Dodici aziende agricole del basso veronese specializzate
nella produzione di riso, nel 1987 si mettono insieme per lavorare e
commercializzare in comune il risone, portando sul mercato un prodotto di alta
qualità. E' il primo passo di una aggregazione che quindici anni fa porta i
soci alla decisione, strategica e vincente, di costruire la riseria per
realizzare una filiera completa ed arrivare direttamente al consumatore.
Riccardo Artegiani, con le sue aziende
agricole, è uno dei soci della cooperativa la Pila di Isola della Scala.
“La cooperativa la Pila, dice Riccardo Artegiani uno dei soci, coltiva circa 600 ettari di riso,
in rotazione con mais, soia e loietti, e
produce esclusivamente il proprio riso sia con tracciabilità di filiera
controllata e garantita che con Indicazione Geografica Protetta. Le varietà sono Vialone Nano Veronese, il
primo riso in Italia ad ottenere la IGP nel 1996, il Carnaroli e l'Arborio. Il Vialone
Nano è certamente una nicchia di mercato, ma sta conoscendo un grande successo
per la sua altissima qualità ed anche i prezzi di mercato si mantengono molto
superiori alle medie di mercato. Dal
momento in cui abbiamo costruito l'impianto di lavorazione e di confezionamento, molto avanzato tecnologicamente con selezione ottica e metal detector, siamo
riusciti a chiudere il cerchio e ad intercettare quella fetta di valore
aggiunto che normalmente sfugge dalle mani del produttore agricolo. E' chiaro
che per realizzare una struttura come la Pila occorre avere unità di intenti
tra i soci e obiettivi sempre nuovi da raggiungere.”
La riseria de la Pila è un impianto che lavora oltre 30 mila quintali di
risone all'anno.
Il riso quest'anno è stato seminato a partire da aprile, su
risaia asciutta, un sistema che rende meno difficoltose le operazioni in campo
rispetto alla semina in acqua. Il seme selezionato è prodotto dai soci ed offre le massime
garanzie di purezza ed immunità da inquinamenti.
Scarico del seme sulla tramoggia anteriore
della seminatrice e particolare del seme selezionato di Vialone Nano, una
varietà molto apprezzata dagli chef e consumatori dal palato esigente.
I terreni destinati al riso vengono normalmente arati in
autunno, livellati e concimati nelle
prime settimane dell'anno successivo. “Utilizziamo una seminatrice combinata,
dice Artegiani, con erpice e barra di semina posteriore, per poter effettuare
le operazioni in un unico passaggio con la certezza del rispetto della
profondità di semina e della quantità distribuita”
La semina del riso in asciutta nella prima
settimana di aprile.
La seminatrice combinata all'erpice nella
fase di carico del seme di Vialone Nano.
Gli agricoltori che già molti anni fa hanno creduto nel
sistema di “fare squadra” dando vita
alla cooperativa la Pila sono degli anticipatori illuminati, ma purtroppo
alquanto rari, di quelle che sono le linee strategiche per l'agricoltura dei
prossimi anni che ha disegnato la Pac 2014-2020. Dove, tra gli obiettivi
strategici ritenuti determinanti ai fini della redditività dell'attività
agricola, si mettono in primo piano proprio le aggregazioni e la creazione
di filiere corte capaci di arrivare
direttamente ai banchi di vendita. E' una strada che porta buoni frutti e che
in Italia in tanti dovrebbero finalmente percorrere, abbandonando una buona
volta le vecchie abitudini di andare in ordine sparso, che non fanno altro che
potare vantaggio solo ai commercianti e alle industrie.