Il Consiglio dei Ministri del 1° dicembre scorso ha approvato un disegno di legge che introduce il reato di "agropirateria", che punisce la vendita di prodotti alimentari accompagnati da falsi segni distintivi o da marchi di qualità (Dop e Ogp) contraffatti e prevede delle aggravanti in caso di falsi documenti di trasporto o di simulazione del metodo di produzione biologica.
Si tratta di una grossa novità che consentirà di contrastare il dilagante fenomeno dell’agropirateria contenuta in disegno di legge che inizierà presto l’iter parlamentare per essere approvato prima delle fine della legislatura.
Il disegno di legge contenente "Nuove norme in materia di reati agroalimentari" riforma la disciplina dei reati agroalimentari e recepisce quanto prodotto dalla Commissione ministeriale appositamente costituita da Orlando nel 2015 e presieduta dall'ex magistrato Giancarlo Caselli.
Il disegno di legge interviene principalmente su due fronti:
- la tutela della salute pubblica, attraverso una chiara delimitazione della categoria dei reati di pericolo contro la salute;
- il contrasto delle frodi in commercio di prodotti alimentari, sia sotto il profilo sanzionatorio, sia sotto il profilo dell’estensione della sfera repressiva, in modo da tutelare la «lealtà commerciale» e da colpire, con maggiore efficacia, le organizzazioni complesse e la responsabilità delle persone giuridiche.
Il testo mira a incidere, in particolare, nell’ambito alimentare, colmando le attuali lacune della legislazione penale e sanzionando in modo specifico le vere e proprie frodi nei confronti del consumatore finale, tenendo conto del valore prioritario assunto dalla «identità» del cibo quale parte irrinunciabile della cultura di territori, delle comunità locali e dei piccoli produttori locali, che definiscono, in sostanza, il «patrimonio alimentare». Il disegno di legge tiene conto, in tal senso, del fatto che la maggior parte delle frodi riguarda le caratteristiche intrinseche degli alimenti, come l’attestazione di conformità a specifiche modalità di produzione (tra le quali quella «biologica») o la loro origine geografica, e prevede pertanto un inasprimento delle sanzioni già in vigore in materia.
Vengono poi introdotti nuovi reati che vanno dal "disastro sanitario" che punisce avvelenamento, contaminazione o corruzione di acque o sostanze alimentari con possibile diffusione di pericoli per l`utente, fino all`"omesso ritiro di sostanze alimentari pericolose" dal mercato quando ciò possa arrecare lesioni gravi o morte e quando da tali condotte possa scaturire il pericolo che situazioni analoghe possano mettere in pericolo la salute pubblica.