campo e incentiva e consolida, come in questo caso, le collaborazioni fattive con le università e i portatori di interesse; ricerca che conduce all’impiego dei sistemi più sofisticati ed innovativi per risparmiare risorsa.

Oggi, immagazzinare acqua grazie alla costruzione di invasi adeguati alle necessità e al contempo impiegare moderne tecnologie può contribuire ad incrementare le sicurezze di imprenditori agricoli sempre meno garantiti di fronte all’incertezza del clima e delle sue ripercussioni territoriali che è evidente non sono più a carattere straordinario, ma si ripresentano gravi ogni stagione».

Acqua, 20milioni di metri cubi in meno su 110mila ettari - Ultima modifica: 2021-12-09T15:00:47+01:00 da Alessandro Maresca

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