Se commercializziamo due mesi prima del solito, quando non c'è prodotto concorrente, asparagi bianchi maturi e di qualità, ottimi perché coltivati in terreni salini di sabbia alluvionale a due passi dal mare, siamo noi a determinare il mercato, anziché subirlo mettendo il raccolto in commercio quando lo fanno tutti. Il ragionamento non fa una grinza, ma il vero problema è come ottenere un simile risultato. L'asparago bianco è una coltura che cresce e matura sottoterra: quando sbuca fuori la punta del turione, è il momento di raccoglierlo. Una serra tradizionale, per quanto ottimale, non servirebbe allo scopo, mentre bisogna convincere la pianta che è primavera inoltrata creando nel terreno, in profondità, le condizioni per anticipare la primavera. Occorre insomma riscaldare la terra sotto la coltivazione.
Giuseppe Sommaggio, socio della Cooperativa agricola Bibione in provincia di Venezia, ci ha pensato parecchio, con un occhio anche alle sperimentazioni condotte da Veneto Agricoltura su questo fronte. Poi ha messo a punto un proprio progetto e, usufruendo dell'aiuto economico del Psr, ha realizzato un'iniziativa che sta fornendo risultati eccellenti il cui cuore è una caldaia Uniconfort, alimentata a cippato.
L'idea è di per sé semplice: per aumentare la temperatura del terreno basta creare un sistema di tubazioni sotterraneo, sotto le asparagiaie, al cui interno far scorrere acqua riscaldata. Il calore viene poi mantenuto coprendo le asparagiaie stesse con una pacciamatura pesante, riutilizzabile. Il vero problema è rendere economicamente compatibile il sistema, utilizzando una caldaia ad alta efficienza energetica che utilizzi combustibile adatto al compito ma meno costoso dei tradizionali combustibili fossili, cari, gravati da varie imposte e anche inquinanti.
Cippato a 90 €/t
La Uniconfort ha risolto il problema con una caldaia mod. CMT/F 60 da 600mila kW alimentata a cippato prodotto nel vicino territorio, perciò di facile reperibilità e con costi di trasporto contenuti, attualmente di circa 90 €/t. Per fare un paragone “economico” rispetto a un combustibile tradizionale, il gasolio agricolo si aggira su 1 €/kg e un suo eventuale utilizzo renderebbe l'intero sistema non conveniente. Con il cippato invece, se si guarda alla resa in termini costo/calorie, il risultato è eccellente rispetto alla competitività della coltura, che è pronta per il mercato a partire dall'ultima decade di febbraio: «Lo scorso anno abbiamo raccolto gli asparagi sotto la neve - dichiara Sommaggio - ed erano perfetti».
Il circuito alimenta 5 ha di coltura specializzata: sotto ogni filare di asparagi c'è una doppia fila tubazioni in polietilene dove l'acqua scorre ad una temperatura costante di 35 °C, sono poste a circa 5 cm al di sotto le radici delle piante. All'inizio di ogni asparagiaia, anch'essa nascosta sotto il terreno, è presente una valvola di sfiato per mantenere il sistema alla massima efficienza, mentre è stata installata una valvola di sicurezza terminale per tenere sotto controllo senza problemi l'intero reticolo. La caldaia è protetta all'interno di un box metallico, al cui esterno è collocato il container del cippato, che alimenta in continuo tramite una coclea scatolata. L'acqua riscaldata viene spinta tramite pompe attraverso quattro tubazioni principali in polietilene, che raggiungono i campi coltivati. Il tutto funziona automaticamente.
«Il risultato pratico di questa esperienza, che è stata la prima ed è ancora l'unica in Italia ad utilizzare una caldaia di questo tipo per riscaldare l'acqua, - spiega Sommaggio - sono 430 quintali di asparagi bianchi di alta qualità che invece di essere raccolti tutti tra metà aprile e fine maggio vengono raccolti tra metà febbraio e i primi giorni di aprile e venduti come assoluta primizia con un prezzo molto più alto di quello che otteniamo con la successiva raccolta stagionale. A livello economico il risultato aziendale è raddoppiato».