Qual è il modo migliore per conciliare l’esigenza di rafforzare la competitività delle aziende agricole, così da sfamare una popolazione mondiale in continua crescita, e prendersi contemporaneamente cura del nostro pianeta alle prese con la doppia emergenza ambientale e climatica? È su questa sfida che Syngenta ha voluto chiamare al confronto stakeholder di tutto il mondo per trovare una soluzione.
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350 messaggi in bottiglia
Un appello a cui, proprio come nella canzone dei Police, hanno risposto più di 350 “messaggi in bottiglia”: è questo infatti il risultato della maratona delle “Listening Session”, tre mesi di fertile confronto con associazioni ed enti che in qualche modo hanno a che fare a livello mondiale con l’agricoltura, l’ambiente o la sostenibilità.
Alexandra Brand, già direttore regionale dell’area europea, ha assunto dallo scorso anno l’innovativo ruolo di Chief Sustainability Officer. Un incarico in stretto riferimento con l’amministratore delegato Erik Fyrwald che le consente di guidare la Business Sustainability Function creata da Syngenta per portare avanti la futura agenda dell’azienda sulla sostenibilità e di fornire anche le linee guida per le attività di Regulatory Affairs, Sustainability and Stewardship, External Affairs and Communications. Abbiamo raggiunto Alexandra Brand a Bruxelles per un’intervista esclusiva in occasione del Forum for the future of agriculture (clicca per leggere la cronaca dell'evento).
Parte da questo incarico inedito il nuovo percorso di Syngenta in favore della sostenibilità?
«Il nostro business - risponde Brand - è fortemente collegato al concetto di sostenibilità e, in effetti, ciò che Syngenta desidera ottenere con questo ruolo di Chief Sustainability Officer è quello di individuare un nuovo percorso che parte dalla ricerca e sviluppo e arriva alle iniziative a supporto delle filiere, un modo diverso di innovare sia per il futuro delle aziende agricole che in favore dell’intera società. Lo scorso anno abbiamo investito 1,4 miliardi di euro per offrire prodotti sempre nuovi ed efficaci. Oggi, attraverso il lavoro quotidiano del nostro team, vogliamo mettere questa innovazione al servizio delle aziende agricole per aiutarle ad essere più sostenibili, tutelando il suolo, la biodiversità e riducendo l’impatto ambientale.
Per riuscirci dobbiamo capire concretamente qual è l’impatto dei cambiamenti climatici sul lavoro dei produttori agricoli, quali implicazioni ha sulla qualità e sull’erosione del suolo, che cosa significa veramente fare i conti con la spada di Damocle delle carenze idriche. Abbiamo la responsabilità di individuare le soluzioni per consentire ai produttori di rispondere alle aspettative dei consumatori sulla qualità del cibo, ma anche sul modo in cui questo cibo viene prodotto.
Le Listening session sono servite proprio per questo: abbiamo incontrato e ci siamo confrontati con stakeholder di tutto il mondo e, di conseguenza, abbiamo deciso di accellerare il nostro modo di agire».
Tre impegni precisi
Come viene rifocalizzata la strategia di Syngenta?
«La condivisione di obiettivi con così numerose realtà di riferimento della società civile ci spinge a focalizzarci su tre impegni. Il primo deriva da un’attenzione ancora più marcata verso le esigenze della società e dell’ambiente, con nuove soluzioni sviluppate secondo principi di sostenibilità verificate esternamente e con un portfolio prodotti definito in costante contatto con agricoltori e stakeholder per orientare il nostro sforzo di innovazione su obiettivi condivisi».
«Il secondo impegno riguarda la volontà di ridurre ulteriormente i residui nelle colture e nell’ambiente mantenendo inalterate le rese e le qualità delle produzioni agricole. Un obiettivo incentrato su strumenti e pratiche, anche digitali, per la razionalizzazione degli impieghi e la riduzione della deriva e degli inquinamenti puntiformi e che si allargherà alla gestione della salute del suolo e alla protezione dall’erosione».
«Il terzo impegno riguarda la volontà di investire su ciò che veramente conta per i coltivatori e per l’ambiente. Un impegno che implica la necessità di costruire una visione comune attraverso una più stretta collaborazione con agricoltori, Università e gruppi ambientalisti per ricercare e sviluppare nuove soluzioni adatte a mercati attenti al tema della sostenibilità».
Obiettivi impegnativi, anche perchè l’approccio alla sostenibilità cambia spesso nei diversi Paesi e nei diversi mercati.
«Questo è assolutamente vero. Si vede anche in un Paese importante come l’Italia, che conosco bene: qui l’impatto del global warming varia notevolmente non solo tra Nord e Sud, ma anche tra areali apparentemente simili».
