Le imprese agricole sostenibili crescono più rapidamente in termini di fatturato e competitività.
Lo dimostrano i dati del terzo Rapporto “Agricoltura100”, il più approfondito studio sulla sostenibilità del settore agricolo, voluto da Reale Mutua e Confagricoltura, presentato il 31 gennaio a Roma, a Palazzo della Valle.
Un campione di quasi tremila realtà
L’indagine, finalizzata a promuovere il contributo dell’agricoltura alla crescita sostenibile e al rilancio del Paese, è stata realizzata da Innovation Team, società del Gruppo Cerved, e ha coinvolto 2.806 imprese agricole di tutta Italia, il 30% in più rispetto alla seconda edizione.
L’indice Agricoltura100 considera il numero e l’intensità delle iniziative adottate in tutte le aree del Paese basandosi su 236 variabili relative alla sostenibilità ambientale e sociale, alla gestione e delle relazioni con le filiere e le comunità locali e alla qualità dello sviluppo e dell’occupazione.
Oltre alla maggiore competitività delle aziende attente a questi temi, il Rapporto 2023 rileva anche il forte legame tra sostenibilità e produttività e il ruolo centrale dell’innovazione quale acceleratore verso gli obiettivi.
L’impegno nella diffusione di best practices
«Supportiamo da sempre – dichiara Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua – il mondo agricolo italiano, fonte di ricchezza del nostro Paese ed eccellenza a livello internazionale».
«La storica partnership tra Reale Mutua e Confagricoltura – continua - si concretizza nel sostegno ad iniziative virtuose come Agricoltura 100, che permettono di dare un contributo concreto allo sviluppo del settore primario, diffondendo consapevolezza e best practices in merito all’impatto generato da sostenibilità e innovazione sull’ambiente e sulla società».
Reddito e ambiente, obiettivi concomitanti
«L’interesse del settore – aggiunge il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - a intraprendere il percorso della sostenibilità è vivo, concreto e guidato dalla necessità di coniugare i doveri legati alla produzione di cibo per una popolazione in crescita al mitigare gli effetti del cambiamento climatico e a salvaguardare l’ambiente».
«La strada da percorrere – ribadisce Giansanti - è quella dell’innovazione e delle nuove tecnologie grazie alle quali è possibile perseguire gli obiettivi ambientali ed economici. Insieme, perché gli uni non escludono gli altri».
I numeri
L’agricoltura ha dimostrato forte resilienza nella fase più acuta della crisi e i dati raccolti dimostrano come il movimento della sostenibilità viaggi in controtendenza rispetto agli indici di criticità e al contesto economico e politico instabile.
Le aziende con un livello elevato di sostenibilità passano dal 49,8% nel 2021 al 52,7% nel 2022, a dimostrazione della capacità del settore primario di integrare pienamente la sostenibilità nel modello di business.
Dal report si evince come la consapevolezza dell’importanza attribuita alla sostenibilità sia ormai radicata stabilmente nell’identità delle imprese:
- l’85% delle aziende ritiene prioritario investire nella qualità dei prodotti per garantire il consumatore,
- il 73% di doversi occupare con più impegno della protezione dell’ambiente,
- mentre il 66% ritiene necessario rafforzare le relazioni per fare rete e raggiungere gli obiettivi.
Ben l’80% delle imprese con alto indice di sostenibilità manifesta anche un elevato livello di innovazione; al contrario, appena il 2% delle aziende con un basso livello di sostenibilità può qualificarsi come innovativa.
Gli impegni
I risultati dell’indagine sulle aree interessate dalle iniziative imprenditoriali rispecchiano un impegno trasversale delle aziende agricole in ambito sociale, ambientale e di governance.
Il campo in cui le aziende focalizzano maggiormente il proprio impegno è nel miglioramento dell’utilizzo delle risorse quali acqua, suolo ed energia (98,7%), un dato che rimarca un'attenzione prevalente sui temi ambientali, mentre l’impegno nella tutela della qualità alimentare e della salute (92%, in aumento dello 0,5% rispetto al 2021) sottolinea la volontà delle imprese di garantire maggiormente il consumatore finale.
L’impegno nell’area della sicurezza sul lavoro (64,5%) e nell’area gestione dei rischi (79,5%, in aumento del 3% rispetto al 2021) rispecchiano come l’impatto delle strategie sostenibili non sia isolato all’area ambientale, ma abbia una forte incidenza anche nell’area sociale e di governance.
Un fattore sostanziale, che rimarca il valore della sostenibilità in funzione della crescita del settore, è l’interdipendenza tra la sostenibilità e la competitività: il 57% delle imprese con un alto livello di sostenibilità è anche molto competitivo sul mercato.
I vincitori
La classifica generale della terza edizione di Agricoltura100 ha selezionato tre aziende vincitrici:
- Santissima Annunziata - San Vincenzo (LI, Toscana). Attività: Olivicoltura
- Azienda Agricola Bosco de’ Medici di Palomba Giuseppe - Pompei (NA, Campania). Attività: Viticoltura
- Azienda Agraria Sperimentale Stuard - Parma (PR, Emilia-Romagna). Attività: Aziende Miste
Sono state riconosciute, inoltre, 7 menzioni speciali:
- Attenzione all’impatto ambientale: Società Agricola Natura Iblea - Ispica (RG, Sicilia). Attività: Ortive.
- Qualità e salute alimentare: OPOA Marsia Società Coop. Agricola - Avezzano (AQ, Abruzzo). Attività: Ortive.
- Gestione del rischio e protezione dei lavoratori: Azienda La Cura di Enrico Corsi - Massa Marittima (GR, Toscana). Attività: Viticoltura.
- Rapporti con le reti, la filiera e la comunità locale: Cooperativa Agricola Di Girolamo Gianni - Sabaudia (LT, Lazio). Attività: Ortive.
- Qualità del lavoro e occupazione dei giovani: Società Agricola F.lli Cherubini - Lonato del Garda (BS, Lombardia). Attività: Aziende miste.
- Agricoltura al femminile: Impresa Sociale Agricola Grow Up - Pinerolo (TO, Piemonte). Attività: Ortive.
- Contributo alla transizione e all’autonomia energetica: Società Agricola Fattorie Menesello - Lozzo Atesino (PD, Veneto). Attività: Aziende Miste.
Il calcolo dell'indice
L'indice Agricoltura100 considera il numero e l'intensità delle iniziative adottate in tutte le aree del Paese basandosi su 236 variabili relative alla sostenibilità ambientale e sociale, alla gestione e delle relazioni con le filiere e le comunità locali e alla qualità dello sviluppo e dell'occupazione.