Università, continuano a calare le immatricolazioni per gli studi agrari

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Per il terzo anno consecutivo calano gli iscritti, nonostante le immatricolazioni totali nelle università italiane siano in crescita. Aumentano invece i laureati in materie agricole, frutto dell'incremento degli ingressi nel periodo 2010-2015. In Italia sono ancora troppo pochi i manager di aziende agricole laureati

Per il terzo anno consecutivo nelle Università italiane le immatricolazioni ai corsi di laurea che hanno a che fare con l'agricoltura e l'agroalimentare sono in calo (-3% nell'anno accademico 2018/19 rispetto al precedente). A certificarlo sono i dati pubblicati dall'anagrafe universitaria del Miur elaborati dal centro studi di Confagricoltura. Crescono invece i laureati, frutto dell'aumento delle iscrizioni del periodo 2010-2015.

Immatricolazioni, prevale l'indirizzo agroforestale

Negli ultimi anni le iscrizioni agli atenei italiani sono in aumentate, mentre è diminuito l'appeal per le materie agrarie. Nell’anno accademico 2018/19, le immatricolazioni ai corsi di laurea in materie “agroalimentari” (indirizzi agroforestale, zootecnico, alimentare), sono diminuite del 3% (8.249) rispetto all’anno precedente. In generale le immatricolazioni sono cresciute dell’1,8% (298.614). È il terzo anno che si verifica questa tendenza. Infatti, le iscrizioni sono passate dalle 9.232 del 2015/16 alle 8.249 del 2018/19. Un calo di poco meno di mille unità, pari all'11,6%.

Tra gli studenti che hanno scelto corsi di laurea agroalimentari, il 42% ha optato per l'indirizzo agroforestale (3.500 matricole), il 38% l'indirizzo alimentare (3.150 iscritti), il 20% la zootecnia (1.650 studenti). Sul totale delle immatricolazioni di settore, le donne hanno rappresentato poco meno del 45%. Anche questo è un dato in leggero dopo il massimo raggiunto nel 2015/16, quando le matricole donne furono il 46,15% del totale.

Laureati, l'alimentare vince sull'agrario

I dati relativi agli studenti che hanno conseguito la laurea triennale evidenziano invece una crescita, sia in generale (225.454 lauree triennali o a ciclo unico, +2%), sia per le lauree in materie “agroalimentari” (5.833 lauree triennali, +11%). Queste ultime sono state “agrarie” per il 46%, “alimentari” per il 39%, “zootecniche” per il 15%.
Hanno segnato un incremento superiore (2.495, +13%), le lauree di secondo livello (magistrale, già specialistica) in materie “agroalimentari”, dove prevale l’indirizzo alimentare (954), sull’agrario (836), il forestale (302), lo zootecnico (258) e il biotecnologico agrario (145).

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L'agricoltura italiana ha bisogno di laureati

Il censimento dell’agricoltura del 2010 ha rilevato 13mila capi azienda laureati in “agraria”, circa il 22% dei 60mila laureati in “agraria” usciti dalle università tra il 1980 e il 2010. Tra il 2010 e il 2020, i nuovi laureati in “agraria” si stimano in circa 43mila. Confagricoltura ipotizza che il prossimo censimento dell’Agricoltura, anche per effetto delle politiche in atto per incentivare il subentro dei giovani nella conduzione di aziende agricole, potrebbe rilevare circa 10 mila nuovi “capi azienda” laureati in “agraria”.

Questo dovrebbe contribuire a ridurre l’anzianità dei manager agricoli italiani che vede il 41% di età superiore ai 64 anni e solo l’8% di età inferiore ai 40 anni (dati Eurostat 2016) .

Pur tenendo conto del grande patrimonio di esperienza agricola maturato nel nostro Paese e del sistema consulenziale che supporta i produttori - scrive il centro studi dell'organizzazione professionale - si tratta di un valore minimo, soprattutto davanti alla necessità di far fronte a nuove e complesse condizioni di esercizio dell’attività agricola (mutamenti climatici, uso appropriato della chimica, agricoltura di precisione, volatilità dei mercati, ruolo crescente di internet nella gestione dei rapporti diretti con i consumatori ecc.). Soprattutto in un Paese come l’Italia, dove la produzione agricola e l’industria alimentare rappresentano, col made in Italy agroalimentare, una quota rilevante del Pil e dell’export.

Scarica il report di Confagricoltura

Università, continuano a calare le immatricolazioni per gli studi agrari - Ultima modifica: 2020-02-25T13:00:00+01:00 da Simone Martarello