«Per rendersene conto basta percorrere la valle padana ed osservare il diverso impatto delle annate siccitose su una coltura esigente come il mais. Il climate change aumenta poi la frequenza dei fenomeni agrometeorologici estremi e questo comporta la necessità di far fronte, quasi contemporaneamente, alle conseguenze della siccità per estati sempre più secche o dell’eccesso di piogge e inondazioni primaverili».
«E un problema sempre più grave, soprattutto nel Sud, è quello dell’erosione dei suoli. Il nostro impegno diventa così quello di individuare, zona per zona, le diverse soluzioni: che cosa possiamo fare in termini di cover crops? Cosa possiamo fare per migliorare i modelli di gestione delle malattie? Come possiamo innovare per aumentare la resilienza delle colture? E soprattutto: come possiamo fare per comunicare questi sforzi corrispondendo alle aspettative di consumatori di mercati mondiali che cambiano così velocemente? Alla velocità si risponde con la velocità e per questo abbiamo deciso di imprimere una forte accelerazione alla nostra attività di innovazione in favore delle filiere agricole e della società.
Una nuova generazione di agricoltori
Un nuovo focus per la vostra strategia che vi sta portando a definire un futuro diverso. L’agricoltura riuscirà a rimanere al passo?
«Sono molto ottimista sulla capacità d’innovazione dell’agricoltura. Anche perché stiamo imparando sempre di più su come utilizzare la tecnologia e su come possa essere utile per la sostenibilità economica dell’azienda agricola. Ancora una volta bisogna essere flessibili, per applicare soluzioni differenti in ogni realtà produttiva. È un grosso impegno, ma sappiamo che si sta sviluppando una nuova generazione di agricoltori aperta all’innovazione tecnologica e con molta voglia di sperimentare.
L’agricoltura è la loro vita e questa passione consente di ottenere buoni risultati per l’ambiente, per la società e anche per il loro business».
Il triplice impegno di Syngenta per un’agricoltura sostenibile:
- innovazione orientata alle esigenze della società e dell’ambiente;
- massima riduzione dei residui nelle colture e nell’ambiente;
- investimenti mirati a tutela degli agricoltori e dell’ambiente.
Le fasi successive includeranno ulteriori confronti con gli stakeholder per definire con precisione gli obiettivi e le metriche per queste aree di attività in vista della prossima fase di sviluppo del The Good Growth Plan che sarà avviata nel 2020.
Gli strumenti per la sostenibilità
Tecnologie digitali. Syngenta favorisce la diffusione di tool che consentano il controllo da remoto e il crop scouting attraverso smartphone per arrivare alla distribuzione precisa e a rateo variabile degli input tecnici.
Target zero impact. Per minimizzare le dispersioni Syngenta si avvale di ugelli a induzione d’aria per ridurre la deriva, di sistemi per la gestione e il lavaggio delle irroratrici come Heliosec e di cover crop per evitare le dispersioni per erosione e ruscellamento. Le indicazioni per una gestione più sostenibile di queste applicazioni sarà presto diffusa attraverso l’etichettatura e siti dedicati.
Operation Pollinator. Le strisce fiorite per favorire l’attività dei pronubi sono un’attività concreta a supporto della biodiversità.
Tutela del suolo. Syngenta è impegnata in iniziative di partnership in alcune aree del mondo per favorire sistemi sostenibili che consentono di ristrutturare e rigenerare la salute del suolo. Un obiettivo che si raggiunge anche attraverso tecnologie di concia e gestione del seme che consentono di contenere gli input e i fabbisogni idrici
Breeding. Tra gli obiettivi del miglioramento genetico di Syngenta vi è anche quello di rispondere agli stress ambientali, ad esempio con lo sviluppo di varietà ibride di frumento che hanno la capacità di ridurre il fabbisogno in nitrati e agrofarmaci.
Approccio olistico. Nel lungo processo che porta allo sviluppo di nuove soluzioni crop protection non si tiene conto solo di fattori come l’efficacia, ma anche della resilienza, sicurezza per l’uomo e l’ambiente, il rapporto qualità/costi, la specificità per l’integrated pest management ecc.
Agricoltura famigliare. Attraverso la Syngenta Foundation for Sustainable Agriculture l’azienda favorisce, soprattutto in Africa e Asia, progetti per lo sviluppo di economie agricole famigliari.
Investimento continuo e risposte ai consumatori
Nel 2018 Syngenta ha investito 1,4 miliardi di euro in ricerca&sviluppo per offrire prodotti nuovi e più efficaci. «Abbiamo la responsabilità - sottolinea Brand - di individuare soluzioni per consentire ai produttori di rispondere alle aspettative dei consumatori sulla qualità del cibo, ma anche sul modo in cui questo viene prodotto».
Articolo pubblicato su Terra e Vita